CAPITOLO 35

4.4K 267 17
                                    

Aron e l'altro lupo tramutano e intravvedo lynwood.
Rizzo le orecchie.
- sì, é così- rispose aron- tu che diavolo ci fai qui?!-.
- casimir mi ha chiesto di dare un'occhiata e ha detto che se eri qui a difenderla, la tua pena sarebbe scesa a seicento anni- rispose lyn.

- questo non ti dà nessun diritto di agredire la mia mate!- sibilla aron.
- volevo solo controllare che era lei- rispose.
- bene, ora vattene!- sibilla aron.
- stai calmo fratellino!- disse lyn, guardandomi.
- come stai?- chiese- tramuta, voglio vedere la ferita-.
Piano tramuto ma subito aron mi si piazza davanti, coprendomi con il suo corpo.

Forse dovrei sentirmi imbarazzata perché nessuno di noi é vestito e cerco di trattenermi dall'abassare lo sguardo su aron.
Lyn non mi interessa, quindi non guardo altro che il suo viso.
- piantala, ho già la mia compagna- disse lyn costringendolo a scostarsi.
Mi mette una mano sotto al mento, facendomi alzare la testa e mi sfiora la gola.

Noto che aron ha gli occhi rosso brace e sta seguendo ogni sua singola mossa.

- guarirà presto- disse lasciandomi e guardando aron- piuttosto, quando credi di riportarla?-.
- quando lo vorrà, ora vattene!- sibilla.
Mi prende per un braccio e mi fa andare prima di lui, in modo tale che lyn non mi guarda il fondoschiena.

Salta il cancello e mi prende in braccio, saltando sul mio balcone.
Entriamo e vado a chiudere la porta a chiave mentre lui fa lo stesso con le taparelle della finestra.
Mi volto a guardarlo e noto che mi sta fissando con uno sguardo malizioso.

Lo fulmino con lo sguardo ma lui è troppo impegnato a esaminarmi ogni centimetro del mio corpo.
Prendo qualcosa da mettermi e vado in bagno, vestendomi in fretta.
Quando ho finito mi rivolto e lui é sulla soglia.
- potevamo dormire così- disse mettendo il muso.
- tranquillo, tanto quel genere di rapporto non lo avrai fino a novecento anni- risposi con un sorriso.
Lui sgrana gli occhi e mi guarda come se fossi pazza.
- devo fidarmi del tutto e fino ad allora resti a becco asciutto- dissi uscendo.
Mi sporgo per stampargli un bacio sulla guancia e divertita dalla sua espressione mi diriggo verso il letto.
Mi sdraio e lo guardo.

È fermo sulla soglia a fissarmi con occhi sgranati.
- puoi vestirti?-chiesi.
Lui abassa lo sguardo e anche io.
Quelli sì che sono pettorali.
Sento la mia lupa fare le fusa e mi chiede di abassare ulteriormente lo sguardo ma sono più forte.
Alzo lo sguardo dopo qualche secondo ed é lui che mi sta guardando divertito adesso.

- arrivo, vado a prendere il cambio- rispose uscendo dalla finestra.

Qualche minuto e aron ritorna, vestito con jeans e maglietta.
Si guarda attorno, in cerca di qualcosa.
- ho fame- disse.
- vado in cucina, vedo cosa c'é di buono- dissi uscendo.

Vado in cucina, in cerca di bistecca impannata che abbiamo mangiato a cena.
Ne prendo un paio e la scaldo nel microonde.

Un po di insalata non ha mai fatto male e qualcosa da bere.
Mi volto per uscire e guardo aron.

Appena realizzo che é qui sgrano gli occhi e per poco non mi cade il bicchiere di mano.

- non puoi stare qui!- sussurro piano- ti scopriranno!-.
Lui alza gli occhi al cielo ma si gira e se ne va.

Io lo seguo, cercando di non fare rumore.
Entro e lui chiude la porta.

- volevo parlarti- disse.
Il tono serio non mi piace afatto.
- di cosa?- chiesi poggiando il tutto sul comodino.
- io odio il fatto che non posso starti accanto tutto il giorno e voglio riportarti al castello dove potró proteggerti sempre- disse.
Abasso lo sguardo a terra.
- lo sai cosa ne penso- risposi.

- sì ma primo o poi tu dovrai trovarti un compagno e ucciderò chiunque ti si avvicini, quindi sono l'unico e non credo che saró aprezzato, quindi primo o poi dovrai venire via- disse.

- meglio poi- risposi- ho sonno, meglio sbrigarci-.
Lui annuisce e si siede sul letto.
Mi tira per un braccio, facendomi sedere accanto a sé e mi imbocca come una bambina.
Scuoto il capo e lui imita un aereoplanino con la forchetta, come con i bambini piccoli.

- mi sono appena lavata i denti!- obietto.
Lui continua ed é chiaro che per farlo smettere devo accontentarlo.

Mangio quel pezzo di carne e lui fa lo stesso.
Appena finisco di masticare, lui ricomincia a fare l'areoplanino.

- smettila, non siamo all'asilo!- risposi. Lui mi avvolge con un braccio e mi porge il pezzo di bistecca.
- quindi smetti di trattarmi come una bambina e continui ad imboccarmi?- chiesi facendo il broncio.

Lui ride ma la smette.
- perché non mangi?- chiese.
- mi sono rimpilzata a cena- risposi- mangia tu-.

Lui mi lascia e guardo quattro bistecche scomparire in meno di un minuto.
Guarda l'insalata ma non la tocca, così la prendo io.

- un lupo che mangia insalata é pietoso- disse.
Alzo gli occhi al cielo ma continuo.
Lui prende una birra e la apre.
Dopo mezz'ora ci sdraiamo e dopo un po di baci e coccole mi addormento.

ARON

Mi sveglio che è alba.
guardo amethyst.
Sta dormendo accocolata a me.

Mi alzo, mettendomi la maglietta che il giorno prima ho tolto per stare più vicino a lei.

Sento un cigolio e la porta si apre, facendomi accaponare la pelle.
Mi volto ma vedo quel ficcanaso di alpha.
Chiude la porta e mi guarda.
Sorride.
- ciao, é bello rivederti qui- disse.
Socchiusi gli occhi.
- mi ha detto che avete litigato ed era in pensiero- disse.

Lei, in pensiero per me?
Le lancio un'occhiata.
Se si fida allora devo farlo anch'io.
È per il suo bene.

- non posso continuare così- dissi guardandolo- voglio riportarla nel mio branco-.

Lui sembra sorpreso ma non si scompone.
- ti prego di aspettare qualche giorno- disse- te ne chiedo solo quattro, per farla guarire e passare un' ultima giornata con lei e tutto il branco, poi sarai libero di prenderla-.

Non é poi così tanto e in fondo serve per lasciarle un bel ricordo.
- per me va bene- risposi.

- il quarto giorno per festeggiare la guarigione pensavamo di fare una gita al lago- disse- dovremmo essere a casa verso le nove, quindi alle undici puoi prenderla ma fai attenzione perchè non credo che suo padre acetterà-.

Annuisco.
- meglio che vai- aggiunse.
Annuisco e mi avvicino al letto.
Mi sporgo per strofinare il naso sulla sua guancia e le lascio un piccolo bacio.
Appena mi stacco noto che ryan é fermo a fissarmi con un sorriso, alla vista di un gesto tenero.
In molti si sorprendono nel vedere un mostro fare un gesto tanto dolce.

Sbuffo e vado alla finestra, andandomene.
Spero di fare bene a fidarmi.

Sono pronto a tutto pur di stare accanto alla mia luna.


IL MIO MATE. Место, где живут истории. Откройте их для себя