Capitolo 40

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"Allora come stai?" mi chiese

"Ora che sono qui insieme a te sto bene" dissi senza paura, mi sorrise.

"Cosa mi dovevi dire? Ieri mi hai detto che se volevo potevi parlarmene" mi chiese fermandosi davanti a me.

Sospirai.

"Sono stata picchiata" dissi

Mi guardò rattristito

"Non so perché, ma quelle ragazze volevano farlo, volevano vedermi soffrire, piangere, farmi colare il sangue in tanti parti del mio corpo, volevano distruggermi" dissi guardando verso il basso con gli occhi lucidi.

"Io ci sono, lo sai" disse appoggiando le sue mani sulle mie spalle e guardandomi negli occhi, i suoi occhi mi mandavano a puttane il cervello.

Lo riabbracciai e lo strinsi forte a me come fece lui.

Sembrava quasi volesse che diventassimo una cosa sola.

Mi prese la mano e iniziò quasi a trascinarmi verso il ristorante.

21:43.

Abbiamo finito di mangiare, Michele mi sta portando da qualche parte per parlare.

Ho molta ansia, ho paura di fare una delle mie solite figuracce.

Siamo arrivati in un grande prato verde e ci sedemmo su una panchina.

Tirò fuori la mia lettera dalla tasca.

Non era molto colorata, di colorato c'era solo un origami blu a forma di cuore.

Notai una cosa particolare, non aveva nemmeno un graffio e non era nemmeno stroppicciata.

E pensare che via delle tante lettere avevo paura fosse tutta rovinasse.

Iniziò a leggerla..

"Caro Michele,
mi chiamo Viola ho quasi 18 anni e sono di Milano. Sai, sembra quasi il mondo mi voglia male.

Sono di Milano e non ti ho mai incontrato.

Ti seguo da quando hai vinto X-Factor e ti dico che mi hai aperto un mondo più bello.

Io purtroppo non sono una ragazza così fortunata, fin da piccola.

All'età di 6 anni ho perso il mio fratello maggiore per via di un tumore al cuore, mi manca tanto, mi confidavo sempre con lui e mi capiva. Credo sia stato uno dei pochi che mi capisce.

A 10 anni mio padre ha deciso di lasciare mia madre, lasciando sole me e mia madre. Alla fine mia madre si è trovato un nuovo compagno, a quanto pare lui non ne vuole sapere niente di me, quindi ha deciso di andare a vivere con mia madre in sicilia.

È difficile andarla a trovare, devo ancora finire la scuola e io insieme alla mia coinquilina Chiara abbiamo iniziato adesso ad equilibrarci con i soldi.

Sono stata in depressione per circa 2 anni, per fortuna sei arrivato tu.

Mi hai aiutato molto nonostante non ci conoscessimo nemmeno e non ti ringrazierò mai abbastanza

Sono felice tu abbia voluto conoscermi nonostante i miei difetti. Spero di vederti presto, ti voglio bene.

-Viola"

Ad ogni singola frase di quella lettera una lacrime cadeva per terra, lasciando una macchia scura.

Cercai di non mostrarlo a Michele, è da quando siamo insieme che non faccio altro che piangere.

"Non nascondermi le tue lacrime" disse lui girando il mio viso verso di lui.

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