45) Lose You Tonight

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Di nuovo a casa. Lucifero seduto sul letto a testa bassa, non trovava le parole per spiegare cosa stesse succedendo. Difficile per lui ammettere che ancora una volta Lilith lo avesse raggirato. Non le aveva mai detto nulla del fatto che avesse ancora un cuore seppur nascosto. Possibile che lo conoscesse così bene? DANGER poggiata sul muro vicino alla porta era quasi fuori dalla stanza... Lo guardava male. Ne aveva abbastanza di tutta questa storia. L'angelo fuori di testa, disegnava cuori infranti da fulmini sulla finestra appannata per poi cancellarli ridendo... Forse di se stesso. Sembrava essere altrove... E stavolta non era per una stupida magia. La situazione era seria. Se la ragazza Emo fosse stata un'umana qualunque l'avrebbero lasciata perdere... Era una di quelle storie da dimenticare e andare avanti... Ma lei era veramente una persona speciale per l'angelo e per tutti loro. Lucifero stesso sentiva il bisogno di salvarla a tutti i costi. Si augurò solo di arrivare in tempo. Se si fosse presentata l'occasione, si chiese, cosa avrebbe dovuto fare? Salvare prima la ragazza o il suo cuore maledetto? Una voce lo distolse da questi pensieri: "Parla cazzo!!! Parlaaaaaa!". DANGER incazzata come non mai, voleva giustamente sapere. Lucifero alzò lo sguardo su di lei. I suoi occhi liquidi erano rossi come lava. Sospirando prese fiato... Poi iniziò a parlare: raccontò tutto ciò che era successo dall'inferno in poi mentre la ragazza Emo e DANGER erano nel sogno dell'angelo. Raccontò anche i più insignificanti particolari il sesso, le parole... Gli odori... Le sensazioni. Aveva paura che se avesse smesso di parlare sarebbe crollato anche lui. Non era il caso. Si sfogò di tutto. Ammise perfino che si era goduto la serata come una specie di dono. Per una notte ancora, lui e Lilith erano stati assieme. Belli, dannati e crudeli. DANGER continuava a guardarlo con odio. L'angelo nel frattempo... Finito coi cuori, era passato a carezzare la guancia della propria immagine riflessa allo specchio e a "rassicurarla". "Tranquillo! Non succederà nulla... Ti ucciderò solamente angelo inutile! Ahahahaha". Disse alla figura riflessa nello specchio. Era inquietante. DANGER ogni tanto lo guardava senza riuscire a farsi un'idea su cosa gli potesse passare per la testa. Faceva tenerezza. Lucifero arrivò al dunque. Raccontando anche del cuore. Ma dando in un certo senso la colpa della fuga di Lilith a DANGER che invece di rimanere a casa come gli era stato chiesto non si era fatta trovare. La ragazza non rispose neanche. Pensava che invece fosse stato incosciente lui a portare la ragazza Emo all'inferno seppur sotto la sua "protezione" quindi aveva fatto bene ad andare. Pensò un attimo all'Impala ancora lì camuffata. Ma poi se la tolse subito dalla testa. Lilith non avrebbe potuto riconoscerla e poi non sarebbe mai stata così sprovveduta da cadere in una trappola solo per recuperare la sua auto. "Cosa proponi?", le chiese infine. "Non so cosa dire... Possiamo solo aspettare che faccia la sua mossa!". Ammise con rassegnazione. Forse intanto è il caso di portare il ragazzo in un posto sicuro, almeno finché non ci viene un'idea anche per lui. Si girarono... Stava elegantemente ballando un valzer con una compagna che non c'era. Ci sarebbe stato da ridere se la situazione non fosse stata così drammatica. DANGER lo prese per mano come avrebbe fatto con un bambino, lui sorrise dolcemente. Le si strinse il cuore nel vederlo così. Ne aveva passate molte ultimamente: Dai viaggi mentali al Sigillum... al finto sogno. Dalla scoperta della propria natura di potenziale, all'essere intrappolato in un sogno dolcissimo per poi svegliarsi e rivedere lei. Provare tutto questo amore amplificato. Essere di nuovo rifiutato della ragazza Emo era stato decisamente troppo. Si stava dissociando dalla realtà per necessità. Forse dovevano riportarlo alla villa degli angeli: magari lì avrebbero potuto aiutarlo a riprendersi. Stare un po' fuori dalla mischia l'avrebbe spinto ad uscire fuori da questo circolo vizioso. DANGER si prese il compito di portarlo alla villa. Lucifero preferiva non andare lì se non in casi particolari. Dopotutto anche se lui era solo uno spettatore divertito, c'era pur sempre in atto una guerra. "Vieni cucciolo..." Gli disse con tono dolce... Voleva tenerlo tranquillo... Lui la seguì senza fare storie... Continuava a sorridere... Sembrava sereno sul serio... La cosa la preoccupava. Si chiese come, dove e quando sarebbe esploso. Augurandosi al tempo stesso che non succedesse e di rivederlo di nuovo in se al più presto.

Arrivati alla villa li raggiunse sulla porta uno degli angeli più giovani, non voleva farli entrare. DANGER iniziò ad alzare la voce, sembrava non voler capire la situazione. Era così nuovo a certe situazioni che non poteva certo immaginare quante sfumature ci fossero in questa guerra: Alleanze, tradimenti, sotterfugi o favori reciproci. Alla fine quando la lite stava per degenerare, DANGER e il nostro angelo si trovarono circondati... Si stava alterando, tanto che lei stessa dovette calmarlo. Per fortuna arrivò appena in tempo un messaggero degli angeli anziani a sedare gli animi. Si prese l'incarico di portarlo a chi di dovere. L'avrebbero accolto... Non perché gradito, ma per il suo ruolo importante che si era ritrovato a coprire suo malgrado. DANGER non si fidò. Volle incontrare anche lei l'anziano. Le venne accordato il permesso. Si ritrovarono quindi in una sala in legno le cui pareti erano nascoste dietro montagne di libri. I due parlarono un bel po'. L'anziano capì la situazione. Trattò con molta cordialità ed interesse DANGER e le disse di sentire anche in lei il potere dei potenziali. Lei non nascose la cosa. Erano nati per darsi battaglia ma adesso voleva solo vederlo star meglio. L'anziano promise che se ne sarebbe occupato lui. L'angelo aveva bisogno solamente di ristabilire l'equilibrio delle sue emozioni e poi sarebbe tornato a star bene. DANGER insistette per poterlo venire a trovare ogni giorno ma l'anziano chiese una settimana. Lei non era molto d'accordo ma per il suo bene dovete cedere. Chiese di sapere qualcosa di più ma l'altro non ritenne necessario sprecare ulteriori parole se non quelle necessarie per prometterle che avrebbero fatto il massimo per lui. Così dicendo la riaccompagnò di persona all'uscita. Dandosi appuntamento alla settimana successiva. Non era contenta affatto... Quella sera avevano perduto tutti qualcosa d'importante: DANGER, La ragazza Emo e L'angelo. Lucifero il cuore. La ragazza la libertà... E l'angelo la ragione...

When love and death embrace Where stories live. Discover now