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Pensò a ciò che Fernando le aveva detto e benedì la possibilità di utilizzare un nickname fasullo. Non doveva scegliere un nome qualsiasi, ma qualcosa di semplice e che potesse al tempo stesso attirare. Alla fine optò per Cindy. Poi arrivò il momento di postare una foto e, seguendo il consiglio del suo nuovo capo, visitò una serie di siti che donavano immagini non protette da copyright, digitando sulla ricerca veloce belle ragazze. Ne trovò alcune interessanti e scelse quella di una giovane donna mora dai capelli lunghi in costume da bagno. Sexy ma sobria al tempo stesso, si disse. La scaricò e la caricò sul proprio profilo, al quale aggiunse i propri dati falsi, compilando la presentazione in modo da risultare simpatica e alla mano. Ogni volta avrebbe dovuto cambiare le informazioni personali, ma bastavano pochi passaggi e nessuno se ne sarebbe accorto. 

Batté le mani. Poteva cominciare.

Spulciò l'elenco di siti che le erano stati assegnati, alcuni dei quali erano stati evidenziati con un giallo acceso. Scelse quelli le cui statistiche segnalavano il maggior numero di utenti al giorno e, collegandosi, trovò una piattaforma divisa in varie Stanze. Amici, amore, Milano, filosofia, etc. Poi trovò una room la cui intestazione recitava Sesso e Monica ammiccò. Era quello il punto di partenza adatto. Creò un nick veloce – scelse Cindy764 – e salutò gli utenti con un emoticon a cuoricino. A quel punto si chiese da chi avrebbe potuto cominciare, anche se non dovette attendere molto per scoprirlo.

Miriadi di caselle verdi si aprirono sopra la schermata, informando Monica con un piccolo suono, accompagnato da un lampeggiare incessante. Le venne da sorridere. Maschi. Bastava entrare in una chat qualsiasi e scrivere un nome femminile  per attirare una mandria di ragazzi repressi. Aveva sentito storie di uomini che si fingevano donne per divertirsi a illudere poveri utenti alla ricerca disperata di una donna e se era così semplice beffarli, allora anche lei avrebbe avuto fortuna. Lesse i vari nickname che facevano a gara per ottenere una conversazione con lei e notò ChiccoBenza. Quell'appellativo la fece ridere di gusto e decise che Chicco si meritava una possibilità. Cliccò sulla casella e lesse il messaggio.

"Ciao."

Monica arricciò il naso. Che banalità. "Ciao,Chicco."

"Sei F?".

Scosse la testa, infastidita non solo dal modo infantile di scrivere, ma anche da tanta stupidità. Non serviva essere geni per capire che Cindy era un nome di donna, ma Chicco era un potenziale cliente e doveva trattarlo con riguardo. "Certo, sono donna."

"Io sono Enrico."

Nemmeno originale, si disse Monica. "Piacere di conoscerti, Enrico."

"Cosa ti porta qui?".

"Cerco buona compagnia."

Ebbe così principio la conversazione. Iniziarono parlando delle cose più ovvie, come l'età, la città di provenienza– Monica abitava in centro Milano e ovviamente scrisse di vivere fuori Roma– degli hobby e altri argomenti futili. Enrico era un benzinaio. Chi l'avrebbe mai detto?  Poi arrivò il momento delle domande personali.

"Che fai nella vita?", chiese Chicco.

"Sono una web designer.", affermò lei, prendendo spunto da un video visto sul web. Sparava una pioggia di menzogne cercando però di rimanere interessante e carina e il suo interlocutore, nonostante avesse il carattere di un ragazzino adolescente – sosteneva di avere 35 anni– era una buona compagnia. 

"Sei simpatico.", scrisse Monica.

"Così mi fai arrossire..."- digitò Enrico, allegando un omino dalle guance rosse.

Yellow ChatWhere stories live. Discover now