Capitolo 43

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Stavamo correndo da ormai 10 minuti e sembrava quasi che casa mia si allontanasse sempre di più ogni minuto che passava.

Avevo mille pensieri per la testa.
Sapevo che Francesca era pazza, ma non così tanto.

Iniziarono a sentirsi delle sirene nell'angolo del mio appartamento.

"Viola dimmi che Chiara non è a casa"
disse Denise agitata.

Chiara.

"CORRI" urlai.

Chiara dovrebbe essere a casa.
La chiamai 3 volte al telefono.
Ma non rispondeva.

Iniziai a vedere delle luci lampeggiare.

Vedere l'ambulanza, il camion dei pompieri e la polizia davanti al nostro appartamento.

Mi si geló il sangue.

Andai verso un poliziotto

"Mi scusi" ripresi fiato "cosa è successo" riprendendo ancora fiato.

"Lei è Viola Menesi?" Mi chiese l'uomo

"Sono io" risposi

"30 minuti fa un uomo che abita in questo condominio ci ha chiamati perché è entrata in casa sua e di Chiara Benetti e l'ha trovata svenuta sul pavimento con una ferita molto grave in testa che perdeva molto sangue" disse.

Chiara.

Fra tutte le persone che mi doveva ferire proprio Chiara.

Non ci posso credere.

Cadetti in ginocchio per terra, continuando a guardare il vuoto con gli occhi ormai pieni di lacrime.

"Dove è stata portata?" chiese Denise

"Nell'ospedale qui vicino" rispose

"Grazie mille, Viola andiamo" disse Denise iniziando a tirarmi per un braccio.

Io continuavo a guardare il vuoto. Non riuscivo nemmeno a ragionare e capire cosa stava succedendo.

Mi chiamava e richiamava.

Dopo un po mi alzai

"Andiamo" dissi seriamente.

Dovevo sapere cosa le era successo,
subito.

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