34) Shatter Me With Hope

67 15 17
                                    

Lucifero si svegliò di pessimo umore. Bene. Almeno stava uscendo dall'apatia. Aveva passato quasi tutte le sere dell'ultimo mese a fare su e giù tra casa sua e gli inferi. Non sapeva neanche lui perché avesse preso così a cuore L'angelo. Probabilmente vedeva un po' del proprio passato in lui. Non che fosse come un figlio, questo mai. Ma decisamente gli faceva bene avere "quell'impegno". Aveva le sue spie all'inferno e sapeva della notte appena trascorsa. Chiaramente sapeva solo che "qualcuno" l'aveva visto rientrare nella sua stanza con Lilith, dell'accaduto non poteva immaginare che la minima parte. La conosceva quasi come conosceva se stesso, ma al contempo sapeva che quella ragazza era l'incarnazione stessa della psicopatia, era davvero il caso di tutto. Sorrise amaramente pensando a ciò che avrebbe potuto fare una come lei ad un "povero angelo indifeso". Gli avrebbe distrutto quel poco di senno che ancora aveva. Cosa che vabbè... Già stava facendo da solo con i suoi comportamenti. Lucifero si sentiva ancora frustrato pensando a come tutto ebbe inizio. Tutto il suo potere... Avrebbe potuto distruggerla senza neanche alzare un dito, questo sì!, ma mai, mai... Avrebbe potuto restituirle il dolore che lei gli aveva provocato. Questo era ciò che gli bruciava dentro. Da quel punto di vista era intoccabile: era nata già senza cuore. Non puoi perdere qualcosa che non hai mai avuto. Era una profonda conoscitrice dell'animo umano, di questo si serviva per fare del male gratuito. Nutriva le sue vittime di speranza... Recitava alla perfezione amore, amicizia, comprensione... tenerezza. A quel punto chiunque si donava spontaneamente... Perché tutti vogliono essere capiti, Amati.  Perfino lui in tempi non sospetti era caduto nel tranello. Poteva "tranquillamente" dire che l'anima che non aveva più le era stata rubata da lei. E per quanti patti le persone  potessero fare con lui... Donandogli le loro... Non avrebbe mai riavuto indietro la sua. Se avesse potuto prendersi una rivincita tramite L'angelo lo avrebbe fatto... Ma a giudicare da qual che gli riferivano, era già spacciato. Lilith era arrivata in una serata appena, (Anche se molto "intensa"), Molto più in là di dove con astuzia e colpi precisi fosse arrivata DANGER in qualche mese. Probabilmente avrebbe dovuto essere lei a comandare gli inferi, si disse... Ma per fortuna era così nichilista che non gli importava neppure di questo. A modo suo... Dominava già tutto e tutti.

La ragazza Emo si svegliò finalmente senza mal di testa. Accese il telefono... C'erano due messaggi della sera prima. Il primo di DANGER: "Come stai?". Il secondo di Lilith: "Bellezza tutto ok?". Sinceramente non le andava di rispondere. Spense il telefono. Si alzò dal letto. Aveva le vertigini. Camminando vicinissima al muro arrivò fino in bagno. Voleva fare una doccia... Una colazione sostanziosa e poi prendere un po' d'aria. Non sapeva su cosa ma aveva bisogno di riflettere. Magari semplicemente di lasciar scorrere liberi i pensieri... Di solito la faceva stare meglio. Mezz'ora dopo era in strada.

DANGER era in giro. Controllava il telefono ogni due secondi: nessuna risposta della ragazza Emo. Era un po' preoccupata. Temeva avesse avuto una ricaduta. Passò per il "cantiere scolastico" all'ora di pausa. Gli studenti sopravvissuti erano talmente pochi che le fu facile notare la sua assenza. Decise che se non l'avesse sentita entro il primo pomeriggio sarebbe andata a casa sua in serata, magari con la scusa di portarle un dolcetto di quelli che tanto le piacevano. Doveva tenerla d'occhio, ma sopratutto proteggerla dalle (probabili) domande di Lilith sull'angelo. Anche lei era rimasta di stucco di alcune sue visioni... era certa che lui fosse morto... Ma pian piano si insinuava nel suo cuore una timida speranza... Si chiedeva alla fine cosa gliene importasse, ma al tempo stesso continuava ad immaginare come avrebbe reagito se l'avesse incontrato di nuovo... Magari per caso... O durante una battaglia. In realtà dalla sera dell'incendio si erano molto calmate le acque, il paradiso taceva. Gli angeli probabilmente stavano ancora leccandosi le ferite come cuccioli indifesi.

Si incontrarono per caso scontrandosi. La ragazza fece un sorriso di circostanza, poi abbassando lo sguardo provò ad andare dritta per la sua strada. DANGER la prese per un braccio. Non aveva nulla da dirle in realtà ma voleva guardarla negli occhi. Lei si girò di scatto... Era come se non fosse la stessa ragazza dolce degli ultimi mesi... Era di nuovo triste. "Posso sapere cos'hai?", le chiese. La ragazza rispose: "Sto male dall'altra sera... Le visioni... Gli svenimenti... L'angelo che mi viene a trovare e tu che vuoi convincermi che non esiste. Cosa succede DANGER?". "Non lo so!", rispose il demone, "ma lo scopriremo te lo prometto!", aggiunse. La ragazza la guardò sospettosa. DANGER invece la guardò con dolcezza allargando le braccia. Lei... Non resistette... si immerse in quell'abbraccio rassicurante. "Non sto impazzendo vero?", le chiese. "Se così fosse saremmo in due!" Rispose DANGER. "Allora abbiamo buone speranze di ricoverarci assieme!", disse ancora la ragazza. Scoppiarono in una risata liberatoria. Rimasero abbracciate per un bel po', ne avevano bisogno entrambe.

L'angelo si svegliò un po' confuso. Ancora troppo fatto ricordava in maniera  frammentata la notte appena trascorsa. Si girò trovandosi nel letto con la "ragazza Emo". Era così bella. Si perse nel guardarla. Finalmente erano di nuovo insieme. Era felice! Le carezzò la guancia... Lei aprì gli occhi e sorrise... Lui sentì il suo cuore sciogliersi... Sperò che il tempo si fermasse a quel momento per l'eternità. Non voleva più pensare a nulla. La guerra, gli angeli i demoni... I potenziali. Nulla! Non gli fregava un cazzo di niente perché ora era di nuovo con lei e stavolta sarebbe stato per sempre! Le baciò la bocca... Un bacio tenero... aveva un sapore che lo mandava fuori di testa... Era la sua dolcissima dipendenza. Si abbracciarono... Lei poggiò la testa sul suo petto lasciandosi cullare dai suoi battiti impazziti da innamorato! Era tutto... Perfetto!

Lilith era seduta sul bordo del letto. Lo guardava sorridere. Sembrava in estasi. Le era bastato veramente poco per soggiogarlo. L'aveva bloccato nel suo sogno più dolce. Un sogno così reale da non fargli sentire più il bisogno di svegliarsi. Rideva di quel ragazzo così pazzo da credere ancora che l'amore fosse la forza più potente dell'universo. Era stato ingannato dalla speranza... Quella cosa che ti fa credere che un giorno tutto sarà migliore... Quella cosa con la quale lei semplicemente... Lo stava distruggendo.

When love and death embrace Where stories live. Discover now