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Nel momento in cui le avevano comunicato di attendere nella sala di aspetto, Monica mai avrebbe immaginato di trovarsi di fronte a una struttura del genere. Un numero spropositato di uffici, dipendenti e segretarie, il motore di quello che pareva un business senza precedenti. Di fronte a sé trovò nuovamente il simbolo del piccolo volatile giallo che in seguito avrebbe scoperto chiamarsi proprio Yellow Chat, scorgendo così il gioco di parole dovuto all'assonanza tra Chat e il motivo per cui si trovava in quel luogo. Originale, non c'era che dire. Eppure il timore che tutta quella faccenda fosse sbagliata – e sua madre non avrebbe perso l'occasione per rimproverarla - non smetteva di abbandonarla. Ma ormai non poteva più tornare indietro.

"Signorina?", la chiamò la segretaria, una ragazza di circa 30 anni, molto carina.

"Eccomi."

"Mi segua, prego. Il signor Fernando l'aspetta."

La condusse lungo un ampio corridoio e Monica iniziò a pensare che solo la truffa poteva aver portato Yellow Chat allo sfarzo in cui si trovava ora e sotto la maschera di un'attività legale cercava dipendenti in grado di portare avanti la gloriosa attività. La segretaria si fermò di fronte a una porta e l'aprì, invitando Monica a entrare. Nell'ufficio c'era un uomo sulla quarantina, in piedi dietro la sua scrivania, attaccato al telefono.

"Ti richiamo io.", disse al proprio interlocutore e attaccò. Poi si rivolse alla propria ospite. "Entra pure."

Monica abbozzò un sorriso e si avvicinò, porgendogli la mano."Piacere, Monica."

"Fernando. Siediti pure."

Monica obbedì. "Grazie."

"Vuoi un caffè?".

"Sono a posto così."

"Devi scusarmi per averti fatto aspettare ma sono molto indaffarato.", spiegò Fernando. "Sai, siamo come una grande famiglia. Si litiga spesso."

Monica si limitò a sorridere. Cercava di metterla a suo agio, pensò. Aveva sostenuto molti colloqui e quando il lavoro che le proponevano nascondeva qualcosa di sporco, l'esordio era stato pressapoco simile. E anche Fernando non faceva eccezione. Si aspettava che la ragazza ridesse alla sua battuta, ma così non fu.

"Ti spiego ciò che facciamo qui."

Truffate le persone, pensò Monica. "La ascolto."

"Yellow Chat esiste ormai da anni.", spiegò Fernando. "Una delle più importanti in Italia. E il nostro sito rappresenta la perfezione: grafica, funzioni. Hai già mai avuto modo di vederla?".

"No."

"Così mi offendi."

Monica arricciò il naso. Era un bell'uomo, di successo, ma non era capace di fare il simpaticone, risultando tuttalpiù viscido. Resosi conto di non avere attecchito, Fernando si fece serio.

"Sharon ti avrà spiegato più o meno di cosa ci occupiamo."

"Più o meno."

"Dovrai creare un profilo sulla nostra piattaforma. Ovviamente falso, per evitare di attirare su di te l'attenzione di malintenzionati e ogni volta che avrai concluso il tuo lavoro dovrai cancellarlo e inventarne uno nuovo.

Chissà se anche altre piattaforme lavorano in questo modo, pensò. "Chiaro."

"Eccoti un elenco delle varie chat libere che puoi trovare nel web.", affermò porgendole alcuni fogli. "Con il tempo imparerai a riconoscere le migliori. Da esse deriva il grosso del nostro bacino di utenza."

"Mi sembra ovvio.", commentò ironicamente Monica, dando una rapida occhiata all'elenco e stupendosi dell'assoluta mancanza di scrupoli di Fernando, il quale parlava di truffare persone con assoluta naturalezza.

"Per quanto riguarda lo stipendio, partiremo da un fisso di 300 euro mensili più una provvigione per ogni cliente che porterai su Yellow Chat".

"E a quanto ammonterebbe questa provvigione?".

"Parliamo del 20% di ogni abbonamento mensile. Tieni conto che la funzione completa costa 50 euro."

Monica sgranò gli occhi. "Una bella cifra."

"Già.", confermò lui. "A te spetta il 30%, circa 15 euro. Quanto guadagnare spetta a te. Più ne sedurrai, più alto sarà il tuo stipendio. Riflettici bene. Sei una ragazza molto bella e potresti avere un buon successo. Ci sono molte collaboratrici benestanti grazie al lavoro proposto dalla nostra agenzia."

Monica lanciò uno sguardo a Fernando. Professione truffatore. Eppure sembrava davvero convinto di ciò che diceva. Doveva fidarsi?

"Ovviamente", proseguì l'uomo. "Non ci sarà nessun contratto tra di noi. Tutto in modo... confidenziale, diciamo."

"Ovviamente.", ribadì lei.

"Allora? Che ne dici?.

Ebbe poco su cui riflettere, convinta di non aver nulla da perdere. "Accetto."

Fernando accolse con un sorriso la sua decisione. "Non te ne pentirai."

Invece quella sera ebbe qualche pentimento, convinta che quel piano apparentemente geniale avesse più di una falla. Rimase a lungo a fissare la pagine di Yellow Chat alla voce crea profilo. Ma per l'ennesima volta pensò alla propria vita vuota e se c'era un'occasione per emergere era proprio quella. 

Si fece coraggio e iniziò a digitare i propri dati fasulli.

Yellow ChatWhere stories live. Discover now