Capitolo 13

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Capitolo 13 - Fatal Love

Kahlan e Jackson dopo due ore, finirono di installare le telecamere per tutta casa. Piper li aveva aiutati senza fiatare, nonostante tutto era ancora dalla parte della sua amica. Certo, il suo cuore era a pezzi per il bacio visto e per le parole di Jackson, sebbene avesse capito l'amore che lui provava nei confronti di Kahlan. Si spiegarono molti atteggiamenti e lei trovò le risposte che cercava da tempo. Jackson non l'avrebbe mai amata. I sentimenti che provava per la sua amata andavano ben oltre l'infinito. Bastava guardarlo negli occhi per un istante, appartenevano solo ad una persona che non aveva il nome di Piper. Così si rassegnò al fatto che quei due erano fatti per stare insieme e li aiutò a continuare quel piano strategico contro Steph.
- Io vado, Kahlan. - Piper si affacciò alla camera dell'amica molto timidamente, aveva paura di trovare anche Jackson insieme a lei.
- Pip, puoi restare, sul serio. Non devi per forza andartene. -
- Grazie, ma preferisco andare. E poi ho delle cose da fare, devo parlare con alcune ragazze della scuola che sono state con Steph. -
- Oh, capisco. -
- Ti chiamo più tardi se ho delle novità. - Le due amiche si salutarono e Piper scese le scale per raggiungere l'ingresso e andarsene definitivamente. Non voleva incontrare Jackson, così accelerò il passo. Ma quando stava per aprire la porta, lui spuntò dal nulla e la bloccò.
- Vai già via? - lei restò senza fiato, Jackson era sempre stato un tipo affascinante.
- Sì, ho delle faccende da sbrigare. - lui sembrò capire ed annuì.
- Grazie, comunque, per tutto quello che hai fatto. -
- Di nulla, per la mia migliore amica questo ed altro. - Jackson si allontanò di poco, permettendo a Piper di fuggire via. Eppure lei si bloccò quando lui le parlò di nuovo.
- Sei una brava ragazza, Pip. Sono sicuro che lì fuori c'è un ragazzo onesto anche per te. - Lei non si voltò a guardarlo, non ebbe la forza per farlo. Iniziò a piangere silenziosamente, fece un gesto a Jackson e si allontanò da quella casa velocemente. Era stato un duro colpo, ma lei voleva bene ad entrambi. Ci sarebbe stata se avessero avuto bisogno di lei.

Finalmente l'ora X era arrivata. Tra pochi minuti Steph sarebbe arrivato e quando avrebbe aperto quella porta, il film avrebbe avuto inizio. Jackson e Kahlan avevano pensato bene di inscenare una lite furiosa in cui lei avrebbe sbattuto fuori una volta per tutte lui da quella casa. Era solo un modo per far capire a Steph che lei faceva sul serio, una trappola che lo avrebbe messo con le spalle al muro.
- Sei pronta? - le chiese Jackson preoccupato.
- Sì. -
- Non aver paura, devi ferirmi quindi qualsiasi cosa andrà bene. -
- Ma io non voglio, non ci riesco. -
- Devi farlo, Kahlan. - lui l'abbracciò - Quando sarò andato via, mantieni la calma e qualsiasi cosa lui abbia in mente, tu smonta i suoi piani. -
- Sei sicuro che ci riuscirò? -
- Piccola, andrà tutto bene. Tutto. Ora smetti di sentirti così e abbi fiducia. Qualsiasi cosa accada, sono accanto a te. Steph non ti farà del male. È una promessa. - Kahlan sorrise a Jackson e si strinse ancora di più a lui. L'idea di perderlo la faceva andare in bestia. Non poteva lasciarlo andare, Steph l'avrebbe pagata cara se ciò fosse successo. Quando i due amanti stavano per baciarsi, sentirono il campanello. Steph era arrivato un po' in anticipo. Allora Jackson le diede un bacio casto sulle labbra ed iniziò ad urlare​.
- Bene, eccolo! Fanculo Kahlan, Fanculo! - Lei restò un po' sorpresa daquella rabbia così vera.
- Vattene! Forza, vattene via! - iniziò ad urlare anche lei e Steph sorrise. Le urla erano così forti da poterle udire anche fuori.
- Questa è casa mia! -
- No, questa è casa mia! Tu non fai parte di questa famiglia! -
- Invece sì! -
- Tu non sei mio fratello, non sei nessuno per me! - Kahlan ci stava andando giù pesante​. Ma Jackson era soddisfatto, la sua piccola stava uscendo gli artigli.
- Bene, allora neppure tu lo sei! Sei solo una ragazzina viziata! -
- E tu sei un coglione! -
- Meglio​ coglioni che vergini. - Questa fu decisamente troppo pesante... Jackson si scusò con Kahlan per aver detto una cosa del genere. Lei non ci restò male. Era contenta di essere vergine e che avrebbe fatto l'amore per la prima volta con una persona davvero speciale.
- Non più, tesoro. Steph mi ha già fottuta cinque volte. Ah, che goduria! - l'espressione di Jackson si fece seria ma poi scoppiò a ridere. Il campanello suonò ancora una volta. Steph voleva intervenire, soprattutto perché voleva vedere l'espressione di Jackson durante quella frase. Il suo ego si stava gonfiando sempre più.
- Me ne vado! - Jackson baciò Kahlan, poi prese il borsone per far capire a Steph che stava sul serio andando via e la lite si spostò al piano di sotto. Fu Jackson ad aprire la porta a Steph.
- Vai via, non ho la bisogno di te.- Kahlan andò verso Steph e si strinse al suo braccio. Ci volle tutta la forza di quel mondo per poterlo fare, la stessa che Jackson ci mise per non spaccare la faccia a Steph.
- Oh, la coppietta felice. -
- Cosa vuoi, Jackson? Mi pare sia chiaro. La mia dolce Kahlan non ti vuole qui, quindi sparisci. - Kahlan era solo di Jackson e quella frase lo fece arrabbiare ancora di più. Steph lo stava provocando.
- Vai via e non tornare mai più. - Jackson guardò Kahlan con occhi disperati, quella lite era una cosa decisamente brutta. Poi andò via, sperando che Kahlan avesse spedito Steph a casa.
- Ma bene, piccolina. Jackson è fuori dai giochi. Adesso abbiamo tutta la casa a nostra disposizione. -
- Mi fai schifo. Lo sai questo, vero? Mi fai schifo! - Kahlan diede uno schiaffo a Steph. La sua faccia si girò di scatto, posizionò la sua mano sulla guancia rossa e rise.
- Mi piace il tuo lato selvaggio. -
- Vai via, Steph. Potrei farti male. -
- Lo sopporterò. - lui fece per entrare ma lei gli diede uno schiaffo nell'altra guancia. Si sentì molto ma molto meglio. Poi gli chiese la porta in faccia e aspettò che lui andasse via.
- Non finisce qui, bambina! A domani.- e dopo aver raggiunto la sua macchina, Steph lasciò in pace Kahlan e tornò a casa. Lei fece un sospiro di sollievo, il piano era andato a buon fine.

Jackson tornò dopo mezz'ora, aveva fatto il giro del quartiere più e più volte. In quel borsone aveva sul serio messo dei ricambi, per entrambi. Aveva intenzione di farle una sorpresa e di portarla lontano da lì per l'intero weekend. Una piccola vacanza avrebbe giovato non solo a lui ma anche a Kahlan. Voleva farla rilassare e farle dimenticare i pensieri che la tormentavano. Così si fermò poco distante da casa sua e mandò un sms a lei.
Ti aspetto in macchina, vieni subito. Mi trovi dietro il grande albero. Fai presto.
Kahlan pensò bene di lasciare la luce accesa di camera sua e poi uscì dal retro, prima che qualcuno potesse spiarla e riferire tutto a Steph. Non solo, lasciò il cellulare sul comodino ed indossò una felpa con cappuccio di Jackson raggiungendolo con passo svelto e deciso. Era ansiosa di vederlo, perché dopo la lite lui doveva ritornare a casa. Chissà cosa era accaduto, si chiese Kahlan. Forse Steph aveva fatto pedinare anche lui? Dopo aver visto la macchina, corse verso Jackson ed entrò. Lui mise subito in moto e andò via da lì.
- Perché scappi? Che è successo? -
- Nulla di preoccupante​, una semplice fuga. -
- Jackson! Una fuga? Perché? Non era questo il piano. -
- Diciamo che era il piano B, qualora qualcosa fosse andato storto, ma siccome tutto è andato bene, questa è la nostra piccola ricompensa. - Lui la guardò sorridendo con uno sguardo da vero innamorato.
- Jackson...io non so che dire. -
- Non dire nulla, goditi il momento. Anzi, puoi dormire se vuoi. Arriveremo all'incirca all'alba, quindi riposa. -
- Voglio restare ancora un po' con te. Non ti dispiace vero? - Kahlan prese la mano di Jackson e la strinse tra la sua.
- Affatto, mi piace averti tra le scatole.-
- Oh bene! - Kahlan finse di essere offesa e gli lasciò la mano, girandosi dall'altro lato. Lui ci credette, così cercò di nuovo la sua mano.
- Era una bella frase, sul serio. - Lei si girò verso di lui e rise. Allora capì che lo aveva preso in giro e risero insieme.
- Mi farai morire qualche giorno. -
- Poi come faccio senza di te? Comunque, dimmi, dove stiamo andando? -
- Ti porto in un posto molto carino, è una riserva naturale. Faremo campeggio tra gli alberi. So quanto ti piace. -
- Ci sono anche gli orsi? -
- Ovviamente. -
- Allora non vengo, chi mi difenderà? -
- Io! Ti difenderò io. -
- E se sbranano te e poi me? -
- E se sbranano te e poi me? - Jackson ripeté la frase di Kahlan prendendola in giro.
- Jackson, non sei d'aiuto. -
- Piccola, non ci sono orsi o lupi. Potrei mai portarti in un posto pericoloso? -
- Allora vuol dire che mi farò scudo con il tuo corpo. -
- D'accordo, anche se mi piacerebbe tanto tu facessi un altro uso del mio corpo. - Kahlan arrossì e a Jackson questo piacque. Il loro rapporto aveva bisogno di un po' di freschezza e spensieratezza. Provocarla le sembrò un ottimo modo per farle dimenticare gli ultimi avvenimenti e focalizzarsi solo su di loro.
- Questo è un colpo basso. -
- Andiamo, non dirmi che non ci hai mai pensato. -
- A cosa?? - si difese subito Kahlan.
- A noi, nudi. -
- Jackson, ho sonno. Svegliami quando siamo arrivati. -
- Non puoi aver sonno proprio quando il discorso si stava facendo piccante! -
- Questi discorsi mi mettono in imbarazzo. Quindi sì, ho sonno. -
- Mi piace, significa che ci hai pensato. Be' ti avverto che accadrà molto presto. - Lei si sentì subito accaldata e chissà perché, quelle parole la colpirono proprio al centro del suo piacere. Era qualcosa che non aveva mai provato, una sensazione nuova, che solo Jackson aveva il potere di farle sentire. Sapeva bene che Jackson manteneva le sue promesse e quella aveva tutta l'aria di esserlo.

FATAL LOVE  Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ