Capitolo 25

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Capitolo 25 - Fatal Love

- Sedetevi, devo parlarvi.- Zia May era molto seria in quel momento, stava seduta a capo tavola con le mani giunte pregando che le cose fossero andate bene. Era giunto il momento di rivelare il segreto di Clara. In tutti quegli anni, May, non era mai riuscita a capire perché Clara avesse fatto una cosa del genere e perché ce l'avesse tanto con lei. Poi era arrivato Jackson e aveva dato le risposte alle domande che May si poneva da anni. Clara era infelice, non poteva avere l'uomo di cui era da sempre innamorata e si era impossessata di suo figlio per averlo sempre con sé. Per questo rifiutava che Kahlan lo amasse, non voleva che Jackson fosse stato portato via un'altra volta, proprio come era successo con Joseph, il padre biologico di suo figlio adottivo.
Jackson e Kahlan presero posto ai lati di May, entrambi molto tesi.
- Zia May, va tutto bene? - chiese Kahlan nervosa.
- Tesoro mio, è giunto il momento di rivelarvi la verità. Voi avete il diritto di sapere e non mi importa che conseguenze avrà tutto ciò, sono sicura che appena questa storia sarà conclusa voi due potrete amarvi come si deve.- zia May fece una pausa e sorseggiò l'acqua dal bicchiere pieno che stava alla sua destra. Lo aveva preparato a posta, nel caso avesse avuto la bocca secca per il nervoso.
- Clara amava Joseph, il padre di Jackson. Mia sorella è sempre stata ossessionata da lui, lo amava più di sé stessa. Era capace di fare qualsiasi cosa pur di tenerlo con sé. Joseph a quei tempi era un tipo stravagante, molto libero ed indipendente, non gli piacevano le donne troppo gelose, così un giorno lasciò Clara e se ne andò. L'anno successivo, Joseph tornò e portò con sé Betty, una ragazza biricchina e divertente a cui lui era molto affezionato. Era innamorato perso di lei, la madre di Jackson, e Clara si sentì morire. Non potendo fare più nulla dopo le nozze con Betty, partì per l'America e lì conobbe tuo padre, Kahlan. Clara non l'ha mai amato, lo odiava, soprattutto quando scoprì che non poteva avere figli. Allora tornò a Portland e sperò che qualche dottore potesse aiutarli, ma nulla. A quel tempo Joseph era molto povero, non riusciva a pagare l'affitto e neppure le bollette. Betty era incinta di Jackson e un bambino non potevano tenerlo, era troppo costoso e Joseph non voleva che suo figlio crescesse in strada. Si rivolsero ad un'assistente sociale, ad un giudice e a chi di competenza per farlo adottare. Clara era molto ricca, quando venne a sapere di Jackson si premurò che fosse suo. Odiava a morte Betty, voleva fargliela pagare e cos'era meglio per una vendetta se non toglierle un figlio cresciuto in grembo e partorito con difficoltà? Clara sistemò le pratiche e si assicurò che lei e suo marito restassero anonimi, non volevano nessun contatto con la famiglia biologica. Così prese Jackson e lo portò in America.- May tremava, ma doveva continuare il suo racconto, nonostante gli occhi sconvolti di Jackson e Kahlan che in silenzio stavano ascoltando ogni singola parola.
- Quando l'ho saputo il mondo mi è crollato addosso. Non pensavo che mia sorella fosse così crudele da approfittare di una debolezza per fare del male. Ovviamente io conobbi Betty anni fa, eravamo diventate ottime amiche e con molta difficoltà mi raccontò di Jackson. A quel punto le cose erano chiare, ma non volevo assolutamente raccontare una cosa del genere a Betty, soprattutto perché non ne ero sicura. Non volevo fare danni perché sarebbero stati irreparabili. Forse per amore di mia sorella, non dissi nulla a quel tempo, ma ora non ha più bisogno che io la protegga. Voi ragazzi dovevate sapere, perché Clara non ce l'ha con voi per esservi innamorati, lei pensa di non voler perdere Jackson come è stato con Joseph. Lei ha bisogno di quell'amore che le è stato negato, nonostante il dolore che può creare. Non sentitevi in colpa per i suoi comportamenti, amatevi e vivete la vostra vita come meglio potete. Io vi sosterrò sempre. - A quel punto Jackson era sconvolto, zia May gli aveva rivelato ogni cosa della sua vita e adesso si sentiva confuso e strano. Lui sapeva bene che era stato adottato, sapeva che Kahlan non fosse sua sorella, ma aveva sempre visto i suoi genitori adottivi come due persone eccezionali. Gli voleva davvero molto bene perché l'avevano salvato dall'abbandono. Clara gli aveva pure detto, quando Jackson fu abbastanza grande da volere delle informazioni sulla sua vera famiglia, che i suoi genitori erano morti e che sarebbe stato inutile cercarli. Così Jackson aveva lasciato andare fino ad ora. I suoi genitori erano vivi e lo volevano tenere con sè, si amavano tanto ma le disgrazie della vita l'avevano portato da un'altra parte. Non era stata una cosa terribile in fin dei conti, Jackson pensò che tutto quel giro di anime torturate aveva dato comunque i suoi frutti. Poteva morire mille volte, ma Kahlan era il suo destino. Non gli importò aver sofferto per tutta la sua vita perché aveva incontrato il suo amore, la sua metà, e l'avrebbe fatto di nuovo pur di incontrarla. Adesso tutto si era sistemato e i suoi genitori erano vivi. Doveva assolutamente incontrarli.
- Io non pensavo che mamma fosse così crudele, zia May. - stava dicendo Kahlan, Jackson però perse gran parte del discorso precendente, non era stato molto attento.
- Voglio incontrare Betty e Joseph se è possibile.- si intrufolò nella conversazione facendo zittire May e Kahlan.
- Chiamo subito Betty e le dico se può passare, devi conoscere anche John, tuo fratello.- zia May fece per alzarsi per andare a prendere il telefono che giaceva sul mobiletto sotto la finestra.
- Oddio, non credo che reggerò tutto questo oggi. È già stato sconvolgente ascoltare zia May dire tutte quelle cose...-
- Mi dispiace Jackson, io ti chiedo scusa da parte di mia madre. Te lo devo, perché tu adesso saresti nella tua famiglia e felice.-
- No, Kahlan. Non dire una cosa del genere neppure per scherzo. Se fossi rimasto con la mia famiglia, non avrei incontrato te e adesso non sarei follemente innamorato di te. Io non ho rancore nei confronti dei tuoi, mi hanno regalato te. Tu mi basti. Sono felice perché ci sei tu, non mi importa più nulla. Io ti amo, Kahlan. Ti amo più della mia stessa vita.-
- Oh, Jackson! Ti amo tanto anch'io.- Kahlan fece il giro del tavolo e andò a sedersi sulle gambe di Jackson. Lui l'accolse tra le braccia e la baciò come per divorarla, come per perdersi in lei e soffocare le ultime rivelazioni. Kahlan era la sua unica àncora, l'unica certezza della vita.
- Andrà tutto bene, Jackson. Ci sono io qui, starò al tuo fianco sempre. Betty è davvero una brava persona, ti somiglia tanto. Anche John è carino, sembra la tua copia in miniatura, la prima volta che l'ho incontrato ha flirtato con me.- Jackson rise.
- Non lo conosco nemmeno e già cerca rogna per averci provato con la sua futura cognata? -
- Jackson Jones, hai davvero intenzioni serie? -
- Più che serie. Io ti sposo un giorno di questi e ti porto via da tutta questa merda. Solo noi due, una nuova casa, un nuovo lavoro, dei nuovi vicini pettegoli, una nuova vita. Ti renderò felice, Kahlan Jones. -
- Io sono già felice. -
Zia May ritornò in stanza, interrompendo quel momento dolce e romantico tra i due innamorati. Aveva uno sguardo pensieroso, ma sollevato. Vuotare il sacco la fece sentire decisamente meglio, quei ragazzi dovevano vivere felicemente, senza prendersi colpe di cui non erano responsabili.
- Ragazzi, saranno qui a momenti.- Allorché Jackson si strinse a Kahlan.
-Stammi vicino.- le sussurrò tra le lacrime.

FATAL LOVE  Where stories live. Discover now