Chi è Bellamy Blake?

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NOTA: Vi rubo un momento solo per augurare a tutti voi delle buone feste, ringraziandovi ancora di cuore perché mi state accompagnando in questo viaggio. È vero sono molto più avanti di voi ma, vi assicuro, ogni cosa che scrivo, la faccio pensando a voi con la speranza che in queste "pagine" troviate una storia che vi coinvolga e vi faccia passare un momento di piacevole relax. Che dire, ancora auguri e al prossimo capitolo lunedì 26 dicembre. Come al solito curiosa di sapere cosa ne pensate della storia e dei personaggi.....Buona Lettura!!


Clarke era rimasta sola nella stanza da quando Emori e Murphy, dopo la sfuriata di Bellamy, erano usciti di soppiatto. Li aveva notati solo con la coda dell'occhio, la sua mente ancora confusa da ciò che era appena successo solo pochi minuti prima.

Si sedette sul divano troppo frastornata per fare qualunque cosa, un loop di pensieri che non la lasciavano in pace. Il suo sguardo fu attratto a malapena dal guerriero della Ice Nation che, silenzioso, era entrato per prendere la sua roba. Il tempo di uno sguardo serio poi se n'era andato lasciandola sola.

Aveva osservato l'uscio dal quale era uscito, consapevole e ferita dalle parole che il grounder le aveva rivolto cominciando a sentire un profondo senso di colpa per aver trafugato la Fiamma ma, non era riuscita a fare altrimenti.

Aveva bisogno di tenere con sè Lexa ancora per poco, si sentì colpevole di non essere riuscita a staccarsi da lei, da quel frammento che rappresentava il ricordo tangibile dell'Heda. Per un'istante, al pensiero che Raven avrebbe distrutto la Fiamma, provò un senso di ribellione, con lei avrebbero distrutto anche l'eredità che Lexa aveva lasciato al suo popolo.

Le lacrime cominciarono a scorrere sul suo viso, sentendosi impotente di fronte a quello che sarebbe avvenuto al chip. Scosse il capo e si pulì le lacrime dagli occhi poi guardò oltre la finestra e vide Bellamy camminare verso il pendio della collina scomparendo lentamente alla sua vista

Sentì un tuffo al cuore al ricordo di come l'aveva guardata quando aveva estratto dalla tasca la scatola che conteneva la fiamma. Quello sguardo l'aveva distrutta più di qualunque parole le era stata detta. Non capiva, non riusciva a capire perché, dopo tutto quello che avevano passato assieme, lui l'avesse guardata in quel modo.

Tentò di pulirsi nuovamente le lacrime, si lasciò sfuggire un singulto e un lieve sospiro colmo di dolore. Chiuse gli occhi tentando di non pensare, nel vano tentativo di dimenticare la sofferenza che le pesava nel cuore.

Si svegliò di soprassalto alcune ore dopo, sorpresa di essersi addormentata, sentiva gli occhi gonfi dal pianto, la mente intorpidita. Sbattè gli occhi un paio di volte scrollando la testa nel tentativo di schiarirsi la mente. Si mise a sedere e nello stesso istante lo notò.

Era appoggiato con la spalla allo stipite della porta, il fucile a tracolla, uno sguardo serio in volto. Indecifrabile per lei che credeva di conoscerlo bene.

"Raven?" chiese Clarke spezzando il silenzio fra loro.

"Sta dormendo di sopra, anche Roan credo. Emori e Murphy sono alla rimessa, hanno trovato parecchia roba interessante da portare con noi ad Arkadia, altra la porteremo più avanti si ci riusciremo. Sono venuto a prendere qualcosa da mangiare prima di tornare fuori, l'isola è grande."

"È così che sarà fra noi?" chiese di getto Clarke ferita dalla freddezza nelle parole di Bellamy ma lui non disse niente.

"Ho sbagliato a prendere la fiamma ma..." lasciando in sospeso la frase conscia che le sue motivazioni erano del tutto personali.

"Non puoi accusarmi di tutto Bellamy" tentò di nuovo Clarke

"Non lo sto facendo, quello lo stai facendo tu Clarke come il farti carico di ogni cosa" rispose il ragazzo fissandola negli occhi.

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