Capitolo 18

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Capitolo 18 - Fatal Love

Portland, due giorni dopo.

- Kahlan! Apri la porta, dai cara. Sono due giorni che stai chiusa lì dentro.- Zia May bussò di nuovo alla porta, ma Kahlan non diede nessun segno di vita. Da quando era arrivata a Portland, l'unica cosa che aveva fatto era starsene sdraiata sul letto con addosso la felpa di Jackson. Non voleva condividere nulla con il mondo, soprattutto ora che era completamente distrutta. Non era mai successo di stare così tanto lontana da lui, neppure quando erano piccoli. Stava soffrendo molto e nessuno era dalla sua parte. I genitori le avevano vietato un qualsiasi contatto con Jackson, anche zia May aveva avuto delle direttive molto chiare.
-Tesoro mio, dovrai pur mangiare qualcosa. Non puoi lasciarti andare così.- Zia May ritentò di nuovo, voleva sul serio fare qualcosa per lei. Non riusciva più a vedere soffrire sua nipote così tanto. Era ovvio che Jackson e lei si amavano, lo aveva capito quando per il secondo giorno Kahlan non si era mossa da quelle quattro mura. Il suo dolore era vero. La storia con Jackson non era una stupida storia adolescenziale come l'aveva definita sua sorella. Quei due erano l'amore vero!
- Non ho fame! Ti prego di lasciarmi in pace.- finalmente ottenne una risposta da Kahlan, allora prese la palla in balzo e cercò di avere una conversazione con lei.
- Ho preparato la torta al cioccolato che ti piace tanto! Devi mangiare qualcosa, Kahlan.-
- Ho detto di no! Adesso per favore lasciami dormire.-
- Ma sono solo le 18.00!-
- Io ho sonno, zia. -
- Cosa posso fare per farti uscire da lì? Dimmi cosa! - rispose esasperata Zia May.
- Voglio Jackson. -
- Sai che non posso, tua madre mi ucciderebbe!-
- Bene, allora lasciami in pace anche tu. - Zia May mollò la presa, non c'era speranza che Kahlan uscisse da lì senza aver avuto indietro il suo amore. Così ebbe un'idea, non era convinta che funzionasse ma doveva tentarci. Kahlan si sarebbe auto distrutta continuando in quel modo. Scese le scale e tornò al piano di sotto, precisamente in cucina. Prese il telefono e compose il numero di casa di sua sorella. Sapeva di trovarla lì, secondo le ultime novità Jackson era stato dimesso proprio oggi, in mattinata. Quindi doveva per forza essere a casa. L'intento era quello di parlare con lui, fingendo di essere molto interessata alla sua salute e di voler parlare direttamente con lui. A lei importava di lui intendiamoci, era suo nipote, doveva semplicemente prendere in giro la sorella.
- Pronto? -
- Ciao Clara, sono May. -
- Ciao, come vanno le cose? -
- Bene, Kahlan è molto tranquilla.-
- Oh, grande. Lo sapevo che era solo un amore passeggero, si sarà già dimenticata.-
- Già, lo penso anch'io. Comunque come sta Jackson? -
- Sta bene, sorella. È in camera sua in questo momento, voleva riposarsi. -
- Posso parlarci? Speravo di fare gli auguri di buona guarigione direttamente a lui. -
- Ma certo! Aspetta che te lo passo. - Il piano sembrò funzionare, sua sorella Clara non si era accorta di nulla. May era stata attenta a mantenere un tono di voce tranquillo e pacato, senza dare l'impressione di essere nervosa. Dopo pochi minuti Clara passò il telefono a Jackson e a May salì l'ansia.
- Ciao zia May. - la sua voce era un sussurro.
- Ciao Jackson, come stai? -
- Sto bene, grazie. - Zia May era dall'altro lato del mondo ma sentiva quanto Jackson stesse soffrendo. Era lo stesso dolore che aveva visto in Kahlan.
- Dimmi una cosa, tua madre è lì? -
- Uhm no, è andata nell'altra stanza. Adesso te la chiamo così potete continuare a parlare. -
- No, tesoro! Io ho bisogno di parlare con te, ma lei non deve sentire quello che sto per dirti. È molto importante. -
- Che è successo a Kahlan? Sta bene? Oh Dio mio, mi sento così male a stare dall'altra parte dell'oceano.-
- Non le è successo nulla, Jackson. Da quando è arrivata, non esce dalla sua camera. Non mangia niente, dorme tutto il tempo e la sento piangere. Non so che fare e so che l'unico che può aiutarla sei tu.-
- Io la farò pagare ad ogni persona che ci sta facendo soffrire così tanto, lo giuro Zia May su tutto l'amore che provo per lei.- May sentì piangere Jackson dall'altra parte della cornetta, anche un bambino avrebbe capito quanto amore c'era tra quei due. - Ti prego, dille che l'amo più della mia stessa vita e che deve uscire dalla sua stanza e mangiare. Cercherò un modo per mettermi in contatto con lei, ma per adesso i miei hanno il mio cellulare e l'unico contatto che ho con il mondo esterno, sei tu.-
- Glielo dirò, promesso. Ma questo non le basterà, ha bisogno di sentirti, Jackson.-
- Come? Hai qualche idea?-
- Domani, alla stessa ora, quando i tuoi saranno fuori, ti farò parlare con lei. Ma è rischioso, molto pericoloso. Se scoprissero questo gioco sarebbe la fine di ogni contatto.-
- Dobbiamo rischiare, Kahlan deve stare bene, mi importa solo di lei. Per adesso proviamo così, appena potrò uscire comprerò un cellulare nuovo. -
- Sì, d'accordo. Allora a domani. -
- Grazie zia May. - La chiamata si concluse così, ma era più che sufficiente per far uscire Kahlan dalla sua stanza. Allora lasciò il telefono sul tavolo e tornò di nuovo al piano di sopra. Bussò alla porta di Kahlan ma non rispose nessuno, come al solito.
- Kahlan, ti prego apri! Devo dirti una cosa molto importante che riguarda Jackson. - a quel punto si sentì un rumore di passi e poi lo scatto della serratura. Apparì la figura di una ragazza piccola e minuta, magra e sciupata, con gli occhi rossi gonfi e i capelli scompigliati.
- Se questo è uno scherzo per farmi uscire da qui, giuro che mi arrabbio talmente tanto da far fuori il mondo intero.-
- Non è uno scherzo, ho sentito Jackson poco fa. Lui sta bene, è tornato a casa. Mi ha detto di riferirti che ti ama tantissimo e che devi mangiare.-
- Zia May, per favore. Non illudermi. Sto già tanto male così. -
- È tutto vero! Domani ci potrai parlare.- i suoi occhi si illuminarono.
- Davvero? - sussurrò Kahlan ancora incredula.
- Sì, tesoro mio. Davvero. Domani potrai parlarci ma per adesso ho bisogno che tu venga giù in cucina e mangi qualcosa.-
- D'accordo, zia May. - Allora di buona volontà, Kahlan seguì sua zia al piano di sotto e intimidita scese le scale. Non usciva da quella stanza da due giorni ed era stata al buio tutto il tempo. Si era spostata solo dal letto al bagno, senza mai togliersi la felpa di Jackson. La faceva sentire al sicuro, per quello che contava.
- Ti va una fetta di torta? - Lo stomaco di Kahlan iniziò a brontolare, sì, aveva decisamente fame.
- Sì, grazie. - si sedette nella sedia ed aspettò che la zia tagliasse una fetta di torta per lei. Per la prima volta fece caso alla casa, era bella ed accogliente. Rispecchiava in pieno la personalità di zia May, con quella carta da parati sbarazzina e i mobili di legno antico. Sua zia May era sempre stata un tipo vecchio stampo, infatti adiacente alla casa c'era un grande terreno in cui lei coltivava ortaggi, frutta, spezie e fiori. Passava molto tempo così e poi una volta a settimana andava al mercato a vendere i suoi fiori.
- Adesso mangia, stasera ti preparo una cena molto appetitosa.- Zia May la distolse dai pensieri presentandole una delle torte al cioccolato più buona che avesse mai mangiato. A Jackson sarebbe piaciuta.
- È buonissima, zia May. -
- Grazie tesoro, sono felice che tu stia mangiando. Non riuscivo a vederti in quello stato. Dovresti pure andare a fare un bel bagno caldo e rilassarti un po'.-
- Dovrei lavarmi, sì. -
- Sai cosa faccio adesso? Ti preparo la vasca da bagno con dei sali davvero miracolosi! Vedrai che quando sarai uscita da lì, ti sentirai meglio! Per le occhiaie però non posso fare molto, dovresti smettere di piangere e riposare serenamente.-
- Voglio prima sentire Jackson, non posso fare sogni tranquilli sapendo in quale situazione ci troviamo. Nessuno accetta il nostro amore. -
- Lo faranno, anche un bambino si accorgerebbe di quanto vi amate. -
- Zia May, grazie per quello che stai facendo per noi. Credi che lo lasceranno venire qui? -
- È difficile che lo lascino andare proprio ora, forse dopo il diploma.-
- Non posso aspettare due mesi! -
- Tesoro, devi avere pazienza. Il tempo sistemerà ogni cosa.-
- Lo spero. -

FATAL LOVE  Where stories live. Discover now