Capitolo 4

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Capitolo 4 - Fatal Love

Jackson trovò Kahlan in giardino. Era seduta sul prato con le gambe distese e stava accarezzando Dolly, il labrador nero che le avevano regalato per i suoi 12 anni. Dolly era felice delle attenzioni rivolte a lei e scodinzolava tanto. Appoggiò la sua testa nel ventre di Kahlan e si girò a pancia in su', volendo che la sua padrona le accarezzasse la pancia. Kahlan rise dolcemente e Jackson perse un battito. Nessuno delle due aveva sentito la sua presenza ma lui volle a tutti i costi che si accorgessero di lui, soprattutto Kahlan. Perché fosse scappata dalla sua stanza quando lo aveva visto mezzo nudo, era ancora un mistero. Non era la prima volta che lo vedeva così e poi aveva dormito con lei a petto nudo quasi sempre. Quello che Jackson non poteva immaginare era che Kahlan stava iniziando a sentire qualcosa di diverso dal solito. Il sogno che aveva fatto quella notte l'aveva così scombussolata e confusa che ora non sapeva più se quel che provava fosse un sentimento fraterno o un sentimento d'amore. Jackson ignorava che la sua sorellastra potesse anche minimamente sentire qualcosa per lui. Lei era presa da Steph. A quel pensiero Jackson si innervosì, Steph era solo un figlio di papà con un patrimonio enorme, che non avrebbe avuto bisogno di lavorare per il resto della vita e che avrebbe avuto qualsiasi cosa avesse desiderato. Jackson puntò l'attenzione su Kahlan e si rilassò. Decise di rendere effettiva la sua presenza.
- Perché sei scappata? - Kahlan si girò di scatto sorpresa e il suo volto impallidì. Jackson le era vicino, ma adesso non aveva più l'asciugamano a cingergli la vita, aveva dei pantaloncini rossi che mettevano in risalto la sua V perfetta. Deglutì a fatica e poi farfugliò qualcosa di incomprensibile.
- Ehm Piper. -
- Piper? - chiese lui confuso - Che c'entra lei? - Kahlan non era mai stata brava a dire le bugie, soprattutto alle persone che amava. Svuotò il sacco con Jackson.
- Sì, le ragazze della squadra di cheerleader vogliono una tua foto, una di quelle...- si morse il labbro ripensando allo spettacolo appena visto -...lo sai. - Jackson scoppiò a ridere.
- Cioè vogliono una foto a petto nudo? - rise più forte. Kahlan fece un sospiro di sollievo, il suo fratellastro aveva preso la notizia abbastanza bene. Rise anche lei.
- Già, devono inserirla tra le altre foto dei ragazzi più sexy della scuola. -
- Wow, che onore! E sentiamo, in che posizione sarei? - ovviamente Jackson era sarcastico, non era un onore per lui. Anzi lo rendeva estremamente infastidito. In quella lista c'erano i più stronzi della scuola e lui non lo era per niente. La sua prima volta era stata all'incirca a 13 anni. Non sapeva bene quello che stava facendo e lo aveva fatto perché il suo unico amico lo aveva spinto a farlo, per sentirsi più grandi, per urlare al mondo intero che non erano più vergini. Jackson non si era pentito, a 13 anni aveva pensato che la storia con Kahlan non avrebbe mai avuto un inizio e una conclusione. Aveva continuato così fino all'anno scorso, quando Kahlan era diventata una donna stupenda e quando le ragazze non riuscivano più a soddisfarlo. Ma mai le aveva portate a casa. Aveva in mente solo lei, ovunque andasse, qualsiasi cosa facesse. Kahlan gli aveva fottuto il cuore.
- Piper ha detto che sei alla pari con Steph. - Jackson smise di ridere all'istante.
- Stai scherzando, spero. - Kahlan scosse la testa. Non stava scherzando per niente e pensare che Jackson fisicamente fosse quasi alla pari con Steph per le altre ragazze la rendeva nervosa. Jackson era molto più bello di Steph, non c'era paragone.
- Mi spiace Jack, ma se può consolarti non ho scattato nessuna foto e non darò nessuna foto né a Piper né alle altre ragazze. - Questa frase stupì Jackson, se ci aveva visto giusto, essa era piena di gelosia. Kahlan a modo suo lo voleva tenere per sé e lo stava proteggendo più di quanto potesse immaginare. Jackson era felice, qualcosa si stava smuovendo in lei. Fece dei passi verso di lei e si sedette accanto. Dolly iniziò ad attirare la sua attenzione, quel cane non ne aveva mai abbastanza di coccole.
- Grazie, Kahlan. - era serio quando lo disse e lei se ne accorse.
- Ti va di vedere le stelle? - quella domanda lo sorprese ancora di più. Kahlan si sdraiò e così fece anche lui. Le prese la mano e la strinse alla sua. Con gli occhi rivolti al cielo, non riuscirono a proferire alcuna parola. Jackson si sentì beatamente fortunato e Kahlan sorrise.

A scuola c'era un gran casino. Erano state appese finalmente le locandine per il ballo di fine anno e Piper era molto eccitata.
- Finalmente Kahlan! Sono così contenta! Voglio proprio vedere chi si farà avanti per diventare il mio cavaliere! - Piper strinse il braccio di Kahlan, era davvero molto euforica ma questa sua gioia non riusciva ad attrarre anche lei. La sua mente era proiettata al futuro, all'università da frequentare, al lavoro, a Jackson. Era stato bocciato due volte, lei non era a conoscenza del perché Jackson lo avesse fatto. Lui non aveva mai voluto dirglielo, il motivo era ovvio: amore, per lei. Lui l'amava e non riusciva ad immaginare lei a scuola, in mezzo a tanti ragazzi che la guardavano crescere, a quelle situazioni che avrebbero potuto farle male. Proteggerla era un dovere, un qualcosa che aveva nel sangue inspiegabilmente.
- Sì, finalmente. - Kahlan fece un sorriso tirato.
- Ehy, ti sei dimenticata di mandarmi la foto di Jackson ieri sera! - Piper non voleva farle capire quanto le piacesse il fratello e quanto avrebbe voluto andare al ballo con lui, ma era più forte di lei chiederle del fratello.
- Si scusa, ma ero al telefono con i miei genitori e non ho potuto.- D'altro canto, Kahlan non voleva far capire all'amica quanto gelosa fosse di Jackson.
- Mi raccomando non dimenticare! - le disse questo e poi Piper sparì tra la folla, lasciando Kahlan sola al suo armadietto. Doveva semplicemente posare il libro di matematica e prendere quello di storia, per poi andare a lezione. Qualcuno però disturbò il suo da fare e di certo non era Jackson, lui aveva un altro odore.
- Ciao Kahlan. - la voce non era profonda come quella di Jackson e le mani erano più piccole e più tozze, le potè notare perché Steph chiuse l'armadietto al posto suo. Suo fratello aveva le mani grandi, le dita lunghe e magre. Non sapeva neppure perché facesse quei paragoni mentali.
- Ciao Steph. - rispose intimidita. Era bello, ma Jackson lo era di più, ora che poteva notarlo da vicino.
- Bene, bene, bene. Ricordi il mio nome. -
- Tutti sanno chi sei. - nonostante ciò Kahlan era stupita, perché Steph era lì? Perché parlava proprio con lei? Forse era una scusa perfetta per dimenticare i pensieri su Jackson.
- Volevo dirti che domani sera faccio una mega festa a casa mia, vorrei sul serio che venissi, Kahlan. - si morse il labbro e la osservò da cima a fondo. Lei si sentì in imbarazzo, nessuno mai era stato così sfacciato con lei. - Porta chi vuoi, anche tuo fratello. - Steph le fece l'occhiolino e poi andò via, abbandonando Kahlan tra i suoi pensieri. Era evidente che ci aveva provato con lei. Ma perché proprio adesso? Kahlan pensò che fosse destino. Jackson doveva uscire dai suoi pensieri, era suo fratello. Sì decisamente suo fratello. Steph invece era un ragazzo, molto attraente, che l'aveva invitata ad una festa per la prima volta in vita sua. Doveva andarci e lei sapeva che Piper non si sarebbe tirata indietro. L'amica l'avrebbe supportata nella sua pazzia.
- Ci andrò, devo solo dirlo a Piper. - lo disse ad alta voce, senza pensare alle conseguenze, senza vedere prima chi ci fosse attorno. Lei non era sola, non lo era mai stata. Steph lo sapeva. Aveva visto Jackson dietro la colonna ad osservarli e aveva rincarato la dose. L'aveva fatto impazzire, voleva provocarlo e c'era riuscito. Jackson era rimasto tutto il tempo immobile, aveva osservato la reazione della sorella, aveva sentito le parole di Steph. Avrebbe tanto voluto intervenire, lo avrebbe fatto a pezzi. Nella sua mente balenava l'idea di prendere la sua brutta faccia e sbatterla nell'armadietto fino a farla sanguinare. Ma Jackson non lo fece, quando sentì la sorella dire che sarebbe andata alla festa, corse fino alla macchina e andò via. Voleva dimenticarsi di tutto e c'era un solo posto dove poteva rilassarsi: il lago. Era un posto speciale, quando era piccolo andava con Kahlan e la famiglia a fare il campeggio per un paio di giorni. Ci aveva lasciato il cuore, lì. Una notte aveva cambiato la sua vita. Si era svegliato nel cuore della notte ed era andato a fare una passeggiata sulla riva del lago. La luna era piena e riflessa nell'acqua aveva un non so chè di magico che stregò Jackson. Fu in quel momento che prese consapevolezza​ del suo amore per lei. Così ci ritornò per anni e anni, quell'acqua, quella luna gli ricordava quello che aveva nel cuore. Quel giorno quando Kahlan uscì da scuola non vide Jackson, la sua macchina non c'era. Fu l'inizio della fine.

FATAL LOVE  Where stories live. Discover now