48) Soul On Fire

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DANGER correva nervosamente, la città le sembrava piccola come non mai. Erano passate poche ore da quando la ragazza Emo era stata rapita e l'angelo si era come "resettato" perdendo alcuni dei ricordi più dolorosi. Temeva che fosse solo l'inizio di una "dimenticanza totale". Spesso le era capitato durante le sue battaglie contro gli angeli di trovarsi di fronte avversari che sembravano robot nel migliore dei casi, (per non dire lobotomizzati). Aveva paura di aver fatto la scelta sbagliata riportandolo alla villa. Di sicuro ciò che succedeva all'inferno succedeva anche in paradiso. Si riferiva al "ricondizionamento" di cui si era tanto discusso fin dall'inizio della guerra tra angeli e demoni. Queste tecniche così "disumanamente umane" che molti avevano subito da entrambe le parti. Tanto che per un po' si era parlato di una specie di concordato per non usarle. Concordato che, chiaramente, non fu mai portato a termine per via della (giusta) mancanza di fiducia tra le parti. Anche se... Strano a dirsi, la parte meno tollerante era stata quella degli angeli. Almeno, si disse... Quasi sempre i demoni i prigionieri li uccidevano e basta. Ma gli angeli... Erano loro ad aver mostrato più spesso del dovuto, una cattiveria inaudita nascondendosi dietro la parola di Dio per giustificare i loro atti più malvagi. Erano capaci di prendere un demone e torturarlo fino a farne un soldato del paradiso privo di qualunque libertà intellettiva. E alla fine chi può dire, se sia peggiore una vita gestita con consapevole cattiveria oppure una nella quale si è condizionati a non provare nulla, se non quello che ci è imposto, per un (discutibile) senso di giustizia superiore? Alla fine togliere la libertà emotiva ad un altro essere non era senza dubbio la forma più perversa di cattiveria? Ecco! Quella cattiveria che un tempo, (forse erroneamente), sarebbe stata definita di stampo umano, purtroppo, aveva contagiato anche inferno e paradiso. Lei aveva una paura fottuta che le avrebbero "riconsegnato" l'angelo disumanizzato dichiarandolo "guarito", quando la verità era che l'unica cosa veramente bella di quel ragazzo era la sua fottuta "malattia" del seguire l'istinto anche quando lo portava a contatto con il lato di se stesso che lei apprezzava di più ma che loro, in paradiso, odiavano: Agli angeli dava fastidio la sua superiore "umanità" che lo aveva portato a non avere pregiudizi ne nel fare amicizia con un demone ne a continuare ad amare un'umana con tutto il cuore, un cuore che spesso loro avevano dimostrato di non possedere. Per dirla in due parole: odiavano la sua "anima in fiamme".

Nella sala riunioni segreta della villa tre persone coperte da cappucci parlavano tra loro. I rappresentanti delle diverse fazioni. Tre? Già! Tre: C'era un angelo, (Ehm... Dio in realtà...), un demone di nome Lucifero (convocato per l'occasione!) e infine quello più misterioso di tutti... L'androgino apparso dal nulla del quale ancora non si era capita l'origine. In realtà chiaramente tutti conoscevano tutti, i cappucci non erano per loro ma per eventuali ospiti imprevisti. L'argomento in realtà era l'angelo, la sua salute mentale... e, come c'era da aspettarsi, il suo rapporto con due persone in particolare: DANGER che invece di essere la sua nemica giurata era divenuta una specie di alleata e ancor più importante la ragazza Emo che, (sembravano tutto d'accordo), si stava rivelando personaggio chiave della storia. A quel punto Lucifero prese parola facendo presente agli altri del rapimento della ragazza, tacendo della faccenda del suo cuore rubato da Lilith. Non voleva creare altra tensione per adesso dicendo che i suoi poteri potevano in qualunque momento passare a lei. (Era un processo lungo ma comunque possibile). L'angelo (Dio), sembrò rilassarsi all'idea che almeno il "problema" della ragazza Emo sembrava essersi risolto da solo: alla fine era solo un'umana e quindi sacrificabile per un bene superiore. L'androgino invece pur cercando di far finta di nulla era... Agitato. Si notava che la cosa lo aveva turbato in modo profondamente negativo. Sembrava molto interessato alla ragazza Emo e anche all'angelo... Troppo. Si congedarono lasciandosi qualche giorno per riflettere sul da farsi. Alla fine l'unico "soddisfatto" probabilmente era Dio: con l'angelo ridotto ad un robot e la ragazza Emo tolta di mezzo il flusso degli eventi poteva tornare a girare come avrebbe dovuto. L'androgino da parte sua era preoccupato per il destino della ragazza e dell'angelo. Lucifero invece aveva i suoi casini per il cuore... E, forse era l'unico ad avere intuito il vero piano di Lilith... Avevano di che preoccuparsi... Solo che ancora non lo sapevano.

La ragazza Emo era rintanata nell'angolo più buio di quella fredda "stanza". Sapeva che l'oscurità non l'avrebbe salvata... Più che spaventata era angosciata... Avrebbe voluto pensare agli affari suoi... Brutti o belli... Era stanca di far parte di quei giochi di potere che neanche capiva fino in fondo! Cazzo era solo una ragazza "normale" e tale voleva rimanere! Se mai ne fosse uscita viva... Promise a se stessa... Niente più angeli demoni o pazzi in generale! Era ora di mettere la testa a posto... Di andare oltre i malumori e i problemi ed iniziare a pensare a se stessa, a stare meglio... Lilith aprì la porta ma rimase sull'uscio: quasi neanche la guardò... Un breve, sfuggente cenno... Poi parlando a voce alta come per avvisarla ma facendo finta di parlare tra se disse: "Un cuore di demone... Una ragazza amata di un amore puro... L'unico ingrediente che manca è l'eclissi lunare... Quando per pochi istanti angeli e demoni saranno privi dei loro poteri. Solo allora potrò compiere il sacrificio umano e ottenere ciò che voglio". La ragazza rabbrividì... Ne avevano parlato a scuola due giorni prima... L'eclissi lunare sarebbe stata la notte successiva... Era chiaro che con "sacrificio umano" Lilith si riferisse a lei... Ma per ottenere cosa? "Cazzo!", si disse... "Quando serve un angelo custode non ce n'è mai uno in giro!". Il suo umorismo al momento meno opportuno era sempre stato tra le cose che lo facevano impazzire per lei, pensò sorridendo... Anche se davvero stavolta... C'era meno che mai da ridere...

When love and death embrace Where stories live. Discover now