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Da quel momento iniziò una lunga corrispondenza telefonica, fatta di messaggi scritti e vocali, similmente a due giovani adolescenti alle prime armi. Quella che inizialmente sembrava una pazzia, per Monica si rivelò nei giorni successivi una vera e propria scoperta. Andrea, conosciuto su Yellow Chat, era semplicemente perfetto. Simpatico ma al tempo stesso con i piedi per terra, un bel lavoro e un fisico atletico. Il ragazzo ideale insomma, anche se fino a quel momento la loro conoscenza era stata solo virtuale.

Pochi giorni e iniziarono le telefonate e finalmente decisero di vedersi, almeno tramite webcam. Dalla prima chiamata ne seguirono altre, fino a che cercarsi divenne quasi abituale e presero l'abitudine di chiacchierare anche per diverse ore al giorno. Monica, che riusciva abilmente a schivare le domande della madre, incuriosita dal fatto che la figlia fosse perennemente al telefono, arrivò persino a confidare ad Andrea cose che aveva raccontato soltanto a Sharon. Che le stava succedendo?

"Ci siamo sentiti per telefono e visti in webcam." disse una giorno Andrea. "Che ne dici se ci vedessimo dal vivo?".

"Stai parlando di un vero appuntamento?" domandò Monica. Se glielo avesse chiesto qualche giorno prima forse avrebbe avuto dei dubbi, ma ora non aveva nessuno. "Mi piacerebbe molto."

"Perfetto. Che ne dici di domani sera?".

Pochi minuti dopo la fine della chiamata avrebbe chiamato Sharon, che sicuramente se ne stava in spiaggia a prendere il sole. Le raccontò tutto e lei, come previsto, si alterò. "Sei impazzita? Non lo conosci neanche! Potrebbe essere un maniaco."

"Io non credo." replicò Monica. "Sento che potrebbe nascere qualcosa di importante tra noi."

"È la prima volta che ti sento dire una cosa del genere..."

Ed era vero. Non aveva mai fatto certi pensieri per un ragazzo e ora, mentre si preparava per uscire con Andrea, trovò insolito passare tanto tempo a curare il proprio aspetto per far colpo su qualcuno in particolare. Scelse un vestito nero lungo fin sotto le ginocchia, dato che non voleva dare l'impressione di essere una ragazza facile. Era un ragazzo intelligente, di classe e doveva rinnovare il suo look.

Sbirciò dalla finestra e vide che l'aspettava in auto. Era puntuale. Buon segno. Scese velocemente lo scale e Andrea uscì dal mezzo. Indossava una camicia bianca e un paio di pantaloni neri, abbinati a scarpe eleganti e molto costose. Ha buon gusto, pensò lei.

"Io sono Andrea" si presentò il giovane uomo, baciandola sulla guancia.

"Io Monica. È il mio vero nome, giuro!".

Risero, sciogliendo così l'imbarazzo iniziale. Conoscersi dal vivo non aveva nulla a che vedere con una chat, pensò lei, ma l'inizio era promettente. Andrea si avvicinò alla parte del passeggero e aprì il portello, invitandola a salire.

"Ma grazie!" commentò Monica, stupita da tale galanteria. In altre occasioni l'avrebbe disgustata, ma c'era qualcosa nel comportamento di quel ragazzo che faceva apparire perfetto ogni suo movimento.

"È stato difficile trovare il mio appartamento?" chiese lei.

"Ho un orientamento infallibile." confessò Andrea. "Grazie al mio navigatore satellitare."

Monica rise, sorprendendosi di come riuscisse naturale parlare con lui. Fino a pochi minuti prima aveva temuto che la serata sarebbe scivolata molto lentamente, tra frasi di rito e poche parole, invece ora credeva che avrebbe potuto scoprire molto su quel misterioso e affascinante ragazzo.

"Stasera ti porterò in un luogo molto carino." promise lui.

"Non mi sveli nulla? Sono curiosa."

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