Capitolo 14

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Capitolo 14 - Fatal Love

Era l'alba quando arrivarono nel posto in cui Jackson aveva portato Kahlan. In mezzo ai boschi si respirava un'aria diversa, quasi magica, e il nascere del sole faceva si che tutto fosse perfetto. Jackson svegliò Kahlan con molta dolcezza, voleva condividere con lei quel momento. Lei si stropicciò gli occhi e poi li aprì del tutto meravigliandosi davanti a quello spettacolo della natura.
- Ma è bellissimo! - esclamò tutta contenta. Jackson le presa la mano e la strinse alla sua.
- Sono contento che ti piaccia, se vorrai domani mattina prima di partire potrai assistere ad una nuova alba. -
- Oh Jackson, mi piacerebbe così tanto! -
- L'aspetteremo insieme. -
- Sì, insieme. -

I due ragazzi scesero dall'auto ed iniziarono a montare la tenda e tutto il necessario per il soggiorno lampo. Dovevano sbrigarsi perché faceva freddo e bisognava raccogliere la legna per il fuoco. Mentre Jackson era impegnato nel ricordare come si montasse la loro casa fatta di tessuto, Kahlan decise di allontanarsi, di poco, per cercare di trovare dei rametti. Si erano divisi i ruoli, anche se Jackson aveva insistito nell'accompagnarla. Kahlan voleva trascorrere pochi minuti da sola, riflettere su quanto quella storia fosse pericolosa per tutti. Non le importavano le chiacchiere, i pettegolezzi e le prese in giro. Lei si preoccupò di quello che i suoi genitori avrebbero pensato una volta appresa la notizia di lei e Jackson. Stavano insieme? Ebbene sì, erano una coppia di fatto, ancora agli inizi. Quel pensiero la fece sorridere. Aveva sempre immaginato il suo fidanzato come il principe delle favole, un cavaliere coraggioso pronto a proteggerla ad ogni costo. Dopo ciò aveva pensato anche ad una famiglia, tutta sua, con dei bambini e alla fine dei nipoti, ma con al fianco sempre lo stesso uomo. Era questo quello che immaginava ogni volta che guardava Jackson da lontano. Una vita piena e felice insieme. Lui poteva avverare sul serio i suoi sogni, così lei si sentì sollevata e non ebbe più paura di nulla. Kahlan avrebbe lottato con Jackson al suo fianco contro tutti per quell'amore fatale. Jackson era la sua parte mancante e ora non si sentiva più incompleta. Anzi era appagata, felice e piena.
- Ho trovato la legna! - esordì quando arrivò al campo dove era Jackson. Vide la tenda montata e tutto sistemato a dovere. Sorrise perché era contenta di trovarsi lì.
- Grande, mettila lì. - Jackson le indicò un punto sul terreno, sicuramente avrebbero acceso il fuoco proprio lì.
- È magnifico questo posto. -
- Lo sarà ancora di più quando farà buio, si vedono le stelle da quassù. -
- Non vedo l'ora! -
- C'è solo un piccolo problema. -
- Quale? -
- Nella fretta, visto che c'era quell'idiota di Steph, ho dimenticato il tuo sacco a pelo. -
- Dai non preoccuparti, non fa nulla. Anzi quante cose hai portato, non so neppure io come hai fatti a prenderle!-
- Vedo che ti fa piacere questa cosa. - Kahlan lo guardò interrogativa.
-Quella di essermi dimenticato il sacco a pelo!-
- Perché dovrei aver piacere per una cosa del genere? - gli chiese, non riuscendo ancora a capire cosa intendesse Jackson.
- Così dormirai nel mio, con me. E siccome è per una persona, staremo strettissimi ed io non so se riuscirò a non farti sentire nulla.-
- Jackson! Smettila sul serio con questi doppi sensi. -
- Hai cominciato tu per prima. -
- Ma non è vero! Tu capisci sempre solo quello che vuoi. -
- Ho capito bene, piccola. - Kahlan restò per un attimo in silenzio, non aveva detto nulla di fraintendibile!
- Adesso ho capito! L'hai fatto a posta! Hai dimenticato il sacco per farmi dormire con te, sei un pervertito Jackson. - Lei si girò dall'altro lato fingendo che la cosa avesse infastidita, invece si stava divertendo a prenderlo in giro.
- Va bene, lo ammetto. Non ho dimenticato il tuo sacco a pelo, semplicemente ho fatto finta. Volevo dormire stretto a te, sotto le stelle. Era una buona scusa. -
- Jackson! Io stavo scherzando...ma tu hai ammesso di averlo fatto di proposito! -
- Cavolo, perché riesci sempre a farmi dire la verità? - Risero entrambi, divertiti.
- Comunque non c'era bisogno, io avrei dormito stretta a te.-
- Lo so che non puoi fare a meno di me. -
- Questo è opinabile, Jackson. -
- No, non lo è. - Jackson divenne improvvisamente serio e si avvicinò pericolosamente al volto di Kahlan. Lei trattenne il respiro, non si era ancora abituata a quella situazione. Jackson le confondeva sempre la mente quando le era vicino.
- Non puoi fare a meno di me, Kahlan. Non puoi negarlo, il tuo corpo me lo dimostra ogni volta che ti sto a due centimetri.- Jackson volle provocarla di nuovo, per l'ennesima volta quel giorno. La sua mano si posizionò sulla colonna vertebrale di lei e scese piano, molto lentamente verso il suo fondoschiena fino a fermarsi su una chiappa e stringerla bene tra le sue mani. Quel contatto avvicinò i loro corpi ancora di più e Kahlan poté sentire tutto il desiderio di Jackson. La sua erezione era dura al contatto con la pancia di lei. C'erano solo due strati di stoffa tra di loro ma la tensione sessuale era palpabile. Jackson mise quasi fine allo spazio che divideva le sue labbra da quelle di Kahlan, ma non le appoggiò sulle sue. Si tenne a mezz'aria e le sfiorava ogni volta che voleva senza mai baciarla. Era solo una provocazione la sua, ma il desiderio che aveva di lei era un fuoco che ardeva possente dentro di lui. La sua mano si spostò di nuovo sulla schiena di lei, mentre con l'altra iniziò a risalire la pancia alzando la maglietta di lei. Si fermò sul seno, un altro pezzo di stoffa divideva le sue dita dai capezzoli di Kahlan. Ma Jackson li sentì duri e turgidi, voleva strapparle tutto e baciarli fino a quando non sarebbe venuta per il solo piacere provocato dalla sua lingua. Eppure si fermò, stava solo facendole capire quanto potesse essere fatale quell'attrazione tra di loro. Sarebbe potuta sfociare in un orgasmo esplosivo, intenso e forte. Così la sua mano si spostò in basso, molto in basso. Kahlan trattenne il fiato e chiuse gli occhi, Jackson le stava dando piacere solo con piccoli gesti e lei si sentiva già tra le nuvole. Non immaginò neppure quello che sarebbe accaduto se i loro corpi si fosse incontrati sul serio. Jackson continuò il suo assalto perché vide Kahlan completamente persa, allora infilò la mano tra i jeans e scese giù, fino a toccarla attraverso le mutandine. Era bagnata, completamente fradicia. Jackson sussultò e appoggiò in fine la testa sulla spalla di lei mentre le sue dita si muovevano esperte sul clitoride di lei.
- Sto impazzendo. - le sussurrò all'orecchio. Lei emise un verso gutturale e si morse il labbro inferiore. Lo torturò proprio come Jackson stava facendo con le mani al punto del suo piacere.
- Jackson, ti prego. - lo supplicò.
- Il tuo primo orgasmo è mio, tutto mio.- le sue dita si mossero più velocemente fino a quando non sentì le unghie di Kahlan aggrapparsi alla sua pelle. Allora lei venne, ad occhi chiusi con il corpo aggrappato a quello di Jackson.
- Brava, piccola. - Lui le diede un piccolo bacio sul collo e poi iniziò a torturarle le labbra, gonfie e rosse a causa dei morsi che lei aveva dato loro durante quegli attimi di intimità. L'abbracciò e la tenne stretta ancora per un po'. Le aveva regalato il suo primo orgasmo, una cosa unica.
- È stato bello, molto bello. - disse Kahlan quando riprese contatto con la realtà.
- Grazie, piccola. -
- Non devi ringraziarmi, io non ho fatto nulla. -
- Invece sì, mi hai donato qualcosa di unico. Non so come riuscirò a lasciarti andare dopo questo. Non credo di essere più disposto a farti interagire con Steph. -
- Jackson, tieni duro ancora un po'. Questa storia finirà presto.-
- Oh, be' sono già duro. -
- Ehm, già. Che si fa in questi casi? - Jackson le sorrise, amava la sua ingenuità.

FATAL LOVE  Where stories live. Discover now