33) Passion's Killing Floor

51 14 18
                                    

Lilith e DANGER "Parcheggiarono" l'Impala in mezzo alla strada con un testacoda. Ne uscirono di corsa avviandosi verso l'entrata secondaria della scuola... Non sapevano di preciso dove andare. Questo "nuovo" liceo praticamente era una specie di cantiere ancora in costruzione. Non era per niente simile al vecchio edificio andato in fiamme. Si fecero guidare dall'istinto e da quel poco di "Black" che avevano ancora in circolo. Avevano entrambe "sentito" letteralmente la ragazza collassare e poi "visto" il suo trip all'inferno e l'angelo togliersi il cappuccio rivelandosi. Dovevano capire anche questo: se era stata una semplice allucinazione alcolica oppure una visione. Corsero per le scale fino alla sala adattata ad infermeria. Sgomitarono tra loro per chi entrasse per prima. Per poco non fecero crollare parte delle mura ancora fresche. La ragazza Emo era ancora addormentata. DANGER saltò sul letto indelicatamente, senza pensarci! La strinse forte sciogliendo la tensione nel sentirla debole ma per fortuna in forma. La ragazza aprì gli occhi. Le guardò entrambe... In un attimo di confusione dovette di nuovo abituarsi all'idea che fossero due. Fece cenno a Lilith di avvicinarsi e le abbracciò entrambe. Questo abbraccio a tre la rasserenò anche se infastidì parecchio DANGER che odiava anche il solo sapere che Lilith esistesse. Ma in quel momento la piccola Emo era più importante di qualsiasi screzio ci fosse tra loro. "Tesoro ti portiamo via, vieni a mangiare qualcosa con noi!", le disse prendendola in braccio. Lilith cercò di rendersi utile aiutandola ma dopo un occhiataccia di DANGER si fece da parte... In fondo la sua utilità era poterla portare a casa con la macchina. Non era il caso che si affaticasse. La portarono via di nascosto dall'infermeria. La ragazza abbracciava forte DANGER che la faceva sentire al sicuro. Arrivarono alla macchina si sistemarono dietro. Mentre Lilith guidava la ragazza si rilassò dolcemente sdraiata sulla gambe di DANGER. Si addormentò. Lilith ruppe il silenzio: "Nella visione dell'altra sera e in quella di oggi c'era un angelo... Potrei saper...". "Taci!", la interruppe DANGER. Quell'angelo non esiste e non chiedere mai nulla davanti a lei!", disse carezzando la ragazza Emo che di rimando fece le fusa. Era bisognosa di coccole anche mentre dormiva, incorreggibile! Lilith non disse più una parola ma era curiosa di sapere di più sull'angelo...

La ragazza Emo si svegliò direttamente a casa... Aveva dormito tutto il pomeriggio. Non se l'erano sentita di svegliarla. Sicuramente aveva più bisogno di dormire che di mangiare. Accanto a lei c'era solo DANGER che era riuscita a mandare via Lilith solo usando le maniere forti. Le due si erano spintonate, quasi picchiate. Ormai l'antipatia reciproca era palpabile. La prima cosa che fece la ragazza appena aperti gli occhi fu un sorriso a DANGER che di rimando, sorridendo a sua volta, le chiese: "Stai meglio?". La ragazza come se non avesse sentito la domanda rispose: "Scusa se ho definito il tuo tatuaggio uno schizzo!", aveva le lacrime agli occhi. L'altra la carezzò con fare materno... Poi disse: "Tranquilla, ma per favore dimmi come stai!". "Adesso che ci sei sto bene!", disse ancora la ragazza per poi aggiungere: "Credo di aver sognato ancora L'angelo del disegno!". DANGER sorrise della sua  ingenuità. "Può darsi... si dice che quando una persona è ubriaca cerchi le persone che ritiene importanti... Forse volevi solo essere rassicurata. Ci portiamo tutte e tre ancora dietro la bevuta colossale di due giorni fa!". Così dicendo le rimboccò le coperte. Poi disse ancora: "Riposati dolcezza! Vado a rilassarmi un pochino anch'io... C'è tua mamma di là, sa solo che sei svenuta per la stanchezza, torno come posso oppure ti scrivo, ho delle cose da sbrigare!". "Grazie di volermi bene!", disse la ragazza... DANGER fingendo uno sguardo cupo rispose: "E chi dice che te ne voglia scusa?". La ragazza rimase male per una frazione di secondo... Poi scoppiarono a ridere! Lo stress delle ultime ore stava finalmente andando via. DANGER uscì dalla stanza e divenne subito seria: avrebbe picchiato molto volentieri Lilith ma adesso era più importante assicurarsi che non facesse domande alla ragazza sull'angelo mettendo ulteriori dubbi alla sua mente già confusa.

Lilith era in camera sua quando qualcuno bussò alla porta. Era DANGER. "Posso?", chiese con faticosa gentilezza. "Certo! Ma ti avviso che non ho voglia di fare sesso...", disse Lilith per provocarla. L'altra non raccolse... Si appoggiò al muro come per cercare di essere "meno possibile dentro la stanza". Poi disse: "Lilith ascolta... In questo momento la ragazza è molto fragile e abbiamo fatto quella cazz...". "TU HAI FATTO QUELLA CAZZATA!", la interruppe Lilith tremendamente alterata. DANGER abbassò la testa. Si sentiva ancora in colpa verso la ragazza Emo per la serata "psichedelica" di quella sera... Per tutto. Anche per lo svenimento due giorni dopo... Per averle nuovamente "messo in testa" L'angelo ecc. Alla fine disse semplicemente: "Ok ho la colpa di tutto ma cerca di non incasinarle ulteriormente la testa... Per... Favore!". Rivolgersi a Lilith così "docilmente" le era costato molto, ma il senso di colpa era tale che avrebbe fatto anche di peggio per assicurarsi che la ragazza Emo potesse presto rimettersi soprattutto da quei flash che l'avevano "portata" all'inferno. Si chiuse la porta alle spalle uscendo. Poi si sedette un attimo sul pavimento, si sfogò piangendo silenziosamente per riprendersi dalla rabbia trattenuta. Lilith nel frattempo si preparò un bagno caldo... Avrebbe aspettato quella specie di "coprifuoco naturale", che ad una certa ora scatta in tutte le case quando ognuno si perde negli affari propri, poi sarebbe uscita... Aveva... Qualcosa da fare...

In un angolo desolato dell'inferno L'angelo era seduto in un locale malfamato. Gli inferi erano pieni di posti fantastici dove strafarsi fino a perdersi e farsi corrompere,  eppure aveva scelto il più triste e sporco. Era lì per bere e non per divertirsi. Per dimenticare e per sentirsi dimenticato. Era messo abbastanza male emotivamente e stava cercando di stendersi con un paio di Drink al Valium che servivano solo lì... Più che un alcolico era un sedativo per demoni, avrebbe di sicuro messo a ko  anche lui. Voleva solo "calmarsi" quel tanto che bastava per garantirsi un sonno senza sogni. D'un tratto dal nulla come un miraggio si materializzò sulla porta DANGER. L'angelo era troppo fatto per dar peso al fatto che non si vedevano da giorni e che, (in teoria), lei doveva crederlo morto. Gli si avvicinò sorridendo... (La cosa lo mise in allarme), poi gli disse: "Non dai un abbraccio alla tua amica DANGER?". Lui la guardò come si guarda un estranea, poi rispose: "Di nuovo i capelli rossi?". L'altra rimase un secondo interdetta poi disse: "Si! Mi offri da bere?". Lui fece cenno al barman che si occupò subito di lei. Bevvero un bel po'... Lei parlava... Faceva domande... Lui rispondeva a monosillabi più che per maleducazione perché non riusciva a concludere una frase sensata, ormai era partito. Usciti di lì andarono in camera dell'angelo. Si sdraiarono sul letto... Ridevano... Erano presi bene. D'un tratto lei si avvicinò e lo baciò sulla bocca, un bacio violento... Passionale. Lui contraccambiò, poi la guardò... Un bagliore di lucidità gli percorse gli occhi... e scoppiando a ridere le disse: "Sarai anche un demone... Ma baci da Dea...LILITH!!!". Lei rimase interdetta... Come faceva a conoscerla senza averla mai vista? Lui come leggendole nel pensiero disse: "Lucifero mi ha parlato di te un paio di volte... So più di quello che dovrei...". Lei lo guardò con curiosità... Poi lo carezzò sul petto... Cercando di ammaliarlo, lui era eccitato ma stava resistendo... Non voleva lasciarsi andare. Non voleva essere il suo trofeo di una notte. "DANGER non ti piace?" Domandò lei. "Molto!" rispose lui... "Ma tu non le somigli per niente!" Terminò col disprezzo senza filtro tipico di un ubriaco incattivito. "Posso farti dimenticare i tuoi casini...", insisté Lilith. Lui scoppiò in una risata amara... poi chiese "Come?", era disperatamente, sinceramente incuriosito. Lei era furba... aveva capito che c'era un unico modo per farlo suo e contemporaneamente fargli male, "Chiudi gli occhi e riaprili subito", gli disse. Lui lo fece... Un battito di ciglia e... fu così sorpreso da ciò che vide che rimase senza fiato: Si trovò di fronte ... La ragazza Emo! "Ti piaccio adesso?", disse Lilith con fare da gattina. Lui riusciva a stento a capire cosa stesse succedendo, sapeva che era tutta un'illusione... Ma... Non riusciva a ragionare... Non poteva resistere... Era... Lei... "Ti prego... Fammi... Fammi tuo!". Le disse in tono di supplica. "Devi meritarlo!", rispose lei sensuale, Ormai lo aveva in pugno. La spogliò con delicatezza lasciandole il reggiseno, lei si sdraiò sul letto mostrandogli la schiena... Lui non capiva più nulla... Voleva solo darle piacere. Slacciò il reggiseno. Iniziò a baciarle la schiena con delicatezza. Tanti piccoli morsi con le labbra... Poi fece  scivolare dolcemente la lingua su di lei dalla nuca alle natiche sfiorandole poi con teneri baci di sottomissione. Gemeva di piacere. Mentre lui godeva nel sentire i suoi brividi. Si sentiva solo suo. La sua mente non ricordava più che fosse Lilith... Era convinto che fosse la ragazza che amava e che dominava incontrastata i suoi sogni e le sue fantasie. Lei si concesse alle coccole ma senza farci l'amore. Sapeva quanto lui desiderasse il suo corpo. Lo stava facendo fremere di passione... Ma senza dargli nulla... E lui era lì in ginocchio a baciare ogni parte del suo corpo come fosse sacra... Ormai era drogato di lei...

When love and death embrace Where stories live. Discover now