6) Bury Me Deep Inside Your Heart

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La strada scorre veloce. Non c'è traffico. Il panorama è ancora urbano. Così noioso che quasi mi ipnotizza cullandomi. Mi chiedo cosa stia pensando lady DANGER. Magari nulla... Semplicemente si gode il vento tra i capelli vanitosa com'è! La regina del male! Quella che in combattimento tra un pugno e l'altro si sistema i capelli!!! Chissà com'era prima di diventare demone. Cioè.. Boh! Quante cose vorrei chiederle... Forse si nasce così? Col male dentro? Oppure magari era una ragazza qualunque che è andata incontro al lato oscuro... Vabbè... Meglio non farsi troppe domande! Ho la maledetta tendenza a farmi distruggere la vita dalle ragazze e questa poi è particolarmente pazza! Mi chiedo se mi stesse seguendo. Mi ha beccato in pieno, adesso dovrò fare di tutto per far passare inosservata la cosa... Non voglio sappia di lei. Dopotutto... Non siamo amici e sicuramente prima o poi ci batteremo ancora quindi non vedo perché dovremmo fare conversazione tanto più che sembra restia a parlare di se.

DANGER:

Ci voleva un giro in moto. Se me la gioco bene ho la possibilità di farlo aprire ancora un po'... Di portarlo a fidarsi. Sembra un bravo ragazzo, solo incasinato. Devo battere su questo! Farlo "star meglio", avvicinarlo a me per poi plasmarlo. Non deve rendersi conto di nulla... Porterò a galla la sua rabbia repressa... Lo renderò dipendente da me come lo è dal dolore. Lo imbriglierò. Sarò io stessa il suo lato oscuro. Mi implorerà di essere mio come la notte scorsa. E non sarà per una stupida sbronza. Sarà completamente soggiogato. Se provassi sentimenti umani direi quasi che mi è simpatico. Un po' mi "piace" ma meno di quanto mi piacerà vederlo autodistruggersi! Ha incrociato il mio cammino. Mi spiace per lui! Non potrà salvarsi dal buio. Oh... Mi sta guardando ancora dallo specchietto, fingo un sorriso... Povero idiota di un angelo!!!

Arriviamo sul lungo mare. Scendiamo sulla spiaggia umida, iniziamo a passeggiare... Nessuno parla... Pian piano la sabbia si asciuga. Tra le nuvole si affaccia un sole tiepido. Imbarazzo a mille, almeno da parte mia. Guardo in basso e cerco di essere inespressivo. In realtà sono pensieroso. Con la coda dell'occhio vedo che anche lei sembra essere altrove, salvo ogni tanto darmi un fugace sguardo, forse sta cercando di attirare la mia attenzione o semplicemente sta pensando con quale argomento rompere il silenzio.
"Mi racconti di... lei?" Mi fa all'improvviso. La guardo senza rispondere, poi mi assento di nuovo. Continuiamo a camminare. "Sai l'altro gior..." Prova ancora ma la interrompo con uno scazzatissimo "Per favore... Taci!".

DANGER:

Di nuovo quello sguardo vitreo. Devo farlo esplodere o non parlerà mai. Ci vuole un'emozione forte. Uhm... Ecco l'idea che ci voleva... Vicino alla riva c'è un gruppo di motociclisti abbastanza sbronzi... Sembrano su di giri... (Anche se hanno buon gusto sia in fatto di birra che di musica... Adoro i Motörhead). E poi quel tipo coi baffi stile Lemmy sembra bello cattivo... Gli occhi spalancati... Direi crack... forse cocaina... Ci divertiremo.

Brutta sensazione. Mi giro di scatto appena in tempo per vedere la scena: DANGER che si ficca il dito medio in bocca succhiandolo con fare provocante per poi "indirizzarlo" in segno di sfida ad una comitiva di sfigati ubriachi. Poi si gira di spalle... Un tipo minaccioso le corre incontro. Sono sicuro che lei lo abbia notato ma non rischio, la spingo via istintivamente e tiro un pugno al tipo... Andiamo in terra. Inizia un casino bestiale... I suoi amici si mettono in mezzo e mentre ci rotoliamo ci prendono a calci sono così strafatti da colpire anche lui. Più in là DANGER ancora sdraiata si tiene la pancia dalle risate... Poi d'improvviso si fa seria... Si alza e si aggiunge alla mischia. Sono cinque più quello sotto di me... In pochi secondi ne fa fuori tre... Gli altri due resistono poco di più forse anestetizzati dalla droga. Appena sistemati anche quelli viene verso di me che ormai sono fuori controllo e sto prendendo ancora a pugni il tipo che forse è qualcosa di più che semplicemente ammaccato. Il viso pieno di sangue come le mie mani. DANGER che prova a tirarmi via a fatica... Continuo a tirar pugni ad un corpo ormai inerme. Non da neanche più segni di vita. Forse è successo il casino!!! Mi prende da dietro soffocandomi... Cado all'indietro, mi giro la spingo via e poi salto ancora addosso al tipo. A quel punto prova l'ultima carta: si trasforma in demone tirando fuori le ali e tutto ciò che è il suo essere sovrannaturale e con una forza che non posso contrastare riesce finalmente a togliermi di lì. La crisi di rabbia non è finita... Sento gli occhi che bruciano e anche il marchio sul collo... La guardo con odio profondo... Provo a colpirla. Lei schiva, poi mi stringe a se da dietro e spiegando le ali e mi porta via.

Si ferma un paio di chilometri più giù su una spiaggia deserta. Mi spinge a terra. Cado in ginocchio. Le mani in faccia poi nei capelli... Continuo a gridare frasi senza senso. Sangue incrostato dappertutto mescolato alla sabbia anch'essa ormai colorata di rosso. Più mi dice di calmarmi più impazzisco. Alla fine, tra i singhiozzi riesco a dire: "Per favore uccidimi! Non ce la faccio più!". Lei si avvicina... Si inginocchia di fronte a me... Porta il suo mento sopra la mia testa... Il mio viso tra il suo collo ed il seno. "Tranquillo" mi fa... "È tutto ok... Rilassati", mi carezza i capelli... Quasi subito mi abbandono a lei smettendo di piangere. "Grazie... Scusa." dico con un filo di voce balbettando. "Non succederà nulla... È passato" dice con voce dolce. L'abbraccio... E poi, mentre una lacrima mi riga il viso di "pulito" tra i grumi di sangue, mi faccio (ingenuamente) scappare: "Lei mi ha seppellito nel profondo del suo cuore".

When love and death embrace Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora