30) Behind The Crimson Door

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Il re degli inferi non era in casa. Era uscito durante la notte. Le ragazze rientrando dal locale erano così ubriache che non avevano fatto caso al silenzio. Volò per ore nonostante potesse teletrasportarsi ovunque. Aveva bisogno di fare un viaggio dentro se stesso. Voleva vedere mari e montagne... Neve, sabbia... Isole e vulcani, stelle e quant'altro. Doveva sentire il battito del mondo scorrere attraverso di lui. Non volava da secoli, ne sentiva un bisogno fisico. Contemplava il creato. Amava la notte: Il suo mondo. Dal tramonto all'alba trovava che l'universo fosse perfetto in tutte le sue sfumature dal blu all'arancio... Passando per il viola. La luce accecante del giorno rovinava quello spettacolo eterno. Si ricordò dell'aurora astrale vista qualche millennio prima. Erano tempi diversi. Quelli ancora senza il bene e male. Tempi remoti in cui gli esseri umani neppure esistevano. C'erano lui e Dio a meravigliarsi di quello spettacolo nato dalla loro stessa immaginazione. Quel giorno i due amanti "divinodemoniaci" fecero l'amore per la prima volta. Sotto la luce di quell'incanto di colori che lasciava senza fiato persino i loro creatori. Decise che non sarebbe più tornato lì... Quel posto... Quelle luci... Non voleva intaccare l'emozione provata quel giorno. La teneva dentro di se dall'inizio dei tempi e lì sarebbe rimasta per l'eternità. Perfino lui aveva bisogno di un ricordo al quale aggrapparsi in caso di... Come dire? Nel caso (remoto?) che un giorno avesse avuto bisogno di darsi una ragione per continuare ad esserci. Spazio e tempo scorrevano sotto le sue ali da pipistrello grandissime e possenti. Era un Dio a tutti gli effetti. Stava andando senza quasi rendersene conto, (come poche volte gli era successo in caso di crisi), nell'unico posto nel quale veramente poteva essere se stesso e anche, (se possibile), Abbassare la guardia. Si stava avvicinando alla "Porta Cremisi": l'entrata dell'Inferno.

La porta era invisibile all'occhio umano, e comunque irraggiungibile visto che era nascosta all'interno di un vulcano attivo. Nessuno, neppure Lucifero stesso sapeva dove fosse realmente l'inferno perché l'entrata non era altro che un passaggio magico. Non si sarebbe stupito se un giorno avesse scoperto che gli inferi stessi fossero solo nella sua testa. Dopotutto l'universo intero non era forse un prodotto della fantasia dei due "originali"? Rimase qualche minuto sulla porta... Gli dava sempre una sensazione strana tornare dove la separazione era iniziata. Quel posto era divenuto casa sua dal momento che Lilith lasciandolo gli aveva fatto prendere la scelta di rinunciare all'equilibrio emozionale per votarsi al male assoluto. Prima di quella triste storia tutto il creato era un'enorme spazio aperto... Ma dal suo cuore spezzato scaturì l'inferno nelle viscere della terra... E di conseguenza, per l'alchemico principio dello scambio equivalente... Si aprirono i cieli e nacque il paradiso. Si "svegliò" da questo vecchio, doloroso ricordo. Aprì la porta... Le fiamme lo accolsero come si accoglie un sovrano: inchinandosi al suo passaggio.

L'inferno era molto cambiato da allora. Sembrava più una città di un film cyberpunk che non il deserto fiammeggiante delle origini. (Nonostante questo, il rosso era ancora il colore dominante in tutte le sue sfumature, dalle luci al neon alle costruzioni e perfino il colore della pelle degli abitanti oscuri). Demoni, diavoli e dannati lo accolsero con un po' di diffidenza invece. Per alcuni di loro il re aveva "abdicato" nel momento stesso in cui era andato ad abitare sulla terra, (Più che altro a colonizzarla col male), non tutti erano d'accordo. La maggior parte del popolo infernale avrebbe preferito uno sterminio ma Lucifero era comunque stato "umano" un tempo... Almeno nei sentimenti, (visto che una volta era stato innamorato). Gli piaceva considerare la terra il suo campo da gioco personale e i suoi abitanti animali corrotti dagli istinti primordiali. Per lui era tutto un divertimento. Questo finché non era iniziata la guerra ormai nota: 31 dicembre 2016 "L'inferno di Seoul". E quella stessa sera era morto e risorto L'angelo che poi sarebbe divenuto il nuovo "potenziale". Da lì in poi nulla sarebbe più stato lo stesso: Era iniziata quella che nell'antica profezia veniva chiamata "La guerra dei potenziali". Solo che allora nessuno poteva immaginare che L'angelo prescelto dal destino... E la ragazza demone che avrebbe dovuto combatterlo si sarebbero avvicinati prima... Tanto da diventare "quasi amici". Tanto che lui... In punto di morte (?) fidandosi solo di lei potesse farle promettere che avrebbe protetto la ragazza che amava e per la quale era divenuto Angelo (custode), né tantomeno nessuno poteva immaginare che anche un demone come DANGER avrebbe provato qualcosa di così forte per quella ragazza umana. Qualcosa che era oltre l'amicizia... Qualcosa che forse... Sfiorava l'amore.

Si sdraiò nel suo letto. Era stanco. In realtà era solo una sensazione, non poteva stancarsi. Bevve un sorso di vino. Aveva voglia di solitudine. O almeno lì non c'era nessuno con cui volesse parlare. In realtà gli mancava un po' DANGER. Si chiese cosa stava facendo. Per una strana forma di pudore non osava leggerle nel pensiero per sapere dov'era, con chi... A fare cosa. Malinconicamente la immaginava. Le bastava questo. Non soffriva mai di solitudine (nel senso più superficiale del termine), perché aveva sempre donne o uomini nel suo letto. Anzi, poteva dire di essere tornato lì proprio per averne un po'. Più che altro a volte sentiva "l'altra" solitudine. Quella di chi... Non ha accanto la persona che vorrebbe. Quella speciale senza la quale quella sensazione diventa densa e indomabile fino a far male, e a volte portare alla follia chi ne soffre.

Qualcuno bussò alla porta riportandolo alla realtà. Meglio. Avrebbe potuto rispondere "Avanti!", oppure "Lasciatemi stare" o semplicemente non rispondere, ma sentì il bisogno di alzarsi ed andare ad aprire la porta di persona: Si ritrovò di fronte L'Angelo che guardando in basso disse con tono imbarazzato: "Volevo ringraziarti di persona per avermi nascosto qui all'inferno mentre sto decidendo cosa fare del resto della mia vita!". Lucifero sorrise. Per un attimo si sentì meno solo...

When love and death embrace Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora