Capitolo 17

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Capitolo 17 - Fatal love

Kahlan era distrutta.
Vedere Jackson in quelle condizioni la faceva sentire in colpa, sì, perché tutto quello era successo a causa sua. Se non avesse provato un'attrazione per Steph, Jackson non si sarebbe trovato in quella condizione e in quel letto. Non rinnegava l'amore che provava per lui, quello mai! Anzi, era stato un dono di Dio innamorarsi di una persona così speciale. Kahlan raggiunse la consapevolezza che loro due dovevano essere felici, ad ogni costo. Non importava avere contro tutti e il mondo intero, bastava tenersi per mano e tutto si sistemava. Così fece, in lacrime raggiunse Jackson e si sedette sulla poltrona accanto al letto. Gli prese la mano e la strinse al petto.
- Oh Jackson, amore mio. È tutta colpa mia se siamo in questa situazione. Credimi, se potessi tornare indietro, quel giorno ti ascolterei. Mi avevi messo in guardia, sapevi com'era fatto Steph ma io volevo fartela pagare e adesso ne pago le conseguenze. Non meriti di stare qui, in questo letto. Tu sei la persona più bella del mondo. Hai un cuore buono, sei gentile e sei molto cortese. Mi rispetti e mi ami come se fossi la cosa più preziosa che possiedi. Sei meraviglioso, combatti in difesa dei più deboli e hai un animo nobile. Ricordi quando salvasti quel gattino sull'albero? Ero così spaventata nel vedere che ti arrampicavi su un albero. Avevo paura che tu potessi cadere, ed invece hai salvato quel gatto e avevi un sorriso in volto che splendeva come un vero diamante. Eri soddisfatto, aiutare gli altri ti è sempre piaciuto. Be', adesso lasciati aiutare. È il mio turno di fare qualcosa per te, tu hai sempre fatto tanto per me in tutti questi anni. Mi hai protetta quando ero debole e mi hai aiutato a rialzarmi quando ne avevo più bisogno. Ci sei sempre stato amore, sempre. Mi chiedo perché il destino voglia a tutti i costi separarci. Noi stiamo bene insieme e siamo molto felici, perché abbiamo il mondo contro? Perché? Porca miseria Jackson, sul serio. Mi fa rabbia tutto questo. Non voglio dividermi o allontanarmi da te ma ho una brutta notizia da darti. Mi vogliono spedire da zia May a Portland. Devo finire gli studi ed iscrivermi all'Università. Quando ti sveglierai, io sarò già dall'altra parte del mondo. È così crudele questo destino! Questo amore non è destinato a vivere in questo tempo maledetto! Ho bisogno di vedere i tuoi occhi, Jackson. Ne ho veramente bisogno. Devi svegliarti e dobbiamo scappare, sì. In qualunque posto andrai, verrò con te. Dobbiamo restare insieme, è la nostra forza. Non mi importa dove andremo, io voglio restare con te amore. L'idea di perderti mi fa male al cuore, non voglio dover rinunciare ai tuoi baci, al tuo odore, al tuo petto e alla tua pelle. Voglio svegliarmi la mattina e trovare te accanto, con gli occhi aperti che mi fissano perché io sono per te tutto. E voglio i tuoi abbracci mentre cucino qualcosa per te o mentre facciamo la doccia insieme, voglio ogni cosa di te. Sai quanto io ami le tue felpe e i tuoi maglioni, per me sono casa. Tu sei la mia casa. Ho pensato per troppo tempo di essere nel posto giusto, di sentirmi a casa in quella casa. Invece la verità era che c'eri tu e ovunque sia tu quella è casa. - Kahlan smise di parlare, era troppo per lei. Venne interrotta dalle lacrime e si appoggiò alla mano di Jackson in cerca di conforto. Aveva anche sonno, voleva sdraiarsi accanto a lui e dormire abbracciata al suo corpo. Non lo avrebbe lasciato, per nulla al mondo. Si sarebbe aggrappata a lui con tutte le sue forze. No, non potevano separarli.
All'improvviso sentì che qualcosa stava muovendosi. La mano di Jackson iniziò a stringere la sua e poi successe qualcosa che lei aveva sperato con tutto il cuore.
- Piccola... - la voce di Jackson era roca e ancora impastata dal sonno. Kahlan alzò lo sguardo e finalmente incontrò gli occhi di Jackson.
- Oddio! - esclamò contenta.
- Dove siamo? - chiese lui, ancora immobile.
- In ospedale, sei stato operato. Per poco il proiettile non ti faceva fuori.-
- Steph, io, io gliela farò pagare. -
- Ti prego non agitarti, lui è nel posto in cui deve stare. La polizia lo ha arrestato assieme agli altri due ragazzi. -
- Perché? -
- Dopo averti sparato, mi hanno portata in una casa in campagna. Loro volevano...ma sono riuscita a scappare. -
- Bastardi, io li uccido. Giuro che li uccido appena esco fuori di qui! -
- Jackson, devo dirti una cosa. -
- Kahlan, ti prego. - Allora lei si fece forza e continuò a metterlo al corrente di ogni cosa successa nelle ore prima.
- Piper ha chiamato i nostri genitori, loro sono qui. Ha detto loro di noi, siamo nella merda. Mi hanno minacciata, quando tu sarai sveglio mi spediranno a Portland. Piper ha fatto il suo gioco, è lei che adesso ha il coltello dalla parte del manico. L'unica soluzione è scappare, Jack. Dobbiamo fuggire prima che sia troppo tardi.-
- Oh, piccola. Io fuggirei con te anche subito, toglimi tutti questi fili e andiamo via di qui. Non posso vivere senza di te, non lascerò che ti mandino dall'altra parte del mondo.-
-Non puoi, devi restare qui Jackson. Tu hai rischiato la vita! Devi curarti e metterti in forze. I nostri genitori accetteranno questo nostro amore, ci vorrà del tempo.-
- Non contarci, non lo accetteranno mai. Li conosco troppo bene. Kahlan dobbiamo andare via di qui. Ascoltami ti prego.-
- Tu non andrai da nessuna parte, signorino.- Dalla porta entrò improvvisamente l'infermiera di prima e i genitori di Kahlan e Jackson. Erano furiosi, arrabbiati. Kahlan smise di piangere, l'infermiera aveva tradito la sua fiducia. Anche lei era contro di loro, nonostante le avesse detto di essere dalla loro parte. Aveva chiamato i suoi genitori e adesso erano lì per mettere fine a tutto questo. Nessuno sembrava accettare il loro amore.
- Voi non potete separarci! - urlò Jackson.
- Sì invece, la distanza vi farà bene. Vi renderete conto che è solo una cotta adolescenziale. Non potete stare insieme, siete fratelli! -
- Noi non siamo fratelli! Io amo Kahlan e questo non cambierà mai! Potrete farmi ogni tipo di tortura ma io l'amerò per sempre. Lasciateci andare, andremo lontano e non ci vedrete mai più.-
- Non possiamo perdere due figli in un unico giorno. Farete quello che vi dico, punto. -
- No! -
- Invece sì! Tu signorina andrai a Portland e Jackson resterà qui, tra un paio di anni quando vi rincontrerete sarà tutto come prima, vi vorrete bene come due fratelli. Siete stati cresciuti per questo. -
- Noi ci amiamo, che vi stia bene o no, non potete dividere due cuori che battono all'unisono.-
- Via queste cazzate romantiche, Jackson. Tua sorella ha il primo volo per Portland, partirà tra un paio di ore, il tempo di fare la valigia.-
- Non ci provate, lei resta qui con me. -
- Non ouoi dettare legge, qui le regole le facciamo noi. Kahlan, segui tua madre e vai a casa a prendere le tue cose. - Jackson strinse di più la mano di Kahlan e lei si avvicinò sempre di più a lui. Li stavano separando, non c'era altro modo per salvarsi. Bisognava semplicemente accettare quelle condizioni.
- Lei resta con me. - ripetè Jackson, ma il padre andò verso Kahlan con l'intento di portarla via. Lei si strinse di più a Jackson, si abbracciarono forte e si scambiarono un dolce bacio. Jackson non riusciva a lottare, era ancora molto debole e gli faceva male ogni parte del corpo. Non potè tenere la sua amata tra le braccia perché le venne strappata bruscamente.
- Ti amo, Jackson! Ti amo, non dimenticarlo mai! - urlò Kahlan. Cercò di lottare contro suo padre ma era sfinita dal pianto, non riuscì a controbattere più di tanto.
- Ti amo anch'io! Ti verrò a prendere, Kahlan, verrò da te! - Anche Jackson stava urlando per quanto potesse fare. Chiuse gli occhi e le lacrime iniziarono a scendere. Avevano portato via Kahlan quando lui era nel suo momento più debole, erano dei vigliacchi. Avrebbe fatto pagare ad ognuno di loro ogni cosa che avevano fatto a lui e a Kahlan. Si sarebbe vendicato di ogni persona, era una promessa e Jackson manteneva la parola data.

Quando Kahlan fu a casa, prese una valigia ed iniziò a mettere dentro ogni cosa di Jackson. Non le importò dei suoi vestiti, voleva le felpe e i maglioni di Jackson, i suoi CD e libri preferiti, il suo cuscino e la sua collanina. Se non poteva averlo, voleva almeno portare con sé una parte di lui. Prese anche una foto recente che Jackson aveva fatto sviluppare e la nascose sotto la felpa che indossava. Erano felici ed innamorati, lei guardava l'obiettivo e lui fissava lei con occhi pieni d'amore. Le avrebbe fatto ricordare quanto la amasse e nei momenti più tristi l'avrebbe abbracciata pensando a lui. Kahlan era diventata apatica, perché quell'amore si era rivelato fatale. La stava facendo soffrire ma lei tollerava, perché un momento bello insieme a Jackson valeva ogni tortura e sofferenza. Portland sarebbe stata una vera e propria tortura.

FATAL LOVE  Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz