Capitolo 9-Nuovo lavoro

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Dopo aver trascorso una giornata di scuola stranamente tranquilla,in cui il solito gruppetto mi ha praticamente ignorato,tranne per qualche risatina ogni tanto,eccomi finalmente qui,davanti al luogo in cui tra 5 minuti esatti ,dovrò cominciare a lavorare
Sto cominciando a tremare dalla paura al solo pensiero di rivedere quella donna,so già che non andrà a finire per niente bene!!
Sembra una tipa esageratamente esigente!
-come ti senti?-mi chiede con un sorriso Teresa,che aveva mantenuto la promessa di accompagnarmi
Sono così fortunato ad avere un'amica come lei!!
-ehm..domanda di riserva?-le rispondo nervoso,cominciando a torturarmi le mani l'una con l'altra
-ehii calmati..sei bravo,sono sicura che andrai benone-
-e se facessi casino?e se facessi cadere tutti i piatti e i bicchieri per terra?e se litigassi con i clienti?e se..-
-stop..respira e inspira-mi interrompe lei-vai lì dentro e dimostragli quanto vali-
Traggo un respiro profondo e le sfoggio un enorme sorriso
-grazie mille..sei un amica-le sussurro,salutandola con un abbraccio
-non mi devi ringraziare..voglio solo che ti faccia valere e se hai bisogno per qualsiasi cosa non esitare a chiamarmi.
Buona fortuna-ribatte,staccandosi da me,dandomi un bacio sulla guancia,prima di fare dietrofront e andarsene
Sospiro, facendomi forza ,prima di entrare in quel dannato locale
-oh bene sei arrivato puntuale-mi saluta la titolare non appena ho messo piede dentro-vieni pure con me che  ti spiego un paio di cosette e ti faccio vedere dove puoi indossare la divisa da lavoro-
Riluttante la seguo in uno stanzino molto spazioso ricoperto di panchine e poltrone
E questa cosa sarebbe?una sottospecie di area relax?
Dopo aver sopportato un lungo monologo in cui si é presentata,mi diceva cosa dovevo fare,gli orari di lavoro,come dovevo rivolgermi ai clienti e soprattutto cosa non dovevo assolutamente fare,mi lascia finalmente da solo,per darmi tempo di cambiarmi
La divisa consiste in dei lunghi pantaloni neri non troppo attillati e una camicia bianca elegante.
Le scarpe sono completamente nere e raffinate
Certo che si trattano bene qui!!
Dopo essermi dato una sistemata ,esco dalla stanza e mi dirigo verso il bancone principale ,dove scorgo un ragazzo all'incirca della mia età, decisamente molto attraente,muscoloso ,moro,alto quanto me ,molto abbronzato e con dei bellissimi occhi color nocciola che é impegnato a preparare un caffè
-Hei ciao,sei tu quello nuovo?-mi saluta lui cordiale non appena gli arrivo di fianco
-si piacere sono Matt Peterson-gli sorrido ,porgendogli la mano
-Pablo Gonzales-me la stringe lui calorosamente,appoggiando per un attimo la tazzina
-sei argentino?-gli chiedo perplesso
-si sono nato a Buenos Aires,ma è da quasi 8 anni che sono in Italia ,quindi diciamo che mi sento quasi più italiano. E tu invece sei americano?-
-mio padre lo è,io sono nato qui-gli rispondo,cercando di non pensare al dolore che mi provoca ripensare a quell'uomo
-oh capisco..è un peccato l'America è davvero molto bella-
-perché ci sei già stato?-
-oh si la scorsa estate sono andato a San Francesco e..-
-ragazzi non vi pago per chiacchierare-tuona una voce all'improvviso dietro di noi, interrompendoci-Pablo tu vai a servire i clienti laggiù e tu Matt resta qui che ti insegno come si usa la macchinetta del caffè-
Io la guardo con uno sguardo terrorizzato annuendo con la testa,mentre Pablo mi passa vicino,dirigendosi verso i tavoli-quando Crudelia Demon chiama,i sui sudditi devono ubbidire-
Gli rispondo con un sorriso,ridacchiando,mentre l'oggetto della nostra conversazione mi guarda spazientita
Penso che io e questo ragazzo andremo sicuramente d'accordo!già mi piace!
Finalmente alle 11 di sera Crudelia ,ci da il via libera per andarcene
Sono davvero distrutto,non pensavo sarebbe stato così faticoso
-allora com'è stato questo primo giorno?-mi chiede Pablo prima di andarmene
-sinceramente?estenuante..non pensavo sarebbe stato così faticoso e devo ancora finire i compiti-rispondo frustato
-i compiti?vai all'università?-
-nono ho 17 anni,faccio il liceo linguistico-
-ma dai davvero?-esclama lui scrutandomi sorpreso-pensavo fossi più grande-
-perché tu quanto anni hai?-gli chiedo curioso
-a gennaio ne faccio 20-
-wow!quindi cosa fai ?lavori solo o frequenti anche l'università?-
-per adesso mi mantengo facendo qualche lavoretto tipo questo,poi se riesco il prossimo anno vorrei iniziare a studiare lingue-
-ma dai! anche io vorrei dedicarmi nuovamente alle lingue ,non appena finiró le superiori-
-bene..allora abbiamo più cose in comune di quanto pensassi-mi sorride entusiasta
-senti ma sei a piedi?-mi chiede lui perplesso,mentre usciamo fuori dal locale
-si ma non è un problema,ci metto solo 25 minuti da qui a casa mia-
-non esiste tu vieni con me,ti do un passaggio e non voglio sentire un no-mi ordina trascinandomi,verso una 500 grigia
-mi piace un sacco sta macchina-esclamo,mentre lui comincia ad accenderla e a partire
-anche a me,é il mio unico amore-mi sorride
-buono-ridacchio io-quindi deduco che non hai una ragazza?-
-nah per ora sto bene così,tu invece come sei messo sentimentalmente?-
-come te,sono solo soletto-ribatto con una smorfia
-meglio soli che male accompagnati-mi risponde,facendomi l'occhiolino
-oh puoi ben dirlo. Senti ma oltre a noi due, non ci lavora qualcun altro al Yellow?l'altro giorno mi sembrava di aver visto due ragazze-
-Sisi sono Serena e Agata.Oggi avevano il giorno libero,ma domani le conoscerai,sono forti!-
-non vedo l'ora-esclamo,sbadigliando
La stanchezza sta cominciando a farsi sentire
Arrivati davanti casa,lo ringrazio per il passaggio e lo saluto frettolosamente,perché non vedo l'ora di mettermi in pigiama e di sedermi un attimo
Appena apro la porta,noto che le luci sono tutte spente,ma che mia madre è sdraiata sul divano e dorme beatamente
Mi voleva sicuramente aspettare,che tenera la mia mammina,sorrido tra me e me,prima di avviarmi verso la mia camera,per cominciare a fare matematica
Sono le 2 di notte ,quando finalmente finisco tutti gli esercizi e senza nemmeno accorgermene mi addormento sulla scrivania con la testa sprofondata nei libri

Unbreakable loveWhere stories live. Discover now