Capitolo 9

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Capitolo 9 - Fatal Love

Quella mattina tutto sembrò diverso quando Jackson aprì gli occhi e vide i raggi del sole entrare dalla finestra. Era ancora nella camera di Kahlan, nel suo letto e con il corpo di lei stretto al suo. Gli sembrò essere in paradiso, in una realtà parallela senza limiti di tempo e senza confini. Sorrise dolcemente quando realizzò che quella era la realtà e non una finzione. Kahlan stava sul serio innamorandosi di lui. Il suo cuore fece delle capriole e il suo corpo iniziò a rilassarsi sempre di più. Finalmente poteva godersi un po' di pace senza Steph nei paraggi. Per un po' non si sarebbe sentito parlare di lui, era fuori gioco in ospedale ma Jackson conosceva bene Steph e di certo questa gliel'avrebbe fatta pagare. Non gli importò più di tanto, avere Kahlan era come avere ogni cosa che lo completasse. Si sentiva bene, felice, rilassato, nonostante ciò avrebbe difeso Kahlan a spada tratta da qualsiasi cosa fosse accaduta. Non avrebbe permesso a nessuno di farle ancora del male, lei doveva restare sotto le sue ali protettrici per il resto dei giorni. L'attenzione di Jackson si spostò su Kahlan, come se quei pensieri non fossero già su di lei... Ella inspirò forte e si svegliò di soprassalto come se avesse fatto un brutto sogno. In verità Jackson non ebbe tutti i torti a preoccuparsi, Kahlan aveva sognato Steph e tutto quello che era successo la notte precedente. La paura che si era impossessata di Kahlan svanì in un istante quando i suoi occhi incontrarono quelli di Jackson, blu come l'oceano e profondi da poterci annegare. Si sentì subito al sicuro, era ancora tra le sue braccia. Jackson non l'aveva mollata neanche per un secondo, d'altronde lei si era stretta a lui per tutto il tempo. Aveva paura che Jackson fosse andato via e l'avrebbe lasciata di nuovo. Non voleva restare un attimo senza di lui. Di certo quello non era un rapporto fraterno. Di solito i fratelli erano sempre in lotta, si facevo dispetti di qualsiasi tipo, si volevano bene questo era certo, ma non si guardavano come Jackson faceva con Kahlan e non si amavano come quei due. Indubbiamente il loro rapporto era sempre stato qualcosa di più, ora Kahlan ne era al corrente. Quegli abbracci non erano fraterni, anzi trasmettevano amore, affetto, passione, sensualità, attrazione. Non c'era nulla ad ostacolarli, loro non erano fratelli di sangue. Era uno dei motivi per cui Kahlan si era sempre frenata, perché comunque erano fratelli su carta. Non gli importò più. Raggiunse la consapevolezza che se fosse nato qualcosa di veramente serio e stupendo, l'avrebbe vissuto fino alla fine, sino all'ultima goccia. Jackson era perfetto per lei e lei era perfetta per lui. Si completavano a vicenda.
- Buongiorno, fatto un brutto sogno? - Jackson fu subito premuroso nei confronti di Kahlan, non volle più nascondere i suoi sentimenti e non volle più frenarsi nelle emozioni e nei gesti. L'amava, voleva farglielo capire ma soprattutto sentire con tutta l'anima e il corpo. Le sfiorò delicatamente la guancia e lei chiuse gli occhi, godendo in silenzio di quel contatto così prezioso.
- Va tutto bene, Jackson. - le rispose lei, ancora ad occhi chiusi. Jackson capì subito che quel contatto le piaceva così fece scivolare la mano lungo il suo collo e si soffermò soprattutto sulla nuca, facendole dei piccoli massaggi che aveva sempre sognato di farle.
- Ti prego, voglio tu sia sincera con me. - Lei stava godendo di quel tocco così dolce e delicato che fece un sospiro di approvazione, dimenticandosi delle parole che Jackson aveva appena pronunciato. Ancora ad occhi chiusi si lasciò andare completamente e con la mano libera fece passare le dita tra i capelli setosi di Jackson. Non provò alcuna vergogna in quel gesto così intimo, anzi le piacque davvero molto. Anche Jackson si lasciò andare, voleva avere un contatto più stretto. Ad esempio baciarla, sulle labbra carnose, e perdersi completamente in lei. Ma qualcosa lo bloccò, forse l'esperienza di Kahlan avuta la sera prima con Steph. Non voleva accelerare le cose, voleva solo godersele al massimo.
- Kahlan, ti prego. Voglio sapere cosa hai sognato. - le sue parole furono un sussurro perché entrambi erano troppo presi dalle sensazioni che stavano provando. Stavolta però lei lo sentì, aveva compreso le sue parole. Così, come se fosse ritornata alla realtà, si staccò di scatto e prese coscienza di quello che aveva appena fatto. Il suo viso si tinse di rosso dalla vergogna. Jackson se ne accorse, era contento di averle fatto provare delle sensazioni nuove e forti.
- Ho sognato Steph e quello che è successo ieri sera... come mi toccava, come mi baciava...Oh Jackson, ti supplico fammi dimenticare tutto questo.- frustrata, Kahlan si portò le mani in viso e si coprì gli occhi. Non voleva far vedere a Jackson le lacrime che tra poco avrebbero rigato il suo viso. Era stata una stupida ad andare da Steph quella sera, avrebbe dovuto ascoltare Jackson e adesso non sarebbe in quella situazione così assurda. Non si preoccupò di mostrare la sua vulnerabilità a Jackson, perché lui non le avrebbe fatto del male anzi si sarebbe preso cura delle sue fragilità e le avrebbe protette. Ora che lei ne era sicura al 100%, avrebbe dato ascolto a Jackson. Si fidava ciecamente di lui.
- Dimmi come, come posso farti dimenticare tutto questo se non ti fidi più di me? - Per la prima volta, Kahlan vide le fragilità di Jackson. Era lei il centro di tutto. Jackson era vulnerabile solo quando si trattava di lei, il suo tallone d'Achille. Tolse le mani dal viso e le posizionò su quello di lui. Jackson sorpreso da quel gesto, chiuse gli occhi ed inspirò profondamente. Stava controllandosi dall'assalire il corpo di Kahlan e farle dimenticare qualsiasi cosa entrando dentro di lei. Voleva amarla, fare l'amore con lei, ma sapeva bene che era ancora troppo presto. Kahlan stava iniziando a capire ora quanto lui l'amasse, non era il momento giusto per scatenare tutto l'amore represso negli anni. Perché era parecchio e non si sarebbe esaurito in una sola notte anzi, avrebbe legato Kahlan a letto fino a quando non ne avrebbe avuto abbastanza, ma quando si trattava di lei abbastanza si trasformava in infinito. Accantonò quei pensieri negli angoli più remoti del suo cervello e cercò di restare lucido quanto bastava per aiutarla a superare il momento.
- Jackson. - lo chiamò lei. Lui non aprì gli occhi, non volle.
- Jackson, baciami. - Kahlan si meravigliò di quella frase che le era uscita in maniera spontanea dalla bocca. Quando si trattava di Jackson, era sempre così sincera e lineare. Le venne naturale fargli quella richiesta, non c'era più nessun segreto tra loro. Erano cresciuti assieme, conoscevano di entrambi pregi e difetti, aneddoti, momenti di gloria, momenti di sconforto, di gratitudine, di vulnerabilità. Entrambi c'erano sempre stati l'uno per l'altra. Non c'era più nulla a dividerli. Il segreto di Jackson era stato scoperto, Kahlan ne era a conoscenza. Così come Jackson sapeva dei sentimenti di Kahlan per lui.
- Io...io non posso. - fu la risposta di Jackson. Adesso ebbe paura dei suoi sentimenti, di lui. Sarebbe riuscito a fermarsi e non andare oltre con lei? La desiderava così tanto...Fece per alzarsi, doveva allontanarsi all'istante o l'avrebbe baciata e non si sarebbe più separato da lei. Inaspettatamente le dita di Kahlan si posizionarono sul suo polso. Erano piccole, fragili, gentili. Il suo tocco lo mandò in tilt.
- Jackson, tu sei l'unico che può farmi dimenticare. Ti prego, ho bisogno di te. - Jackson voleva girarsi e baciarla, ma c'era ancora qualcosa che lo tratteneva. Non voleva che quel bacio, il loro primo bacio, avvenisse per una ragione così brutta. Voleva che accadesse perché entrambi lo desideravano. Aveva sempre immaginato il primo bacio con lei in riva al lago, magari davanti al fuoco, mentre lui la teneva stretta a sé. Ma in quella circostanza, nonostante il desiderio forte e perenne, decise di non volerla aiutare.
- No, tu vuoi dimenticare Steph. Mi vuoi usare ed io non ti bacio senza amore. - Kahlan rimase sorpresa da quelle parole, Jackson aveva capito male. Lei voleva baciarlo perché lo desiderava, perché voleva che lui fosse l'unico, che il suo primo vero bacio fosse con lui. Aveva già dimenticato Steph, il sogno l'aveva solo riportato a galla. Ma c'era Jackson tra i suoi pensieri e averlo lì, poterlo toccare, potersi stringere al suo corpo caldo, non aveva fatto altro che desiderarlo ancora di più.
- Io ti voglio, Jackson. - Lui, ancora girato di spalle, non vide l'amore che Kahlan mise in quella frase, non vide i suoi occhi così pieni di ammirazione e desiderio. Così Jackson strattonò la mano di Kahlan e si liberò dalla sua presa. Iniziò ad allontanarsi a testa bassa, senza girarsi neppure per un attimo. Non volle farle vedere le lacrime e tutta la delusione in volto. Lui ci aveva messo sul serio il cuore.
- Jackson, non andare! - lei gli corse dietro e si aggrappò alla sua schiena. Ma lui riuscì a liberarsi e continuò a camminare, voleva semplicemente prendere la macchina e andare da qualche altra parte lontano da lì.
- Cazzo, Jackson fermati! - Kahlan iniziò ad urlargli contro, cercò di aggrapparsi al suo braccio ma con scarsi risultati. Jackson se ne stava andando e nonostante lei stesse facendo di tutto per non farlo andar via, lui stava avendo la meglio. Così lasciò che lui andasse via, per la sua strada. Sarebbe ritornato, lei lo sapeva bene. Nessuno dei due riusciva a stare lontano l'uno dall'altra.
Jackson prese le chiavi dell'auto e aprì la porta d'ingresso, ma prima di andarsene si fermò un attimo perché sentì la sua dolce Kahlan sussurrargli parole tra le lacrime.
- Sei un vigliacco, Jackson. Scappa, scappa! Tanto tu scappi sempre dai tuoi problemi ed io lo sono, giusto? Quindi non ti fermerò, ma per favore torna presto. Fai il giro dell'intero isolato e poi torna da me perché ho tanta voglia di baciarti. Ti aspetto​. - Jackson, ancora girato di spalle, sentì che quelle parole erano vere e piene di sentimento verso di lui. Voleva baciarla e l'avrebbe fatto, ma prima doveva farla un po' soffrire, almeno una misera parte di quanto avesse fatto penare lui. Così fece per andarsene, si chiuse la porta alle spalle e aspettò che lei facesse qualcosa. Ma niente, restò inerme lì nell'ingresso di casa ad aspettarlo. Allora dopo un paio di minuti e con un sorriso da vero innamorato aprì la porta e la trovò ancora lì. Gli sorrise e poi le disse: - Eccomi, sono qui. - Il volto di Kahlan si illuminò e mentre corse verso di lui, sorrise come non mai. Quando i loro corpi si scontrarono per l'impatto, tremarono. Jackson guardò la sua amata negli occhi e poi la baciò, lentamente e dolcemente. Aveva da sempre desiderato sfiorare quelle labbra, poter assaggiare il suo sapore che adesso gli sembrò surreale. Era così buono, così da Kahlan. Non voleva mai più staccarsi da lei, decise di approfondire il bacio, di entrare in profondità per farle sentire quanto l'amasse e per quanto tempo l'avesse desiderata. Kahlan rispose con altrettanta passione, venne travolta da un'estasi immensa e capì che Jackson era sempre stato suo, a due passi da lei. Jackson la prese in braccio senza mai staccarsi dalle sue labbra neppure per riprendere fiato. Desiderò avere più contatto, averla più vicina...ma lei era già sua.

FATAL LOVE  Where stories live. Discover now