17) Dark Secret Love

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Nei giorni seguenti alla "rivelazione", L'angelo cercò di evitare DANGER che invece dopo aver parlato con Lucifero lo aveva cercato inutilmente più volte: Cellulare sempre spento. Non lo aveva visto spiare la ragazza Emo e nemmeno incontrato ad allenarsi. Era preoccupata. Temeva gli fosse successo qualcosa. Si era forzatamente isolato. Era inquieto e non era sicuro di poter tenere a freno i suoi istinti. Specialmente perché aveva una voglia irresistibile di andare fuori scuola e confessarle tutto: Che era ancora "vivo", che la guardava sempre da lontano, che non aveva mai smesso di amarla. Il solito, tragico casino dei sentimenti! Strano come una cosa così "astratta" potesse essere così... potente. Non riusciva a dominarsi. Continuava a voler essere suo. A sentirsi suo. Tralasciando questo, stava cercando di vivere al solito modo. I giorni passavano lenti. Non succedeva nulla di eccezionale. Andava bene così. Aveva bisogno di annoiarsi un po'. Stare "spento" lo rassicurava appena quel tanto che bastava per non impazzire. Per adesso era il massimo che poteva fare era questo.

DANGER si svegliò particolarmente di malumore. Continuava a fare sogni strani che la disturbavano. Sogni dei quali al mattino non rimaneva traccia se non nella leggera depressione che si ritrovava addosso non appena apriva gli occhi. Non era abituata ad essere triste... Anzi neanche ad essere felice... Non era abituata a provare nulla. L'angelo non si faceva sentire e il telefono sempre spento la irritava. Come tutte le mattine ad una certa ora andò fuori la scuola della ragazza Emo per vedere se ci fosse traccia di lui. Da qualche giorno in realtà non c'era neanche lei. Si chiese se per caso... Ma non poteva essere... Sapeva che lui non poteva farsi vedere... O almeno questa era una sua convinzione visto che ormai l'esistenza di Angeli e Demoni non era più un segreto.

Quella mattina la ragazza invece era in giardino. Con le sue solite abitudini... Cuffie e bloc-notes per scrivere... Forse disegnare... Qualcosa si mosse nel cuore di DANGER. Iniziò a tremare, una strana agitazione. Quella che prende quando sai che stai per fare una cazzata ma al tempo stesso non puoi farne a meno. Voleva avvicinarla. Voleva conoscerla. In un angolo del suo cervello si affacciava la figura dell'angelo, ma non tanto da curarsi di come avrebbe potuto prendere la cosa. Sapeva che lui la amava e che non avrebbe affatto gradito il gesto ma in fondo voleva solo approcciarla... Sentire la sua voce, il suo profumo. Voleva dare una "realtà" alle emozioni che aveva provato durante la sbronza psichedelica al Sigillum. Ormai quella ragazza era una specie di ossessione anche per lei. Doveva sublimare la sua smania di... toccarla... Mentre pensava questo si ritrovò dietro Lucifero! Cazzo lui non usciva mai dalla sua "tana d'amore", (così la chiamava volgarmente), le mise una mano sulla spalla e poi disse: "E brava la piccola DANGER che vuole scoparsi una ragazzina... La mia signora gradisce un ménage a trois?". Lei si scrollò la mano di dosso disturbata... Poi disse: "Sto solo dando un'occhiata... Ad una... Ehm... Amica!". "Oh... Sono di troppo?" Disse un po' invadente. Lei non rispose. Lui ridendo disse: "Ricordati quello che ti ho detto sull'angelo...". "Non vedo angeli", rispose lei girandosi, ma lui aveva già spiccato il volo. DANGER a quel punto girandosi vide che la ragazza  era ancora lì... Senza pensarci due volte scavalcò il muro... Si avvicinò lentamente... E... Si! La ragazza Emo profumava di buono. Non si accorse di lei... Ma DANGER poteva invece sentire benissimo la musica uscire forte sue cuffie... "Ehi" le disse. La ragazza saltò. Era distratta. Non parlava mai con nessuno ma le era sembrato strano che non si conoscessero almeno di vista. Rispose timidamente: "si?". DANGER chiese semplicemente: "Mi faresti vedere il tuo disegno?". La ragazza Emo di solito era restia a far vedere le sue cose ma pensò che tanto non conoscendosi... Difficilmente avrebbe potuto collegare il suo disegno... A.. Qualcosa di passato, presente o futuro. Le porse il foglio. Un disegno bellissimo: era se stessa... Forse poco più grande. Stesso sguardo timido... Ma più da donna. Un angelo da dietro la abbracciava... Mostrando grandissime ali bianche... Con una piuma nera... "Cazzo è bellissimo!" Le disse. "Grazie di cuore", rispose lei timidamente. "Rappresenta qualcuno in particolare o è soltanto una specie di sogno?", incalzò DANGER mentre dentro iniziava a farsi mille paranoie. "È un ragazzo che ho conosciuto molto bene. Ci siamo amati... È... È... (Per un attimo le salì un nodo in gola), Non c'è più. Ogni tanto si!, mi capita di sognarlo e in quei sogni lo vedo così". Rispose la ragazza balbettando. "Vuoi dire che è morto?", chiese DANGER con la sua proverbiale indelicatezza... Infatti la ragazza si alzò... Poi disse "Devo andare...", Le tolse il disegno di mano. "Scusa forse mi sono espressa male" provò DANGER per recuperare... Ma la ragazza era già andata via. "A presto!" Provo ancora... Ma lei non si girò. DANGER rimase a guardarla finché non entrò nella scuola. Poi andò via... Sempre più incuriosita da quella ragazza dolcissima e malinconica... E dal suo oscuro... segreto  amore!

When love and death embrace Where stories live. Discover now