Capitolo 41-Buon Compleanno (parte 1)

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Sento dei baci caldi e bagnati sulle mie guance, sulla mia bocca e sul mio collo. Mi godo questa sensazione così bella sul mio corpo ancora per un po', prima di cominciare ad aprire gli occhi e a stiracchiarmi.
-hei dormiglione sei sveglio finalmente-mi sorride Luca, dandomi un altro dolce bacio sulla bocca.
-mm che ci fai qui a quest'ora? - gli chiedo, guardando l'orologio sulla parete che segna le 10 del mattino.
-sono qui per il mio bellissimo ragazzo no? Buon compleanno amore mio-si sieda accanto a me nel letto e mi porge un pacchettino colorato, sfoderando il più bel sorriso che abbia mai visto.
-ma..non dovevi davvero-gli rispondo commosso-amore grazie-
-si che dovevo invece, però adesso aprilo-
Esaudisco la sua richiesta e comincio a scartare la carta regalo da cui fuoriesce una collana divisa da due metà cuori.
-lo so che è una cosa troppo sdolcinata e sei vuoi la cambio, però volevo qualcosa che ci ricordasse ad entrambi che anche quando siamo lontani, in realtà con il cuore saremo sempre vicini l'uno all'altro.
-ma... è bellissimo-gli rispondo io sull'orlo delle lacrime-grazie davvero, grazie-
Lo attiro a me in un bacio dolce e casto per trasmettergli tutta la mia gratitudine e il mio amore per lui.
Ci aiutiamo a vicenda a infilarci le collane al collo e ci stringiamo forte l'uno all'altro. Non c'e niente di più bello al mondo di passare il mio compleanno qui con Luca. Lui odora di casa, di vita, di felicità. Lui è il mio posto giusto.
Sciolgliamo l'abbraccio solo quando mia madre sale in camera per farmi gli auguri e io l'abbraccio forte.
Resta solo per pochi minuti e poi ci lascia soli e non appena chiude la porta io mi fiondo su di Luca e comincio a dare vita ad un intenso bacio appassionato.
Lui subito comincia a tastarmi i fianchi e le natiche, mentre io rivolgo la mia attenzioni al suo collo,succhiando la sua pelle e lasciandogli segni violacei, prima di scendere fino ai capezzi e torturare anche quelli. Continuo il mio tragitto lasciandogli una scia bagnata che va dagli addominali fino alla cintura dei jeans.
-qualcuno è voglioso qui? Non vuoi prima fare colazione?-
-oh ma sarai tu la mia colazione-soggnigno, prima di tirargli giù i pantaloni insieme ai boxer e di prendergli in mano la sua erezione già turgida.
-dio tu sarai la mia dannazione-sospira, quando comincio a leccare il suo membro partendo dai testicoli fino ad arrivare alla punta.
Poi lo prendo in bocca e comincio a pompare lentamente, mentre lui mi chiede di aumentare le spinte, prendendomi per la testa e affondando ancora di più a fondo, fino ad arrivare quasi in gola. Io lo lascio fare, cercando di stare dietro al suo ritmo, fino a quando con un gemito viene all'interno della mia bocca.
Io ingoio tutto e gli sorrido-mm sei dolce-
-e tu sei un diavolo tentatore, ma adesso te la vedrai con me-
-uhh che paura-
-dovresti avercela invece- si avvicina gattonando a me e dopo aver fatto combaciare le nostre labbra, si sfila completamente tutti gli indumenti rimanendo nudo e spogliado pian piano anche me.
-quanto sei bello-mi guarda con aria sognante, prima di cominciare a dare attenzioni alla mia erezione, cominciando a inglobarla, a leccarla e a spingere su e giù con la mano.
Mentre comincio a vedere l'estasi lui allontana la sua bocca da li per avvicinarla alla mia entrata e comincia a penetrarmi con essa, per poi farla sostituire dalle dita.
-cazzo sono al limite, fammi tuo ti prego-gli urlo dopo che ha infilato anche il terzo dito dentro di me e sta continuando a spingere, portandomi quasi verso l'orgasmo.
-subito-mi risponde, prendendo il preservativo dalla tasca dei pantaloni, infilandoselo e entrando con una spinta in me.
-cazzo-urlo
-shh che tua madre ci sentirà-ridacchia, cominciando a spingere.
-tanto ormai ci avrà sentito mi sa-
-però è meglio prevenire che curare-esce un attimo da me per cercare nel mio armadio delle sciarpe
-che..che vuoi fare? -
-vedrai-
Mi lega la una sciarpa intorno agli occhi e una intorno alla bocca, lasciandomi solo il naso libero per respirare.
Poi sento un rumore strano, come se avesse preso un oggetto da qualche parte e il tocco delle sue braccia che mi fanno alzare e girare di schiena.
Deglutisco. Non so cosa voglia fare, ma l'idea mi sta facendo impazzire dall'eccitazione e dalla paura.
Un oggetto freddo viene a contratto con i miei polsi che vengono incatenati alle spalliere del letto.
Sono manette? Ma da dove escono fuori?
Non ho neanche il tempo di formulare la domanda che lui entra inaspettatamente in me. Mi tiene per i fianchi e comincia a spingere e spingere sempre piu profondamente.
Subito cerco di toccarlo, ma mi rendo conto che non posso ne muovere le braccia ne parlare. Frustrato, mi limito a gemere nella sciarpa, mentre lui continua a muoversi,colpendo ripetutamente il mio punto più sensibile.
Le mie gambe sono diventate di gelatina, non credo che dureró molto. Ho bisogno di dare piacere alla mia erezione insofferente, cerco di muovere le mani, ma le manette mi bloccano i polsi, facendomi male.
-qualcuno vuole un aiutino qui - mi chiede con voce sensuale lui, mentre continua a muoversi dentro di me ancora e ancora.
Mi esce solo un mugolio disperato che lui prende come un sì e mi accontenta, cominciando a pompare la mia erezione.
-dio quanto ti amo-ringhia lui-mentre prende a schiaffegggiarmi le natiche con una mano e con l'altra continua a masturbarmi, mentre il suo membro non smette di uscire e entrare in me, portandomi a limite.
Urlo il suo nome anche se non mi può sentire, mentre vengo sulle lenzuola disordinate e lui viene dentro di me nel preservativo.
Mentre mi slega e mi toglie le manette, cerco di riprendere a respirare normalmente. Dio se è stato travolgente.
-da dove spuntano le manette? - gli chiedo.
-questo è un altro regalino per i tuoi 18 anni, dimmi che non ti è piaciuto?-mi sfotte, lasciandomi un bacio a fior di labbra.
-dio se questo è il regalo per ogni compleanno, aspetterò con impazienza il prossimo-sorrido-dai aiutami a pulire sto scempio, prima che se ne accorga mia madre-gli dico, indicando le lenzuola.
Sbuffa-cosa non si fa per amore-
Rido, seguendolo in bagno verso la lavatrice.

-ma te ne devi già andare? - gli faccio il labbruccio
-dai non fare sta faccia, devo aiutare mia mamma a fare una commissione, ma ti giuro che stasera sarò tutto per te e ti porterò a cena, va bene? -
-mm okei-lo saluto con un bacio frettoloso- a dopo amore-
-a dopo piccolo-mi sorride, facendomi sciogliere e aumentare il battito cardiaco. Come è possibile che continua ancora a farmi sto effetto, dopo tutto sto tempo ? Lo amo davvero troppo, già mi manca.
Sospiro, rientrando in casa.
Il pomeriggio trascorre con mia mamma che decide di trascinarmi a fare shopping per comprare dei vestiti eleganti, neanche ci fosse chissà quale cerimonia.
Dopo aver girato decine di negozi sono stanco e per la disperazione, arrivati all'ultimo decido di comprarmi la cosa che mi sta meglio ovvero uno smoking e dei pantaloni blu, abbinati a una camicia bianca e a delle scarpe eleganti neri. Mia madre insiste per farmeli indossare subito per la cena con Luca. Non la contraddico, ma dubito fortemente che mi porterà ad un ristorante di lusso e io sicuramente mi sentiró un pesce fuor d'acqua.
Torno a casa e aspetto insistemente che le mie amiche vengano a farmi gli auguri, ma purtroppo non arriva nessuno e ricevo solo messaggi di auguri per messaggio sia da loro che da Pablo e Giorgio. Mi sento un po triste a pensare che nessuno di loro, abbia trovato un po'di tempo per me e sospiro.
-tutto apposto amore? - mi chiede mia madre, seduta accanto a me sul divano
-si-sussurro, senza convinzione.
-dai non essere giù, questo è per te-mi porge un pacchetto grande di colore blu.
Lo apro e mi trovo davanti un piccolo computer portatile, proprio quello che desideravo
-grazie mamma-la abbraccio-non dovevi-
-così potrai usarlo per la scuola-
-e per guardare gli anime in giro -
-sei sempre il solito- mi sorride.
Il mio telefono comincia a lampeggiare, segno che è arrivato un messaggio. Lo apro e quando leggo il mittente mi si ferma il cuore.

Caro figliolo, oggi è arrivato il gran giorno:il giorno del tuo compleanno, il giorno dei tuoi 18 anni. Oggi diventi ufficialmente un uomo e anche se ne avrai ancora di strada e di ostacoli da affrontare, ti volevo dire che tu ce la farai, perché sei forte, coraggioso e altruista. Sei una persona meravigliosa e io sono fiero di averti messo al mondo e qualunque cosa succeda io adesso e per sempre sarò dalla tua parte.
Ti voglio bene,  Tuo papà.

Una lacrima fuoriesce dai miei occhi, mentre leggo e rileggo il messaggio.
Grazie papà, grazie davvero. Questo è il migliore augurio di compleanno che io abbia mai ricevuto.
Un'ora dopo Luca si presenta alla mia porta in una mise elegante composta da giacca, camicia e cravatta.
Guardo mia madre sospettoso, visto che mi ha costretto a vestirmi elegante come se già sapesse dei piani di Luca -tu sai qualcosa-le mimo?-
-divertitevi-mi fa l'occhiolino dileguandosi.
Cazzo e adesso come lo scopro dove andiamo?
-sei bellissimo con questo completo-mi sorride Luca, mangiandomi con gli occhi.
-anche tu non sei da meno-
Ci fermiamo in mezzo al marciapiede, per avvinghiarci e baciarci, mentre tutti i passanti ci guardano. Ma non mi importa, che guardino pure, l'unica cosa importante siamo noi due e il nostro amore.
-dove mi stai portando?-gli chiedo per l'ennesima volta dopo neanche 10 minuti.
-vedrai-mi sorride, intrecciando la mia mano con la sua.
Pochi minuti dopo ci troviamo davanti a quello che sembra una specie di capannone che non ho mai visto prima.
-si mangia qui?-gli chiedo, aggrottando la fronte.
Lui annuisce. Strano però è tutto buio e non si sente nessun rumore.
Insospettito comunque mi limito a seguire Luca che si addentra dentro il portone che era rimasto magicamente aperto.
Ci troviamo al buio con le luci spente e un silenzio tombale.
Subito cominciano a venirmi i brividi sulla schiena e inoltre quando mi accorgo di non sentire più la mano di Luca incollata alla mia, comincio a deglutire guardandomi intorno spaventato.
Ma dov'é finito e perché siamo entrati in questo posto buio e spaventoso?

Unbreakable loveWhere stories live. Discover now