Capitolo 27.

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Osservo mio fratello concentrato nel disinfettarmi la ferita per bene e con fare delicato.
Potrebbe fare il medico.
Appena finisce si alza dopo aver preso tutto il materiale che ha utilizzato.
Mentre lui posa le cose io mi cambio il pantalone che mi ha gentilmente portato da camera mia.
"Te la senti di camminare?" Dice guardandomi camminare fino alla porta della cucina.
"Si da solo fastidio" lo rassicuro sedendomi sul divano e mettendomi le scarpe.
Ieri sera le avevo lasciate qua.
A volte si preoccupa un po' troppo, ma è questo il bello di lui.
Ci sistemiamo per uscire mettendoci i giubbotti e dopo aver scritto su un foglio che io e Rick siamo fuori, lo appiccichiamo al frigo in bella vista, così per non chiamare la polizia per sporgere la nostra scomparsa.
Una volta è pure successo.
Usciamo fuori e andiamo in macchina per andare da Starbucks per prendere la colazione di Rick.
Ama Starbucks, fa sempre colazione là, anche se ha un fisico da urlo.
Io invece faccio colazione da Starbucks quando capita, oppure quando Teylor ha le voglie.
Di solito Rick mette la musica ma in questo momento sembra immerso nell'universo.
Sarà stanco.
"Rick ma non sei mai andato da nessuno per il problema del sonno?" Dico preoccupandomi per lui.
Mi ha sempre detto che non riesce mai a dormire o se lo fa per poche ore.
Per fortuna non succede tutte le sere, ma ci sono notti che non dorme proprio.
"No, pensavo che era una cosa momentanea" mormora sospirando e strofinandosi una mano sul viso.
Mi ha raccontato che tutto ciò è cominciato un po' prima di conoscerci quindi circa 2 anni fa.
Non pensa che sia un tanto 2 anni per essere "una cosa momentanea"?
Vero.
"Sono passati due anni da quando è iniziato Rick" gli faccio notare mentre lui parcheggia.
Sospira e mandando la testa all'indietro pensa.
È una macchina pensatrice in questo momento.
"Quando andiamo da Derek mi faccio fare una visita ok?" Dice finalmente guardandomi.
Sorrido automaticamente e faccio per parlare ma mi interrompe.
"Ma tu verrai con me" mi tocca il naso come non farmi parlare.
Ridacchio per questo gesto e annuisco con la testa per fargli capire che verrò con lui.
Prima che scende dalla macchina mi chiede se voglio scendere o restare in macchina essendo che ci mette poco, lo rassicuro e lo congedo dicendo che starò in macchina.
Starbucks è aperto 24 ore su 24, ma non credo che ci sia qualcuno che abbia voglia di frullato o di dolci super calorici alle 4 del mattino.
Dopo nemmeno dieci minuti mio fratello ritorna con Mocha sicuramente con cioccolato bianco essendo che lo vedo felice come un bimbo.
"Per la prima e fottuta volta non hanno finito il cioccolato bianco" ridacchia una volta in macchina iniziandolo a bere.
Rido anche io, si lui con il Mocha è un po' sfigato, finiscono quasi sempre il cioccolato bianco.
La Venti alla mia bocca per farmelo assaggiare e io assaggio senza reclamare essendo che non l'ho mai preso.
È buono ma preferisco o il Mocha con il cioccolato al latte o un Latte.
"Buono ma non spettacolare" dico pulendomi la bocca con la mano.
Lo vedo scuotere la testa segno di disapprovazione mentre lo beve, come per dire "tu non capisci niente" e per questo ridacchio.
Inizia a guidare e accendo la musica io essendo che ha una mano sul volante e nell'altra tiene il Mocha.
"Dove dobbiamo andare?" Domanda portandosi alla bocca il Mocha per poi berlo stando però sempre attento alla strada.
"Allo Skateyogi" dico facendo zapping con la radio.
Annuisce con la testa e io finalmente trovo una canzone decente.
Friends.
Avrei preferito Collide ma è molto bella anche Friends.
Oggi ho voglia di fare la matta, abbiamo una vita davanti, bisogna godersela.
Premo un pulsante che permette alla macchina di diventare una decappottabile.
Mentre il tetto si apre faccio versetti felici, intravedo il sorriso divertito di mio fratello per il mio entusiasmo.
Mi caccio le scarpe e mettendomi in ginocchio sul sedile vedo dove posso tenermi.
"Tu vuoi morire" ride mio fratello vedendomi alzare sul sedile tenendomi dal parabrezza.
I miei capelli vengono scompigliati dal vento mentre io rido per la sensazione che provo.
L'Andrenalina.
Ma quella con la A maiuscola, quella che si prova poche volte.
"Ciao New York" grido ridendo al nulla più totale.
Sento da sotto le risate di Rick.
Sto in quel modo ad osservare il mondo con le canzoni di sottofondo.
Una volta ogni tanto è bello osservare il mondo con gli occhi di un bambino, non sapere tutto lo schifo esistente e le uniche paure sono quelle del buio e del mostro sotto il letto.
Crescendo le paure aumentano, la fantasia diminuisce, la felicità si trasforma.
La macchina piano piano rallenta, io mi tengo più stretta al parabrezza per non cadere, sarei capace di cadere anche da dritta.
Osservo il negozio di skate farsi molto più vicino fino a che è praticamente accanto a noi.
Rick parcheggia e io dopo essermi seduta, chiuso il tetto e messa le scarpe scendo dalla macchina con lui.
Ci prendiamo per mano e andiamo insieme dentro il negozio che stranamente è aperto.
Un ragazzo alto, biondo ossigenato, tatuato sul collo ci saluta mentre sta sistemando dei caschi su uno scaffale.
Mi sembra di conoscerlo.
Osserviamo degli skate finché io non trovo il mio.
Sono semplice nei gusti, è tutto nero con un'ancora bianca verso la punta, dietro c'è scritto "Never stop Dreaming".
Rick è ancora alla ricerca del suo.
C'è li avevamo prima degli skate a casa, ma una sera abbiamo dato festa e da ubriachi per fare un falò in giardino abbiamo usato gli skate.
Siamo degli geni.
"Ti consiglio quello che hai alla tua sinistra Rick" dice il ragazzo appoggiato al bancone con le mani dentro le tasche.
Lo osservo attentamente per capire se lo conosco o meno.
"Angel, sono Logan" sospira avvicinandosi a me.
Il migliore amico di Rick vero!
"Ah ciao Logan" dico facendo un mezzo sorriso.
Non lo vedo da due anni.
Rick sceglie finalmente lo skate ma ci fermiamo a parlare, anche se Logan e Rick sono ancora amici.
Rick ha cambiato tante amicizie, come quella di Matteo.
Mi ha raccontato che Matteo l'ha pugnalato alle spalle quando aveva bisogno di aiuto.
Logan in fin de conti è rimasto ancora.
Si vede chi è amico e chi è il nemico in questi casi.

"Noi andiamo, ciao Bro" saluta Rick a Logan.
Lui ricambia con una pacca sulla spalla, io invece lo saluto con un cenno della testa che lui ricambia.
Usciamo dal negozio con i nostri nuovi skate.
Invece di salire in macchina ammontiamo sui nostri skate facendo una sorta di gara a chi arriva per prima al parco più vicino.
Se vinco io mi porterà sulle spalle per tutto il giorno, se vince lui gli devo comprare una ciambella.
Alla fine vinco io, forse mi avrà fatto vincere cosa molto probabile essendo che ha fatto finta di sbandare quindi rallentando.
Abbiamo passato tutta la mattinata a giocare e a divertirci, cosa che non facevamo da mesi insieme
Abbiamo pure pranzato insieme al KFC, amo quel pollo, è buonissimo, sono una esplosione di sapori.
Ora è pomeriggio e siamo in macchina, stiamo andando da Derek e Theo per fargli compagnia e per fare la visita a Rick.
Ovviamente i risultati non ci arriveranno subito ma passerà almeno qualche oretta.
Dopo aver fatto la visita, che è durata più di un'ora, saliamo le scale per salire al terzo piano.
"Mi...mi sento meglio?" Più che una affermazione sembra una domanda che si sta facendo a se stesso.
Non riesco a capire cosa sta succedendo dentro Rick, ma capisco la confusione che prova.
È una sensazione che almeno una volta nella vita si prova.
"Non fasciarti la testa prima di rompertela" sospiro raggiungendo il terzo piano.
"Lo so" dice soltanto prima che raggiungiamo la porta.
Lo incito ad aprire per svagarsi un po'.
La pace prima della tempesta.

Due cuori Simili ma Diversi. [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now