Capitolo 56

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25 Marzo 2017, ore 9:45.

Ero davanti alla porta della casa di Michele. L'ansia mi prese.

Avevo paura che non mi volesse più vedere, bussai.

Mi aprí un ragazzo

"Hei tu saresti?" mi chiese

"Sono un amica di Michele, c'è in casa?"
ero in ansia, se non era a casa?

Se non era li sarei andato a cercarlo per tutta Milano fino a quando non lo avrei trovato.

"Si c'è, ma è ancora a letto" rispose

"Devo parlargli urgentemente"

Mi fece entrare in casa

"Ma tu sei la ragazza che Michele ha baciato ieri?" A quella domanda mi irrigidì e feci di si con la testa

"Vai allora, intanto io esco" disse uscendo lasciandomi da sola in quella stanza.

Cercai di capire dove si trovava la stanza di Michele.

Vidi una porta chiusa, bussai, non rispose nessuno. Aprí lentamente la porta.

La stanza era buia, con qualche raggio di sole. Michele era li girato di spalle seduto sul letto.

Mi avvicinai lentamente

"Ti ho detto che mi devi lasciare stare" disse ad un certo punto, sobbalzai.

Si girò e mi guardò quasi sconvolto.

"Scusa Viola, pensavo fosse il mio coinquilino" disse

"Come hai trovato il mio indirizzo?" Disse rigido

"Chiara" sospirai.

"Ah ok. Cosa vuoi?" Perché era cosi freddo, mi stava facendo del male così.

"Parlarti" dissi

"Allora dimmi" disse freddo

Esplosi in un pianto

"Michele perché fai cosi il freddo con me? Mi stai spezzando il cuore. Lo so di essere stata una cogliona ieri, di averti buttato fuori e mi dispiace" urlai cadendo in ginocchio sul letto.

Girò il corpo verso di me e appoggiò le sue mani sulle mie spalle.

"Non piangere, ti prego" disse

"Michele, ho scoperto tutto" dissi

I suoi muscoli si irrigidirono

"Lo diceva Chiara che lo avresti scoperto" disse poi

"Ma io mi chiedo il perché" sospirai

"Sai, non so se ti ricordi" iniziò

Michele Pov's.

Flashback.

2 anni prima.

Ero stanco di tutto. Volevo morire, chi avrebbe mai pensato che dopo XFactor certe persone mi avrebbero deluso così tanto, dandomi del morto, del frocio.

Stavo camminando ormai da 20 minuti pensando a questa cosa, mi fermai e mi sedetti su una panchina, iniziai a guardare davanti a me pensando.

Ad un certo punto vidi una ragazza venire verso di me, era abbastanza piccola. Si sedette sulla mia stessa panchina e si accese una sigaretta

"Non credi di essere troppo piccola per fumare?" dissi cercando di attirare la sua attenzione, si girò verso di me e sorrise

"Compio 16 anni fra poco. Sembro tanto piccola?" mi chiese quasi divertita

"Solo che a me non piace vedere vuoi ragazze di questa età fumare, c'è di meglio da fare" borbottai

"Sai non sei il primo a dirmelo, ma quando capitano certe cose che cambiano la tua vita questo è il tuo primo pensiero" disse lei, non la conoscevo, non sopportavo le ragazze come lei che fumassero, però mi incuriosiva

"Vuoi parlarne?" chiesi

"Parlarne con uno sconosciuto? E se lo andassi a dire a qualcuno?" disse quasi arrabbiata

"Ti parlerò di me se vuoi" dissi

In effetti aveva ragione, perché avrei dovuto parlarne con lei che non ci conosciamo nemmeno. Ma quella ragazza mi interessa, voglio sapere più cose su di lei.

Annuisce quasi subito

"Sono caduta in depressione per diversi problemi famigliari. Per di più ho iniziato anche ad autolesionarmi. Mi faccio schifo da sola" sussurrò

Rimasi quasi dispiaciuto da quello che ha detto. A vederla così sembra una ragazza cosi forte. Un leone. Ma sotto sotto è fragile.

"E tu cosa mi dici?" mi disse ritornando al tono che aveva prima, da dura.

"Le solite offese, mi danno del morto e del gay" sospirai

"Che palle questi insulti del cazzo" sbottó

"Mi danno sui nervi" disse poi

"Senti, non ti conosco però mi sembri veramente una bella persona. Tu non devi crederci a queste cose, chiaro? Sono solo cazzate su cazzate, se ci credi ti chiudi in te stesso e rimani li, sei vivo ma è come se non lo fossi. Devi reagire, devi rialzarti dopo una caduta, devi chiudere gli occhi e respirare. Ma soprattutto non devi guardare giù. Capito?"

Rimasi a bocca aperta dopo quello che aveva detto.

"Grazie di cuore.." mi bloccai, non sapevo il suo nome

"Viola" rise, quanto era bella la sua risata?

"Tu sei?" chiese curiosa

"Non mi va di dirlo" risi

"Sai per modo di parlare chi mi ricordi? Mi ricordi moltissimo il ragazzo che ha vinto XFactor quest'anno. Michele Bravi. Lo adoro, mi piace come canta, il suo modo di esprimersi e di scandire bene le parole" disse

Lei mi conosce? E se gli dicessi che sono proprio io? No. Meglio di no, rovinerei il momento.

Spense la sigaretta e mi guardò

"Grazie di cuore, te ne sono grata, spero un giorno ti possa dire che ho smesso di fumare" disse sorridendo

"Ciao" e se ne andò.

Non so come. Ma voglio rivederla.

Fine Flashback.

Viola Pov's.

"Ecco perché ti ho scritta fingendomi un ragazzo di nome Marco. Volevo sapere come stavi. Perché mi hai affascinato dal primo momento, non puoi capire quanto ho gioito quando mi hai detto che mi conoscevi e ti piacevo, è stato difficile trovarti ma ce l'ho fatta."

disse facendomi rimanere a bocca aperta, quel giorno quello sconosciuto era proprio Michele?

"Viola, io ti amo, sei il mio unico pensiero, non puoi capire quanto io stia bene quando siamo insieme. Sei la perfezione fatta persona. Io ti amo troppo, voglio passare ogni singolo momento insieme a te, tu che sei rimasta sempre, nonostante tutto, voglio farti sorridere e ridere. Voglio farti capire quanto tu sia importante"

disse ormai con gli occhi lucidi, non doveva piangere, lui no.

Mi avvicinai al suo viso ormai in lacrime. Gli asciugai le lacrime che stavano scendendo dalle sue guancie per poi cadere sulle sue labbra così perfette.

Mi misi a piangere e per un attimo appoggiai la testa sul petto di Michele. Mentre lui mi stringeva forte a se

"Michele anche io ti amo" sussurrai guardandolo.

Mi prese il viso e mi baciò.

Il mio cuore a mille
I brividi.
Le farfalle nello stomaco.
Le sue labbra.
Le sue mani che toccano varie parti del mio corpo.

Voglio solo Michele. Solo lui.

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