Capitolo 53

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24 Marzo 2017, 7:13.

"Sta bene" disse il dottore smettendo di visitarla.

Eravamo tutti stanchi, siamo stati tutta la notte a vedere Chiara, a raccontarci tutto quello che le è successo da prima dell'incidente a dopo, tac su tac, anche lei non ne poteva più.

"Quindi dottore quando la lasciate andare?" chiesi pensierosa

"Per domani mattina può uscire" disse l'uomo.

Michele diede il cinque a Melissa

In poche ore i due avevano legato molto

Appena il dottore uscì dalla stanza crollai per terra.

"Viola" disse Michele prendendomi in braccio e appoggiandomi sul letto

"Melissa, mi porteresti in bagno per favore?" chiese Chiara guardandomi sorridendo

"Certo Chiara" disse Melissa guardandomi allo stesso modo

Ma lo stanno facendo apposta?

"Oh Chiara, dopo dobbiamo parlare" disse Michele.

Lei annuì

Il sorriso che avevo sul volto scomparve

Sei un po troppo gelosa signorina

Co non so che fare, sono in crisi

Michele si mise seduto sul letto guardandomi

"Anche per oggi non andrai a scuola vero?" mi chiese

"Sicuramente. Non ho studiato per oggi, poi devo fare lo zaino. Anche Melissa è messa come me" dissi

"Ah ma io devo andare anche al lavoro oggi pomeriggio" mi ricordai

"Che lavoro fai?" mi chiese curioso

"Lavoro in un supermercato in periferia"

Si distese in fianco a me ed iniziò a giocare con una mia ciocca di capelli, arrossì subito

Oh ma basta arrossire Viola porca puttana

"Ma perché diventi sempre rossa?" mi chiese Michele mostrando le sue fossette

Ecco è quello che le dico sempre.
Ma chi mi ascolta? Nessuno.

Co non rompere il cazzo.

"Sono fatta così" dissi

"Sei così bella quando arrossisci" mi disse poi toccandomi con un dito la guancia e prendendomi per un fianco.

Un lungo brivido mi percorse tutto il corpo.

"Sai non credevo per me diventassi così importante" mi disse sorridendo

"Dav-davvero?" Tremai

"Si"

Il suo viso si avvicinò al mio, ormai la distanza fra le nostre labbra era poca.

Voglio baciarlo,

voglio fargli capire che per me è tanto, fin troppo importante,

fargli capire che senza di lui non sarei la ragazza che sono ora.

Senza di lui magari in questo momento sarei da uno psichiatra o addirittura in ospedale.

Voglio che per lui io fossi quello che lui è per me.

Voglio quelle labbra

Voglio che non mi abbandonasse mai.

Voglio essere la sua piccolina.

Ormai erano solo pochi centimetri
E sarebbe successo.

"Voi due" disse Melissa entrando in camera guardandoci quasi sconvolta.

Ci allontanammo subito

No allora, vogliono lasciarci soli e poi entrano in questo preciso momento?
Non potevano entrare qualche minuto dopo?

"Scusami" disse lui abbassando lo sguardo, guardai verso le ragazze che continuavano a guardarci ridendo sotto i baffi.

Prima o poi le avrei uccise entrambe.

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