Capitolo 12.

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Prima di tutto vorrei dirvi buona pasqua di nuovo anche se in ritardo😅❤️.
Scusate pure se ho pubblicato tardi ma ho avuto problemi con wattpad.
Buona lettura spero che vi piaccia❤️.
Ps: la foto del capitolo è la camera di Federico.
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Sento bussare alla porta del bagno e deduco che sia la piccolina.
Mi avrà sentito imprecare e si sarà preoccupata.
"Che vuoi?" Sbuffo sonoramente.
Non sento rispondere, solo dei passi andare via, poi presumo un vaso cadere è una voce femminile emettere un piccolo gridolino.
Ma che ha fatto?
Esco di fretta dalla vasca da bagno e mi metto un asciugamano in vita ed esco.
La scena che vedo è la piccolina per terra massaggiarsi la caviglia e un vaso di valore per terra.
Sarà inciampata e ha fatto cadere il vaso.
Cose che capitano.
Però lanciare un vaso dalla frustrazione non è una cosa che capita.
Sta zitto.
Vado in camera, mi vesto più in fretta possibile e ritorno dalla piccolina, ancora lì seduta per terra a massaggiarsi la caviglia.
Sembra una cucciola bastonata.
Inizio a raccogliere i cocci di vetro facendo attenzione a non graffiarmi con essi, manca solo che mi faccio male con il vetro.
Ne saresti capace però.
Ti fai gli affari tuoi?
Non posso io sono te e tu sei me.
Sento che la piccolina mi guarda attentamente ma io non voglio guardarla.
Non lo so perché, ma non voglio.
Mi ricorda qualcosa, qualcosa che non ricordo.
Più che qualcosa qualcuno.
Mi alzo e vado a buttare i cocci in un cestino.
Quando sto per tornare da lei la vedo rialzarsi, ma per poco non ricade, istintivamente la prendo al volo da dietro.
"Grazie" arrossisce vedendomi.
"Prego" gli sorrido.
Lei mi guarda sorpresa dal vedermi sorridere per la prima volta, dato che in ospedale, i medici mi hanno prescritto che sono Bipolare.
Beh forse si sbagliavano, non sono così tanto Bipolare.
La metto al in piedi stufa di tenerla in braccio, il braccio fasciato stava iniziando a farmi male.
"Che c'è?" Mi domanda non capendo il mio atteggiamento.
"Sei pesante" gli dico con naturalezza e in modo strafottente.
Si acciglia d'un tratto stranita dal mio comportamento.
O forse i medici avevano ragione.
Forse si.
"Vado a dormire" dice soltanto e va dritta in camera sua.
Bene, un impiccio in meno.
Non la sopporto, è irritante.
Vado in camera mia e mi butto sul letto dove è situato al centro della mia stanza, ricoperto con delle coperte grigie e con dei cuscini neri.
Odio il fatto di avere una piccola minaccia in casa mia.
Se mi scopre che ho armi ho mia madre era una mafiosa son fottuto, mi odierà.
Devo pure organizzare quando uccidere mia sorella, ma non posso con la piccolina in casa, né tantomeno con il braccio conciato in questo modo.
Uffa,Uffa, e uffa.
Meglio lasciar perdere al momento, non voglio un'altro mal di testa.
In un batter d'occhio Morfeo mi portò con se lasciando indietro i miei pensieri.

•••

Mi sveglio d'un tratto per il dolore di un ago che entra dentro la mia pelle.
"Hey Hey tranquillo sono solo io" dice la piccolina per tranquillizzarmi accarezzandomi il viso.
Saranno le 3 del mattino, che ci fa a quest'ora sveglia?
Mi accorgo che sono dentro il letto sotto le coperte, il braccio è collegato a una strana macchina che non fa rumore.
Quelle degli ospedali fanno baccano.
"È una macchina silenziosa non farà rumore mentre dormirai, controlla i battiti cardiaci, la pressione e altro" mi spiega.
Ho capito...no non ho capito.
Quando mai capisci qualcosa di medicina?
Beh mai, è già tanto che so che cosa è il sistema nervoso e endocrino.
Cos'è allora?
Non mi metto a spiegarlo dato che lo sai anche tu essendo la mia coscienza.
Dei tuoni mi riportano alla realtà facendomi sussultare.
Odio i tuoni, odio la pioggia, odio le nuvole grigie che mi rendono triste.
"Ti lascio dormire ok?" Si alza dal mio letto mollando la mia mano, che fin in quel momento non mi ero reso conto che la sua mano era intrecciata con la mia.
"Dormi qui con me?" Sussurro sussultando da un'altro tuono.
"Paura dei tuoni?" Si corica accanto a me sotto le coperte.
Ma perché si deve mettere lontana da me?
Con il braccio la avvicino a me, annullando la distanza tra i nostri corpi, sento il suo piccolo e fragile corpo freddo contro il mio corpo che emana calore.
È una sensazione unica e strana il contatto del calore del mio corpo e con il freddo del suo corpo.
"Sono cose che non ti interessano" detto questo mi addormento per la prima volta con una ragazza diversa dalle altre.
Sento che si accoccola sul mio corpo appoggiando la testa sul mio petto e una gamba sulla mia.
Una piccola bambina.
La mia piccola bambina.

Due cuori Simili ma Diversi. [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now