7) And Love... Said No!!!

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"Beh! Tu non sembri averla dimenticata affatto invece...", Mi disse sempre carezzandomi. "Io... Io credevo che il vero amore concedesse sempre un'altra possibilità... Che alla fine vincesse nonostante le avversità." Dissi sussurrando. La voce roca, rotta dall'emozione. "Quando lei mi ha... Insomma quando ha deciso di dimenticarmi io non ho resistito. Sono impazzito e una sera dopo aver scritto una canzone per lei che non ho mai potuto dedicarle..."

(Tremavo tanto da non riuscire a parlare).

"Continua..." Disse con curiosità che quasi profumava di leggero sadismo. Ma ormai mi teneva in pugno con le sue carezze così finii la frase... "Mi tagliai le vene. Mentre stavo lentamente scivolando nell'incoscienza ripetevo il suo nome all'infinito... Non volevo. Provai a tapparmi la bocca da solo... Non volevo essere salvato... Volevo solo sparire... Le labbra sporche di sangue, gli occhi cerchiati di nero da notti insonni. Senza lei ero già morto e non lo sapevo". Cadde un silenzio denso di significati che sapeva di vetri infranti in un film muto. Il mondo per un lungo momento sembrò in bianco e nero. Come nell'istante successivo alla fine di tutto ciò che esiste. Lei ruppe il silenzio: "Non ti ha voluto?" Domandò ancora, girando il coltello nella piaga del suo cuore, ma con la dolcezza di un'amica che vuole comprendere per aiutare. "Non... Non... Cioè si, non so... Forse... Era colpa mia? Non... Cioè io la amo ancora... L'ho sempre amata..." (Ormai non riuscivo più a dire una frase sensata). "Tranquillo" disse ancora una volta... "Con me puoi parlare...". La guardai forse con l'espressione più triste che avesse mai visto... Perché mi carezzò il viso macchiato di sangue e poi disse: "Non ti lascio solo... Rimarremo qui finché non ti sentirai meglio". Mi strinse forte... Era calda e rassicurante. Ormai poteva fare di me qualsiasi cosa. Non avevo più difese. Decise forse che in quel momento ero troppo inerme. Non sarebbe stato divertente. "Grazie di esserci DANGER... ti voglio bene!!!" Dissi, aggiungendo poi: "Sei l'unica amica che mi sia rimasta... La sola che mi capisce! Mi fido solo di te!" (Mai fu detta frase più infelice!)

DANGER: (dentro di se).

Ahahahaha oh santo Lucifero!!! è mio!!! Ormai sono dentro la sua testa... Manipolarlo sarà un gioco... Lo farò parlare ancora un po'... le crisi di rabbia... Gli sbalzi  d'umore, La violenza incontrollata... Ahahahah il top!!! Angelo un cazzo!!! Questo è più "fuori" di... Boh! Ahahaha è completamente fuori controllo!!! Cioè basta veramente così poco per togliere l'anima ad una persona? Per renderlo così instabile? O magari era già pazzo prima... Cioè uno così non dovrebbe girare liberamente!!! È una mina vagante ad alto potenziale emotivo!!! Ahahahah giuro troppo divertente... Ecco come l'amore riduce le persone! Che pena!!!! Oddio mi sta guardando... Devo dire qualcosa... "Rimani vicino a me piccolino... Il dolore passerà..."

"Si! Voglio rimanerti accanto. Ti sarò fedele per sempre..." Dissi. "Come un cane... Che poi sarà abbandonato per strada" pensò lei fingendo di sorridere... Nel frattempo si stava facendo un'idea (diabolica) sul da farsi.

"Sai Danger... Lei non è cattiva... Non lo è mai stata giuro! È solo colpa mia... Io non riesco a farmi amare... Quindi ho meritato tutto questo". Dichiarai. "Non penso male di lei..." Rispose, "Penso solo sia ingiusto che l'amore distrugga le persone fragili". Così dicendo... Sciolse il nostro abbraccio... Sentii un po' di freddo e poi le dissi candidamente: "Ti sta bene la ciocca di capelli neri!" Lei sembrò un attimo confusa. Non rispose. Poi ci avviammo verso la moto. Era ora di tornare a casa.

Da lontano Lucifero aveva assistito alla scena. Impassibile. Attese un po' e poi volò via. La spiaggia ormai deserta. Tra la sabbia il libro viola. L'angelo l'aveva perduto. Un tipo col cappuccio sul viso si avvicinò furtivo... Lo prese... Lo mise in una sacca di pelle nera con lo stesso simbolo, (forse la custodia originale). Poi spiegando ali di corvo volò via dalla parte opposta di Lucifero. Nessuno dei due si era accorto della presenza dell'altro.

Durante la strada di ritorno sia io che DANGER rimanemmo in silenzio. In moto mi stringeva un po'. Sicuramente per il freddo ma al tempo stesso era calato un velo di malinconia. In fondo la giornata era stata movimentata e ne io ne lei ci eravamo fatti male quindi in un certo senso potevamo definirla divertente. E... Già! C'è sempre un po' di tristezza quando finisce un giorno in cui ci si sente particolarmente vivi! Avevamo riso, fatto a pugni... Corso sotto la pioggia... E io addirittura avevo pianto e mi ero confidato... Potevo dire che, (a parte la ragazza del mio cuore), aveva scoperto più lei di me in una giornata che tutte le persone che mi erano state vicine nella mia vita precedente. Avrei forse dovuto essere spaventato? Non so... Ma mentre pensavo questo lei calmava i pensieri con la sua sola presenza. 

Arrivati nei dintorni di casa sua volle scendere per non farsi vedere con me. La cosa non mi offese. Sarebbe stato piacevole condividere una cosa solo nostra: il piacevole segreto di quelle ore passate assieme, Un giorno... Come dire... Più o meno "senza pensieri".

Si salutarono con un abbraccio. Lei lo baciò su una guancia con tale (finta?) "morbidezza" che lui sentì un brivido attraversargli la schiena. Sorrisero all'unisono poi lei dopo un cenno di saluto  si girò e andò per la sua strada. Lui rimase fermo li a guardarla finchè la vide girare l'angolo. Poi schizzò via con la moto dalla parte opposta. Decisamente era molto più sereno che al mattino.

Nessuno dei due chiaramente poteva immaginare che erano stati seguiti la maggior parte del tempo. La loro "amicizia" aveva attirato la curiosità del bene e del male. E questa non è una storia dark da raccontare ai bambini per farli addormentare. Questa è la realtà. C'è una guerra in atto e cose del genere turbano l'equilibrio del paradiso e dell'inferno. Infatti entrambi rientrando...

When love and death embrace Where stories live. Discover now