Capitolo 30-Pomeriggio studio

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Sono le 4 del pomeriggio e ci siamo tutti riuniti a casa mia per studiare e con tutti intendo anche Luca e Giorgio, nonostante i loro continui battibecchi.
-qualcuno mi spiega chi cazzo me l'ha fatto fare?-sbuffa Luca aprendo il libro di matematica sul tavolo
-sei tu che sei voluto venire-ribatto io, punzecchiandolo
-come se ti dispiacesse-mi risponde lui, facendomi l'occhiolino
Fingo un colpo di tosse e distolgo lo sguardo imbarazzato, posandolo sulle pagine che devo memorizzare per il giorno dopo.
Dopo il bacio dell'altro giorno non so più come comportarmi con Luca, da una parte sono ancora arrabbiato per il fatto che voglia e probabilmente è andato a fare esperienza con altri uomini, dall'altra non posso negare quello che c'è tra noi.
Basta che lui mi tocchi e io non capisco più niente, c'è una tale attrazione fisica e mentale tra noi due che basta una piccola fiamma per accenderci, ma il problema di fondo è proprio questo.
Forse per lui è solo e semplicemente attrazione, mentre per me è molto di più e non so come smetterla di farmi male e di continuare questo circolo vizioso. Lui è come una droga per me e io non so come disintossicarmi.
-Matt sei nel mondo dei sogni? - mi chiede Teresa, scuotendomi
-no,no mi ero solo perso nei miei pensieri-
Mi mette una mano sulla spalla come a dirmi"forza Matt sei forte"e io la guardo con un sorriso triste, annuendo come per risponderle che cercherò di non buttarmi giù.
-cosa confabulate voi due? -interviene Giorgio sorridendomi
-nulla tranquillo-
Per un po' di tempo si sentono solo il rumore delle pagine sfogliate e quello dei nostri respiri
-ahhh ma a cosa serve la matematica mi chiedo-sbotta Luca esasperato ad un certo punto
-nulla apparte il fatto che tutte le migliori invenzioni hanno alla base calcoli matematici-gli rispondo
-pff però io non voglio diventare mica un matematico-sbuffa
-perché? Io già ti immagino in una classe piena di alunni a spiegare matematica, con indosso gli occhiali da vista e dei  vestiti orrendi che solo gli insegnanti di matematica hanno il coraggio di mettersi addosso -scherza Martina
-non ci tengo-bofonchia lui
Noi ci mettiamo tutti a ridere immaginandoci la scena.
-ma cosa ridete?! - ci chiede sorridendo,sotto i baffi anche lui-io mi immagino più Matt con quell'aria da secchione che ha, ad insegnare matematica-
-mm saresti un insegnante davvero sexy secondo me-ribatte Giorgio, sorridendomi
-ma non é vero-rido
-ma si, con quei tuoi occhioni chiari e quel fisico faresti impazzire la classe, maschi e femmine compresi-
-esagerato-gli rispondo arrossendo fino alla punta dei capelli, a causa di quel complimento inaspettato-non sono chissà che-
-ma che dici? Sei bellissimo-mi guarda negli occhi lui
Le mie amiche cominciano a lanciarmi sorrisini, mentre io lo ringrazio impacciato
-avete finito o già che ci siete volete prendervi una camera da soli? - ci guarda Luca arrabbiato
-ma che cazzo vuoi? Mi ha solo detto una cosa carina. Che c'è di sbagliato?-
-nulla-sbuffa, cercando di calmarsi con scarso successo-ma poi lui che ci fa qui? Non ha già finito la scuola visto che ha 20 anni? -
Gli sto per rispondere malamente, quando Giorgio mi interrompe rispondendo alla sua domanda-infatti ho finito la scuola, ma siccome sto studiando da privatista per dare il First tra un mese mi sembrava carino studiare tutti insieme,anzi adesso che ci penso visto che tu l'hai già dato Matt non potresti darmi una mano su questo capitolo? - si rivolge a me indicandomi la fotocopia posizionata davanti a lui sul tavolo
-ma certo-gli sorrido sotto gli occhi di Luca che mi sta incenerendo con lo sguardo.
Sposto la sedia vicino a lui e comincio a spiegargli la parte che non ha capito. In poco tempo capisce tutto e incomincia a fare gli esercizi relativi all'argomento sotto il mio sguardo vigile.
Ad un certo punto mi chiede se un esercizio è giusto, ma mi accorgo che ha sbagliato delle parole
Spiegando ad alta voce, gli scrivo le parole giuste da inserire.
-grazie Matt,davvero non so come ringrarti-esclama una volta finito
-ma figurati per così poco-sorrido
-per me vale tanto-mi risponde, prima di accarezzarmi la mano che era posizionata sul tavolo
Distolgo lo sguardo imbarazzato e pochi secondi dopo una mano sbatte violentemente sul tavolo-ragazzi è ora di fare pausa, ho fame-urla Luca
-dio mioo calma! mi hai fatto venire un colpo-si porta la mano sul cuore Martina spaventata
-mii davvero! -gli fa eco Teresa
Giorgio si limita a fissare Luca con uno sguardo di sfida, mentre lui lo fulmina con uno sguardo.
Ma cosa diamine stanno combinando quei due?
-vado a prepararvi una bella cioccolata calda, volete tutti la panna? - mi rivolgo ai miei amici
Ricevuta la conferma mi dirigo in cucina e comincio la preparazione
-hei vuoi una mano?-mi chiede una voce, facendomi sobbalzare
Alzo lo sguardo e mi ritrovo Giorgio che mi sorride amorevolmente-manno tranquillo è  questione di poco tempo-
-eh vabbè meglio passarlo in compagnia questo poco tempo, non trovi?-
-be si-rispondo non sapendo più cosa dire
Finito di cucinare ci dirigiamo in salone a distribuire le cioccolate calde
-uhh com'è andata in cucina piccioncini? - scherza Teresa
-è stata una preparazione molto focosa eh??! -rincarna la dose Martina
-ma smettetela ragazze-rispondo io in imbarazzo.
So dove vogliono arrivare:vogliono fare ingelosire Luca, ma non mi sembra una buon idea, proprio per niente dato che Luca mi sembra infastidito già abbastanza dalla presenza di Giorgio.
Infatti proprio come pensavo ci rivolge l'ennesimo sguardo glaciale della giornata e non dice più una parola.
Dopo aver consumato la cioccolata le ragazze, mi annunciano che devono tornare a casa che si era fatto tardi e se ne vanno, dopo aver salutato tutti.
Rimasti noi tre Luca mi chiede, finalmente sorridendo-ti va di giocare a tekken come hai vecchi tempi?
-tekken oh è da tantissimo che non ci gioco, ci divertiremo! - si intromette Giorgio entusiasta
-nessuno ti ha inviato-gli risponde secco Luca
-non lo ascoltare-cerco di rimediare, io-certo che puoi giocare,tanto ho un altro joystick-
Così sotto disappunto di Luca cominciamo a fare una partita tutti e 3 a Tekken
-dio mio sono una schiappa-ridacchia Giorgio a fine partita-come fai a essere così bravo?-
-io e Luca da piccoli passavamo ore e ore a giocarci, ormai ci ho fatto la mano anzi ci abbiamo fatto la mano-sorrido in direzione di Luca
-esatto-risponde Luca con fare strafottente verso l'altro ragazzo
Sospiro, quei due non andranno mai d'accordo,non c'è niente da fare!
-quindi voi vi conoscete da tanto? - mi chiede Giorgio guardandoci
-da una vita-rispondo io
Lui mi rivolge un sorriso malinconico e guarda l'orologio, prima di annunciare che si era fatto tardi e che doveva assolutamente tornare a casa
-che peccato-ribatte ironicamente Luca a bassa voce
Gli lancio un occhiataccia, prima di salutare Giorgio con la mano, ma lui si avvicina, mi scocca un sonoro bacio sulla guancia, prima di sussurrarmi-grazie della giornata piccolino, ci vediamo-
-e ciao anche a te Luca-lo saluta solo con la mano
-spero a mai piu-bofonchia quest'ultimo, dopo che l'altro è sparito fuori dalla porta
-avete finito di comportarvi come cane e gatto?anzi rettifico tu hai finito di attaccarlo per ogni cosa? - gli chiedo spazientito una volta che siamo rimasti da soli e ci siamo seduti seduti sul divano
-no finché non la smetterà di starti addosso-ringhia lui
-e perché non dovrebbe farlo? - gli chiedo con il cuore che minaccia di esplodermi da un momento all'altro
-perché solo io posso toccarti, il tuo corpo appartiene a me-
Risposta sbagliata, proprio quella che non avrei voluto sentire in questo momento.
Mi ha dato l'ennesima dimostrazione che per lui sono solo un corpo da scopare e una valvola di sfogo.
È così egoista che io secondo i suoi ragionamenti assurdi io potei farmi toccare solo da lui e guai se qualcuno mi giri intorno, ma lui può tranquillamente farsi le sue esperienze.
Ma se pensa che starò ancora dietro ai suoi capricci, si sbaglia di grosso!
Improvvisamente si sporge per baciarmi, mentre le sue mani cercano di poggiarsi sulle mie natiche.
Una parte di me brama per sentire il suo corpo incollato al mio, i suoi baci sulla mia pelle, il suo profumo addosso, i suoi occhi che mi scrutano dentro, mentre entra non solo nel mio corpo, ma dentro la mia anima, però l'altra parte di me è esausta e non c'è la fa più a reggere questa situazione.
Per una volta vince la mia parte razionale e con tutta la forza che ho in corpo lo respingo, spingendolo lontano da me.
Lui mi guarda, non credendo ai suoi occhi.
Ricambio il suo sguardo e con un sorriso triste gli comunico-forse é ora che tu te ne torni a casa Luca-
Lo accompagno alla porta e gliela chiudo in faccia senza dargli neanche il tempo di salutare.
Mi accascio contro essa, rendendomi conto che lacrime salate stavano scendendo inesorabilmente dal mio volto.
Mi ripeto in testa che ho fatto la scelta giusta, ma perché allora fa così male non averlo più vicino?

Unbreakable loveWhere stories live. Discover now