Capitolo 28

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Capitolo 28 - Fatal Love

Cameron Colin voleva la guerra.
Jackson era più che pronto a combattere contro di lui, con mezzi anche piuttosto pesanti se fosse stato necessario. Amava Kahlan e nessuno poteva toccarla perché lei era sua, da sempre, da quando erano piccolini e condividevano lo stesso piatto.
Il destino lo stava mettendo di nuovo alla prova ma era stanco di combattere contro il mondo intero, la sua colpa non era poi così terribile. Amare una persona non è una colpa, è una cosa bellissima. Quindi se il mondo stava nuovamente girando contro di loro, era giunto il momento di rendere noto a tutti, compresi gli esseri oltre la galassia, nello spazio, che Kahlan era sua. Sua e di nessun altro.
- Ehi, Jack. Mi sembri un po' pensieroso. - erano passate circa tre settimane dall'inizio della scuola e lui e Gus avevano stretto amicizia, diventando inseparabili. Gus non ci provava con Kahlan, anzi era il suo braccio sinistro quando Jackson non era nei paraggi. Soprattutto quando Kahlan doveva affrontare Priscilla che le stava dando del filo da torcere. L'aiutava a tenersi fuori dai guai perché purtroppo Kahlan e Jackson  non avevano tutte le lezioni in comune.
- Sono solo stanco, Gus. - Jackson sospirò pesantemente appoggiato alla macchina. Stava aspettando Kahlan, tra pochi minuti avrebbe finito la lezione di matematica.
- Manca poco, lo sai. - gli rispose Gus, mettendo una mano sulla spalla di Jackson per confortarlo.
- Già, manca poco. Non vedo l'ora di prendere Kahlan ed andarmene il più lontano possibile da qui, da tutta questa merda e vivere serenamente con lei. Ultimamente i suoi genitori stanno di nuovo rompendo le palle. -
- Amico, mi dispiace tanto. Ma se questo può farti sentire meglio, hai un amico che ti aiuterà sempre. Io ci sarò sempre, per qualsiasi cosa conta su di me. -
- Grazie Gus, ti devo molto. -
- Figurati, non mi devi niente. Piuttosto avrei una cosa che potrebbe renderti felice. -
- Non dirmi che...- Jackson restò sorpreso quando dalla tasca di Gus uscirono due documenti d'identità falsi.
- Sì, Jack. Sono pronti. - Gus glieli mise tra le mani e Jackson non poté far altro che ammirare quel capolavoro! Erano perfetti, lui e Kahlan adesso si chiamavano Bonnie e Ky, avevano 23 e 25 anni ed erano residenti di Portland.
- Un lavoro da vero maestro! Grazie Gus! -
- Come ho già detto, non mi devi nulla. - Jackson era felice adesso. Lui e Kahlan potevano sposarsi, certo il loro matrimonio era pur sempre futile ma in fin dei conti non gli importò. Attualmente, nelle condizioni in cui erano, davanti allo Stato loro erano fratello e sorella, non di sangue ma pur sempre di famiglia quindi non potevano di certo convolare a nozze. Era stato Gus a dare l'idea a Jackson di realizzare dei documenti falsi, così da poter realizzare il loro sogno più grande. Non c'era molto tempo per altre scartoffie legali. Forse non voleva aspettare. Betty e Joseph avrebbero dovuto aprire una sentenza contro i genitori affidatari di Jackson per poter avere la custodia definitiva. Anche se era maggiorenne, restava il fatto che lui e Kahlan risultavano fratelli a tutti gli effetti e chissà quanti anni sarebbero passati portando avanti quella causa. Si sarebbero potuti sposare molto più in là e Jackson non voleva aspettare. Cameron Colin, i genitori di lei e tutte le altre persone che avevano messo i bastoni tra le ruote a questi due innamorati dovevano sapere che loro ce l'avevano fatta, che il loro amore aveva vinto.
Jackson doveva assolutamente mettere quell'anello al dito di Kahlan.
Pura territorialità.
Puro egoismo.
Puro amore.
- Gus, sei il migliore amico che io abbia mai avuto. - Ma la causa per riappropriarsi della propria identità e sposare legalmente Kahlan ci sarebbe stata lo stesso, e quando avrebbero vinto finalmente sarebbero stati a tutti gli effetti marito e moglie.
- La stessa cosa vale per me, Jack. -
Vennero interrotti quando videro Kahlan andare verso la loro direzione. La lezione di matematica era finita e lei voleva solo abbracciare Jackson. Quando fu molto vicina, salutò Gus gentilmente e poi esaudì il suo desiderio. Finalmente era tra le braccia del suo amore.
- Com'è andata la lezione? - gli chiese lui amorevolmente.
- Una noia senza di te. - Jackson rise poi le diede un bacio dolce sulle labbra.
- Ragazzi, io vado via. A presto. - Gus li lasciò soli, camminando verso la sua macchina.
- Dai, sali. Dobbiamo andare in un posto. - Kahlan montò sulla Mustang senza dire una parola ma la curiosità non si poté nascondere dal suo volto.

Jackson fermò la macchina solo quando furono vicini al lungo mare di Portland. Aiutò a scendere la sua amata, poi mano per mano la condusse su una scogliera abbastanza alta, così da non essere disturbati.
- È bellissimo qui! - esultò Kahlan guardandosi intorno. Si avvicinò pericolosamente al confine della scogliera e per un attimo non perse l'equilibrio. Jackson l'afferrò prontamente e guardò giù deglutendo a fatica. Per poco non si era schiantata sulle rocce infondo, dove le onde del mare si scagliavano con molta forza. Era uno spettacolo davvero meraviglioso ma molto terrificante, si poteva perdere la vita facendo un passo falso.
- Sta' attenta, amore. È pericoloso. - Jackson la strinse a sé.
- Per poco non ci restavo secca. -
- Sarei venuto a salvarti. - le risposte Jackson, sorridendole e accarezzando delicatamente la sua guancia con le dita.
- C'era poco da salvare, Jack. -
- Allora ti avrei raggiunta anche nell'aldilà. Non posso vivere senza di te. -
- Il sentimento è reciproco, amore. Sul serio, io sono tua e tu sei mio, non capisco perché in queste settimane hai iniziato una guerra con Colin. Sai quanto io ti ami. -
- Kahlan, io lo so cosa siamo l'uno per l'altra, ma non mi fido di lui. Mi spiace. Lui deve capire che tu sei mia, mia e basta. -
- Farò qualsiasi cosa per dimostrarti che ci tengo davvero, Jackson. Qualsiasi cosa pur di farti stare tranquillo. -
Jackson guardò Kahlan negli occhi e qualcosa gli scattò nella mente. Ora o mai più. Si disse.
- Sposami. -
Kahlan aprì la bocca e poi la richiuse. Si aspettava qualsiasi altra parola, ma non quella. Jackson l'aveva spiazzata per l'ennesima volta. Era senza parole.
- Sposami, Kahlan. - le ripeté lui.
Il cuore di Kahlan si spostò in gola, dandole la sensazione di avere un groppo. Allora deglutì per mandare al proprio posto qualsiasi cosa si fosse spostata e annuì.
- Sì, sì, sì. - Gli saltò al collo e lui la prese stringendola forte. Si diedero molti baci, si scambiarono molte coccole affettuose. Poi Jackson si inginocchiò davanti a lei ed estrasse dalla tasca dei jeans un anello bellissimo. Lo tenne stretto nella sua mano affinché lei non potesse vedere. Solo quando aprì il pugno Kahlan notò l'anello sul palmo della mano di Jackson.
- Amore...amore è bellissimo. - rispose lei, entusiasta.
- Ti amo. - l'anello scivolò sul dito di Kahlan. Finalmente era sua, sua e di nessun altro.

FATAL LOVE  Where stories live. Discover now