Verità nascoste

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Bellamy ripresosi dalle parole dette da Roan agguantò il guerriero ferito "Mi dispiace ma non vai da nessuna parte" lo trascinò con se verso il campo "Emori, portami una corda" urlò. Vide tutti girarsi verso di lui ma non ci fece caso, quando la ragazza gli portò una corda legò il prigioniero poi si diresse infuriato verso l' Ice King.

"Senti bene" disse affrontandolo "Tu non fai quello che vuoi, il prigioniero rimane finchè non sapremo tutto"

Roan lo fronteggiò senza battere ciglio "Non ti dirà nulla che io non sappia già, è inutile tenerlo con noi"

"Questo lo decideremo solo dopo che mi dirai cosa sta succedendo" rispose Bellamy senza cedere.

La tensione fra i due era papabile poi Roan fece spallucce e si allontanò cominciando a spostare i cadaveri su un lato del campo. Bellamy prese un paio di respiri e, in quell'istante, la sua vista cominciò ad annebbiarsi, si toccò il viso. Quando guardò la mano, era ricoperta di sangue.

"Prima di interrogarlo lascia che ti medichi" Bellamy sentì la voce di Clarke dietro di se. Era pochi passi dietro di lui e per un'istante si chiese quando si fosse spostata. Quando aveva chiamato Emori, Clarke stava controllando Murphy.

"Non serve, è solo un graffio, come stanno gli altri?'" chiese invece.

"Raven abbastanza bene, sono riuscita bloccare il sangue ma dovrò farle dei punti, Murphy aveva solo dislocato la spalla ma ora è a posto il resto sono graffi, ora vorrei controllare te" rispose Clarke.

"Non serve" rispose testardo Bellamy "Pensa a mettere i punti a Raven"

"Sono il medico e voglio essere certa che fra un momento o l'altro non sverrai o peggio, prima hai battuto con forza su una pietra" replicò decisa Clarke.

A quelle parole e vista la fermezza nello sguardo della ragazza Bellamy cedette e si sedette vicino al fuoco.

Clarke cominciò subito a pulirgli la ferita anche se il suo sguardo ogni tanto correva verso il prigioniero e poi su Roan.

"Sapevi che aveva una sorella" chiese a quel punto Bellamy.

Clarke scosse il capo "Non ho mai parlato molto con lui."

"Voleva lasciar andare il prigioniero" continuò poi.

"Hai fatto bene a trattenerlo" mormorò Clarke, concentrata a ripulire l'interno della ferita. "Sei stato fortunato, non è niente di grave" dichiarò spostandosi leggermente da lui per prendere un cerotto "Grazie" mormorò Bellamy "Tu come stai?"

Clarke non lo guardò impegnata ad aprire il cerotto, alzò solo le spalle "A posto e contenta che stiamo tutti bene" replicò alzando lo sguardo.

"Grazie"

"E per cosa?" chiese Clarke perplessa.

"Beh per quello" indicando con il mento il cerotto " e per avermi lanciato il coltello"

"Te la saresti cavata lo stesso" ribattè lei.

"Ma sarebbe stato più difficile" rispose lui.

"Te l'avevo detto che avrei tentato di difenderti" replicò lei lasciando che il sorriso illuminasse il suo volto.

"Allora l'hai fatto bene" disse Bellamy.

Rimasero alcuni istanti così, sorridendosi a vicenda, consci che un piccolo lembo di ciò che era stato distrutto nel tempo era stato ricucito.

"Ora dobbiamo capire cosa volesse dire prima il prigioniero." disse dopo un istante Clarke e Bellamy annuì.

"Lo chiediamo direttamente a lui o all' Ice King" mormorò il ragazzo guardando il guerriero della Ice nation che aveva appena terminato di spostare i cadaveri.

Nuovi iniziWhere stories live. Discover now