Capitolo 36-Liberazione

2.4K 104 3
                                    

Apro con fatica gli occhi e mi guardo intorno:mi trovo in una stanza buia e fredda, probabilmente in una cantina.
Sono seduto su una sedia con entrambe le mani e i piedi legati.
Provo ad urlare, ma mi accorgo che sono imbavagliato e quindi escono solo bassi mugolii.
Mi guardo attorto terrorizzato con il cuore in subbuglio, cercando di capire come ho fatto a trovarmi in questa situazione, ma tutto ciò che ricordo è il fatto di essere uscito dalla libreria e di essere stato bloccato da qualcuno, poi solo il buio.
Sento dei passi che si avvicinano e un ombra che apre la porta,riportando finalmente la luminosità nella stanza.
Socchiudo gli occhi, non riuscendo a ad abituarmi subito alla luce dopo essere stato troppo tempo al buio e cerco di focalizzare lo sguardo sulla persona che ha appena varcato la porta.
-bensvegliato principessa -sogghigna lui, prima di togliermi il bavaglio dalla bocca.
-tuuu-urlo, non appena riconosco il ragazzo che mi ha lasciato una cicatrice indelebile nell'anima, trattandomi come una puttana:Roberto.
Il mio corpo comincia a tremare dalla disperazione, non potendo credere che quell'uomo fosse arrivato fino a quel punto pur di rovinarmi la vita.
-cosa vuoi da me?-gli domando rassegnato, abbassando il capo.
-cosa voglio mi chiedi?-mi risponde ad alta voce, alzandomi il volto con entrambe le mani, per gurdarmi dritto negli occhi-voglio che tu sia mio-mi dice, facendomi rabbrividire e sfiorando le sue labbra con le mie.
A quel fugace contratto, sposto il volto schifato, urlandogli-non sarò mai tuo, maiii! -
Disperatamente cerco di guardare di sottecchi nelle tasche del miei jeans,per cercare il telefono.
-stai per caso cercando questo? - tira fuori lui il mio cellulare dalla sua tasca dei pantaloni
-ridammelo-ringhio, cercando di dimenarmi per cercare di liberarmi dalle corde inutilmente.
-certo, ma prima scrivo al tuo fidanzatino per farlo venire qui-ridacchia lui, cominciando a digitare sul mio telefono.
Luca. Amore mio, non puoi venire qui, non posso metterti in pericolo in questo modo nooo!
Cerco di sfregare la corda che mi lega le mani alla gamba della sedia per farla allentare, ma non si scosta di un millimetro.
Disperato comincio ad urlare -ti prego lasciare stare Luca, farò tutto ciò che vuoi ma per favore non coinvolgerlo-
Lacrime calde cominciano a rigare le mie guance, mentre continuo a supplicarlo ancora e ancora.
-e sta zitto!! - mi urla, prima di tirarmi  uno schiaffo, facendomi bruciare la guancia ormai arrossata.
-mettiti in testa che tu sei solo una puttana e nient'altro-continua a tirarmi pugni e calci sul volto, sulle braccia e sullo stomaco.
Io guardo il pavimento inerme con il corpo che grida di dolore e che sanguina in piu punti.
Non oso sapere come sono ridotto in questo momento, ma immagino di essere davvero un brutto spettacolo da vedere.
Non riesco a fare altro che piangere in silenzio per il dolore, per non dargliela vinta.
-ti senti una persona migliore ora che hai picchiato una persona che non si può difendere? - ribatto con un coraggio che non sapevo di avere-perché se è cosi, sappi che la tua vita è davvero inutile e infelice. Cosa pensi di ottenere in questo modo? Appena ti scopriranno passerai tutta la tua vita tra le sbarre e nessuno potrà piu salvarti.
Sarai solo ricordato come un criminale-
-che bel discorsetto-mi regala uno sguardo sprezzante-peccato che nessuno riuscirà mai a scoprirlo, perché non appena avrò finito con te e quel figlio di puttana del tuo ragazzo, non riuscirete manco piu a camminare, soprattutto tu-soggigna
-sarà divertente scoparti a sangue, mentre lui ci guarda, per poi ammazzarlo di botte.
La mia vendetta sarà compiuta e tu capirai finalmente a chi appartieni-
-non toccarlo, non toccarlo!! - urlo in preda alla rabbia-ti farò pentire di essere nato se lo tocchi, ti ammmazzeró fosse l'ultima cosa che faccio-
-ma cosa vuoi fare legato cosi puttana? - mi risponde, prima di avvicinarsi a me e abbassarsi i pantaloni e i boxer esponendo il suo membro davanti ai miei occhi-visto come è già duro al pensiero di sfondarti, non vede l'ora!-
-mi fai schifo-gli sputo addosso, quando cerca di avvicinare la mia bocca al suo membro.
-razza di bastardo-urla, tirandomi un altro schiaffo in faccia, facendomi contorcere dal dolore-ringrazia che voglio tenermi tutto il divertimento per dopo, sennò a quest'ora non saresti riuscito manco a stare seduto dritto talmente ti avrei scopato per bene-
Si rimette a posto i pantaloni, comunicandomi che tra poco Luca sarebbe arrivato qui,sbattendo la porta e lasciandomi al buio pieno di lividi e con le lacrime che ricominciano a scendere dal mio volto,facendomi sentire impotente per quello che di li a poco sarebbe successo e che ancora una volta non avrei potuto impedire.
Il viso di Luca ancora una volta si materializza davanti ai miei occhi , facendomi spuntare un piccolo sorriso in mezzo alle lacrime.
Perdonami amore mio, perdonami per non riuscire a far niente per te come invece tu hai sempre fatto per me.
Ogni volta che ero nei guai tu sei sempre venuto in mio soccorso, mentre io non riesco a fare altro che tirarti dentro ai miei casini.
Meriti di meglio, meriti qualcuno che ti possa proteggere come io non posso fare!
Ti amo, ti amo più di ogni cosa nella mia vita!

Unbreakable loveWhere stories live. Discover now