Capitolo 7.😰

121 12 0
                                    

Eravamo all'ultima ora quando portarono le prime pagelline. La prof mi chiamò in disparte cosi mi alzai frettolosa dal banco e mi avvicinai a lei.
«Nataly tutto bene?»
Mi chiese la professoressa Halminton.
«Si»
Risposi stupita e allo stesso tempo imbarazzata.
"Non stai andando per niente bene, hai un sacco di materie insufficienti"
In quel momento mi sembrò di essere catapultata in una giostra che gira troppo velocemente, mi venne da vomitare.
Non riuscii a dire una parola.
«Arriverà la lettera a casa, devi impegnarti se vuoi superare l'anno, non hai molto tempo per recuperare» disse quasi impassibile.
«Si professoressa Halminton»
Tornai a sedermi e distrutta mi accasciai sul banco.

Appena tornai a casa trovai mia madre  sul divano ad aspettarmi, voleva assolutamente parlare ed io la capivo benissimo.
«Tesoro cosa ti sta succedendo ? Tutte queste materie»
Era tremendamente dispiaciuta.
«Non so come fare» dissi quasi ridendo prendendomi in giro da sola per nascondere quello che in realtà in quel momento stavo provando.
«So che puoi recuperarle, devi rimboccarti le maniche e far vedere a tutti quei professori che sei la numero uno e che le recupererai tutte in poco tempo.»
«Mamma sei tu?» Domandai ironica.
«Si, sono stanca di arrabbiarmi, so che ti dispiace per quel ragazzo e che non pensi ad altro ma voglio avere fiducia in te» mi sorrise dolcemente e non resistetti ad un suo abbraccio.
Avevo bisogno di sentirmi dire questo.
Salii le scale e andai a salutare Will che era in compagnia di un suo amichetto. Avevano ribaltato l'armadio e tirato giù una marea di giocattoli, erano sparsi per tutta la stanza.
Scoppiai subito a ridere perché appena nostra madre avrebbe visto la confusione che avevano creato, sicuramente avrebbe perso il controllo e sarebbe diventata più esaurita del solito.
Will mi venne subito incontro.
«Ciao Nataly» sorrise.
Lo presi in braccio e gli diedi un bacio sulla guancia.
«Ciao peste, dopo metti a posto se no la mamma ti rimprovera»
Scherzai mentre lo rimisi giù poi andai in camera mia e decisi di mettermi a studiare, fino a quando bussarono alla porta.
«Nataly posso entrare?»
«Che vuoi Travis?»
Non era proprio il momento.
«Voglio parlarti»
Aprì piano la porta ed intravidi il suo viso.
«Dai va bene entra» seccata mi posizionai comoda sul letto e lui si sedette dopo di me ed iniziò a parlare.
«Nataly che ti sta succedendo?»
Non riuscii a non notare i suoi occhi, erano tristi e sofferenti.
Questo mi riportò alla festa di carnevale.
Erano passati un paio di mesi da quando io e Josh avevamo chiuso. Ma quella sera, alla festa di carnevale non so come,sembrava essere tornato da me. Ero seduta sui divanetti del Posh insieme alle mie amiche quando sentii provenire dalle casse la mia canzone preferita.
«Ragazze andiamo a ballare, mi piace troppo questa canzone» dissi eccitata.
Valeri fu la prima ad alzarsi e andammo subito in pista, poco dopo ci raggiunsero Harley, Dianne e Casey la migliore amica di Dianne.
Mi stavo divertendo quando delle mani mi toccarono da dietro ed una voce mi sussurò all'orecchio
«Sono stato un coglione, ho sbagliato tutto con te»
Mi voltai e non potevo crederci ma era lui, era proprio il mio Josh.
Quel ragazzo mi faceva una strano effetto, riusciva a farmi dimenticare tutto con una sola frase e con quel bellissimo sorriso.
Le tante persone che erano intorno a noi in quel attimo sparirono, eravamo solamente io e lui.
«Possiamo parlare?» Mi chiese.
«Va bene» gli urlai per farmi sentire.
Uscimmo dal Posh e ci avviammo sul retro del locale.
Dopo alcuni minuti di completo silenzio per via dell'imbarazzo finalmente pronunciò parola.
«Senti, Logan  è stato un pezzo di merda, non è vero quello che ti ha detto quel giorno» imbarazzato nascose le mani nelle tasche,fece un breve periodo di pausa mentre io lo continuavo guardare senza dire una parola e poi riprese.
«Ho voluto chiudere perché i miei amici mi prendono in giro ed io non voglio» a quel punto capii tutto, mi sembrava strano di essere riuscita a trovare qualcuno che mi accettasse nonostante il mio particolare difetto.
«Non preoccuparti, io ci sono abituata» risposi delusa.
«Lo so però a me dispiace»
Sembrava sincero, così accennaio un piccolo sorriso che ricambiò timidamente.
«Entriamo?» Gli chiesi.
Non avevamo nient'altro da dirci.
«Si»
Mi fece passare avanti a lui e insieme entrammo ma subito dopo ci separammo, io andai da una parte e lui dall'altra.
Non avevo più voglia di ballare quindi mi affrettai a raggiungere i divanetti e mi misi a seduta ad ascoltare la musica pensierosa.
Poco dopo vidi avvicinarsi Josh.
Si sedette accanto a me e mi strinse in un abbraccio, aveva bevuto ancora e io me ne ero accorta ma non dissi nulla.
Ero rimasta comunque sorpresa di quel gesto.
Eravamo come due calamite, tenute distanti dalle circostanze ma in continua attrazione.
«carino questo vestito» disse toccandomi la gonna rossa con pois bianchi.
«grazie» dissi ridendo.
I nostri visi si sfiorarono e per la seconda volta mi pentii di non averlo baciato.
Il giorno dopo decisi di scrivergli, avevo sperato che avesse fatto lui il primo passo ma le ore passavano e io non ricevetti nulla così misi da parte l'orgoglio e gli invia un messaggio.

"Ciao, ti ricordi di ieri sera?"
"Si mi ricordo"
Rispose poco dopo.

"Quindi adesso?"
Ero agitatissima, mi tremavano le gambe.

"Quindi niente"
Con quella risposta aveva voluto far intendere che era tutto finito veramente quando io invece mi ero illusa che tutto potesse ricominciare.
Ci restai ancora una volta malissimo e finimmo per salutarci in malo modo.

Non riuscii  più a trattenermi e scoppiai a piangere a dirotto. Travis mi prese tra le sue braccia e mi strinse forte, restammo così fino a quando non ci addormentammo.

Hearts that beat as one Where stories live. Discover now