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Le certezze di Monica si ribaltarono con la stessa velocità con la quale si erano formate. Quella frase, pronunciata con parole così secche e una voce fredda e atona, sembrava appartenere a qualcun altro, non certo ad Andrea, che con lei si era sempre mostrato dolce, premuroso e mai aggressivo o minaccioso.  Aveva scoperto l'intrusione nel suo PC e non ne sembrava per niente felice.  Cosa poteva significare tutto ciò? Che forse era davvero lui l'incubo da cui stava cercando di fuggire.

"Ti ho fatto una domanda." insistette Andrea, spazientito. "E gradirei ricevere una risposta soddisfacente."

"Io... non so di cosa stai parlando." provò a difendersi Monica, terrorizzata.

"Credo che tu lo sappia bene, invece. Sono sempre stato sincero con te e vorrei che anche tu lo fossi."

Quante cose erano accadute in così poche ore, pensava Monica, e non erano nemmeno passate ventiquattr'ore. Era andata da Andrea la sera precedente e aveva scoperto la combinazione di numeri nel cassetto, era fuggita per poi trovare la telecamera di Ernesto che aveva mostrato una persona diversa da Andrea, il quale invece ora rimetteva in dubbio tutti gli sforzi fatti per non crederlo colpevole. Si guardò intorno ma, nonostante avesse potuto fuggire da un momento all'altro, non lo fece, come se le sue gambe si fossero incollate al suolo.

"Inizialmente", disse Andrea, "pensavo ti fossi collegata alla mia rete solo per passare il tempo perché non riuscivi a dormire, mai poi mi sono accorto che la tua ricerca è stata molto avanzata. Hai cercato di intrufolarti in tutte le mie cartelle, i miei file, ma ovviamente non ci sei riuscita e non ti sei chiesta se il mio portatile avesse un sistema di protezione che mi avvertisse delle intrusioni. Quindi te lo richiedo. Che stavi cercando?".

Confusa e senza idea di come agire, pensò con il cervello della nuova Monica, quella intelligente e matura, lasciando nel dimenticatoio la ragazzina viziata e impulsiva, per cui scelse di concedere ad Andrea il beneficio del dubbio e sperava, dalla sua reazione, di capire chi fosse in realtà il bel ragazzo che aveva rapito il suo cuore. "Ho trovato la combinazione dell'antifurto nel tuo cassetto."

Andrea rise. "Hai pure frugato nei miei cassetti. Molto bene. E pensare che poco fa hai detto che ti fidavi di me."

"So per certo che non puoi averli sentiti mentre il tuo amico me li dettava. Quindi glieli hai chiesti in separata sede. A questo punto faccio io una domanda a te. Per quale motivo li tenevi nascosti?".

L'espressione di Andrea, dopo aver udito quelle parole, mutò in stupore. "Aspetta un momento. Non starai mica pensando che Scoiattolo Invernale sia io?".

Monica lo guardò qualche istante prima di abbassare gli occhi, vergognandosi dei suoi sospetti e incapace di pronunciare le esatte parole. Il fidanzato rise nervosamente. "Non ci posso credere. Pensi che io sia quel pazzo!".

"Se non lo sei", disse Monica, "allora spiegami che ci faceva quel foglietto nascosto nei tuoi cassetti."

"Semplice. Quando siamo usciti di casa ho chiesto al mio amico di darmi la combinazione perché mi ha detto di avertela solo svelata ad alta voce e io me la sono fatta scrivere per poi consegnarti il biglietto, ma mi è passato di mente.

"Mi sembra poco credibile come spiegazione, non trovi?".

Andrea si agitò e fece per parlare, ma poi serrò le labbra e sbatté le mani sui fianchi. "Non sono stato io, Monica. Questa è la verità e anche se non ti piace i fatti sono andati così. Ti sono sempre stato vicino, mi sono preso cura di te e l'ho fatto con il cuore. Come puoi pensare che io sia quel genere di mostro?".

Monica scosse la testa. "So che potresti non essere tu."

"Potresti? Perché questi dubbi?".

"Oggi sono andata alla ricerca di risposte."

"E le hai trovate?".

"Non lo so." confessò la giovane.

"Non tenermi sulle spine." la pregò Andrea. 

"Mi sono accorta dell'esistenza di una telecamera appesa a un palo di fronte al palazzo." poi indicò alle sue spalle. "Guarda, proprio lì."

Andrea si voltò e rifletté. "Fammi indovinare. Pensi che quella telecamera possa avere ripreso l'immagine di Scoiattolo, così da poter appurare se si trattasse di me o di un'altra persona? ".

"Proprio così."

"Sai di chi è quella telecamera?".

"Si, di uno strambo personaggio che abita nei dintorni e che ha il vizio di spiare la gente. Sono andata da lui e l'ho costretto a farmi il vedere il filmato o lo avrei denunciato. E io... l'ho visto."

"Cosa hai visto?".

"Qualcuno molto più basso di te." confessò Monica. "Per questo sono convinto che si tratti un'altra persona."

Andrea fece un sospiro di sollievo. "Davvero?Fantastico! Ma allora perché hai pensato che fossi io?".

"Perché mi hai spaventato poco fa. Pensavo volessi farmi del male per essere entrata nel tuo computer e allora ho creduto che tu avessi qualcosa da nascondere e ho collegato il ritrovamento del codice e..."

"Va tutto bene." la tranquillizzò lui. "Ora hai le prove che non sono io e, cosa più importante hai le immagini di quel pazzo. Posso vedere il cd?".

"Purtroppo la telecamera lo ha inquadrato solo di spalle e non si vede il volto. Ho solo potuto appurare la statura."

"Questo non ci voleva."

A quel punto Andrea si accorse che Monica era fissa sul suolo, bagnato da piccole gocce  che però non scendevano dal cielo, ma dagli occhi della sua fidanzata. "Ehi, che ti prende?".

"Non ce la faccio più." affermò Monica con la voce rotta. "Non so se sarò in grado di sopportare tutto questo a lungo."

"Ce la farai. Perché sarò sempre vicino a te. Te lo prometto."

Andrea allungò le braccia verso di lei con molta cautela, quasi per paura di una reazione isterica, ma quando l'abbracciò, Monica si lasciò andare, senza protestare. Si sentiva stanca, sfinita e avrebbe voluto fuggire lontana, laddove non avrebbe dovuto guardarsi le spalle ogni momento. Trovava conforto nelle braccia di Andrea ma, nonostante la certezza quasi totale, quel terribile sospetto non la sospettava. La paura di trovarsi tra le braccia nel mostro era più viva che mai.


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