Capitolo 2

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Capitolo 2 - Mrs Styles 4

Ebbene, ero di nuovo davanti alla bacheca degli annunci. Dovevo cercarmi un lavoro abbastanza in fretta e trovare il modo di pagare la mia metà d'affitto. Louis non era male, stava iniziando a piacermi. Per adesso era un bravo coinquilino, soprattutto perché si faceva gli affari suoi. La sera non c'era quasi mai, lavorava in un bar notturno e rientrava la mattina, poi andava a dormire e nel pomeriggio riprendevamo la nostra maratona di videogiochi​. Ero libero di fare quello che volevo in casa e di già avevo conosciuto una ragazza molto carina al bar dove lavorava Louis. L'avevo portata in camera mia e lei, d'altronde molto disponibile, aveva finito per andare a letto con me. Una scopata da paura, ma nulla che potesse destare il mio interesse talmente tanto da farmela di nuovo. Dopo tutto ero così ubriaco da non ricordare neppure il suo nome. Forse si chiamava Valéry, magari mi sbagliavo. Era bionda e magra, aveva un sedere molto scopabile, delle gambe lunghe e una lingua del tutto eccezionale. Mi avrebbe ucciso se non mi fossi ricordato il suo nome, ma io avevo uno stratagemma che usavo con tutte quelle che passavano dal mio letto e uscivano direttamente dalla porta in meno di una notte. Le chiamavo tutte 'tesoro', e direi che aveva funzionato sempre.
- "Tesoro, è l'ora di tornare a casa." - La ragazza farfugliò qualcosa e si oppose a quello che le avevo detto.
- "Devi uscire da questa stanza prima che torni la mia fidanzata​ psicopatica. Giuro, potrebbe uccidere sia te che me in un solo secondo." - la biondina si alzò di scatto e finalmente vidi il suo volto di cui avevo completamente dimenticato i tratti. Di certo se non ci fosse stata la musica alta, il buio e un buon cocktail, non l'avrei rimorchiata. Ma ormai non mi importava più di tanto, avevo soddisfatto dei bisogni che non potevo ignorare. La ragazza si voltò verso di me e si passò una mano tra i capelli aggrovigliati. Aveva tutto il mascara sciolto e il rossetto sbavato sul volto. Una notte di sesso selvaggio, urlava.
- "Credo che aspetterò qui la tua ragazza, così te ne liberi una volta per tutte. Un ragazzo così bello non dovrebbe aver problemi a trovarne un'altra." - questo non ci voleva. - " e poi Harry, sei illegale. Te l'ha mai detto nessuno?" - se me l'aveva mai detto nessuno? Tutte le ragazze lo dicevano, ma questo non mi piaceva. Preferivo essere elogiato per altre mie capacità e non per la bellezza esteriore. Era un punto a mio favore quando dovevo rimorchiare qualcuno, ma non era utile quando lavoravo in un'azienda a Londra. A loro importava la mia mente e non il mio aspetto.
- "Ehm sì, comunque ti conviene andare. Sul serio." -
- "Eddai, Harry. Posso restare un altro po'? Sono io che ieri sera ti ho presentato a Fast." - Fast? Chi era questo Fast e perché io non ricordavo niente del nostro incontro? 
- "Scusa, ma non ricordo." -
- "Ti ho trovato un lavoro, stupido! Mi hai raccontato della tua passione per le macchine e le gare, così ti ho fatto conoscere Fast che organizza corse illegali e il guadagno se vinci è netto e pulito, ma soprattutto molto alto. Ti farà guadagnare soldi facilmente." - Porca miseria, questa ragazza stava iniziando a sorprendermi!
- "Ed io ho accettato?" -
- "Ma certo! Dovete vedervi questa sera, Fast è uno che non scherza. Vuole metterti alla prova."-
- "Bene, cercherò di vincere."-
- "Vincerai, uno con il tuo carisma vincerà sicuramente."- la ragazza iniziò ad avvicinarsi lentamente, la sua intenzione era quella di baciarmi, ma io mi scansai. Non avevo minimamente voglia di continuare il suo gioco, ero andato già oltre. Doveva assolutamente uscire dal mio letto e dalla mia vita.

Alla fine la biondina si chiamava Sam, abbreviazione del nome Samantha. Come lo scoprii? Era una delle donne di Fast, me lo disse lui stesso quando quella sera andai nel luogo in cui si teneva la gara.
- "È brava a letto, vero? Io me la scopo sempre il mercoledì sera, è l'unico giorno in cui non ho una donna." -
- "Ho avuto di meglio, amico." - gli risposi con molta disinvoltura. Fast era alto quanto me, aveva uno sguardo tipico di un duro, gli occhi azzurri e un sorriso da pazzo. Le persone che erano accanto a Fast, pendevano dalle sue labbra. Lo rispettavano molto perché metteva sul serio paura, non c'era molto da scherzare. Lo capii quando gli portarono davanti un ragazzo della mia età. Era stato picchiato a sangue e ora chiedeva pietà a Fast.
- "Ti prego, non farmi del male. Ti riporto la roba e ti ripago tutto." -
- "Troppo tardi."- Fast fece un gesto con la testa ad uno dei suoi e poi con un colpo di pistola uccisero quel ragazzo davanti ai miei occhi.
- "Allora Styles, dicevamo?" - fu allora che capii in che guaio stavo per cacciarmi. Non potevo tirarmi indietro perché avevo assistito ad un omicidio e non potevo neppure andare dalla polizia perché Fast avrebbe ucciso anche me. Quindi restai in silenzio ed accettai le sue condizioni.
- "Ho bisogno di un'auto per correre, stasera." -
- "Amico, con chi credi di parlare? Vuoi una macchina? Eccola qui." - uno dei suoi mi passò la chiave di una macchina da corsa e con l'indice mi indicò dove fosse parcheggiata. Era una Ferrari nera, bellissima. I miei occhi luccicarono all'istante.
- "Mi raccomando, Styles. Vinci questa gara oppure sai il destino che ti aspetta." - deglutii a fatica per quelle parole. Se mi trovavo in questa situazione, il merito era solo di quella troia di Sam. Non dovevo assolutamente parlare con lei, non dovevo portarmela a letto e non dovevo conoscere Fast. La mia mente gridò di correre via da lì il più in fretta possibile, ma io non ero un codardo e non avevo paura di nulla. Mi sarei comportato bene e avrei conquistato la fiducia di Fast. D'altronde avevo bisogno di soldi e in fretta. Stavo per infilarmi dentro qualcosa più grande di me.

Quando scesi dalla Ferrari intorno a me si creò un caos. Tutti stavano complimentandosi con me per aver vinto la gara ed aver asfaltato il mio avversario. Mi conquistai la fiducia di Fast quando lo vidi venire verso di me e si aprì un varco tra la folla. Mi strinse la mano e sorrise.
- "Benvenuto tra noi." - e mi consegnò una busta tra le mani. Sbirciai dentro e per poco non ebbi un infarto. 10 mila dollari in contanti. - "Questo è solo il 10% che ti spetta, ma se continuerai a vincere ti darò anche il 40%" - disse alla folla di allontanarsi e dopo pochi minuti rimanemmo da solo.
- "Sali in auto, dobbiamo parlare di affari." - mi fece segno di salire dalla parte del guidatore ed io lo feci.
- "Quello che hai visto stasera non è mai accaduto, intesi?" - annuii senza aggiungere altro. - "Bene, mi piacciono i ragazzi come te, Harry. Sei coraggioso a stare qui, che ci fa una faccia pulita come la tua tra di noi?" -
- "Tutti noi abbiamo dei segreti, non trovi?" -
- "Uh, il ragazzo fa il misterioso. Bene, ci siamo. Vedo che hai capito come funziona la cosa." -
- "Assolutamente sì." -
- "Perfetto, allora prossima settimana ci sarà una gara molto importante, se vincerai, ti darò il 20%. Il tuo avversario​ è un vero bastardo. Bisogna dargli una lezione. Poi tieni sempre il cellulare acceso, posso chiamarti in qualsiasi momento e quando lo farò tu dovrai lasciare qualsiasi cosa tu stia facendo per venire da me. Verrai anche alle feste che ti dirò, credimi Harry, ci sono fiumi di alcol e donne, donne disposte a far di tutto. E come ultima cosa, questa è tua. Considerala un mio regalo, non deludermi." - Così uscì dalla Ferrari senza neppure salutarmi, era stato un incontro d'affari molto coinciso e schietto. Fast raggiunse i suoi e sparì nell'oscurità. Io continuai a fissare l'auto chiedendomi cosa stessi facendo. Non dovevo accettare accordi del genere, non dovevo neppure avere a che fare con gente come Fast, eppure l'avevo fatto e ora mi godevo le conseguenze. Soldi, auto di lusso e donne. Boston stava continuando a piacermi sempre di più. Però che avrei detto a Louis di tutto questo? Come avrei giustificato i soldi e la Ferrari? Volevo essere sincero con lui, era l'unico amico che avessi qui.

Quando rientrai a casa, Louis era appena arrivato dal suo turno di lavoro. D'altro canto era già mattina ed io avevo lavorato un po' come lui. Dopo che mi vide arrivare con la Ferrari, i suoi occhi uscirono dalle orbite. Scesi dall'auto dopo averla parcheggiata e lo raggiunsi con molta calma.
- "Harry, ma come hai fatto?" - si vedeva lontano un miglio che anche a lui piacevano le auto di lusso. Louis fece un giro intorno alla Ferrari e mi sorrise.
- "Forse è meglio se andiamo dentro a parlare." - Così entrammo in casa e gli spiegai ogni cosa.
- "Ieri sera al bar ho incontrato una tizia con cui sono andato a letto e mi ha presentato a Fast, un suo amico." -
- "Fast? Harry, ma sei pazzo! Devi stare lontano da quel tizio. È troppo pericoloso." -
- "Troppo tardi, Louis." -
- "Scommetto che l'auto è un suo regalo." -
- "Giusto, ho accettato di correre per lui in una gara illegale e mi ha dato 10 mila dollari e la Ferrari." -
- "Cazzo, non doveva succedere. Non ti libererai di lui così facilmente." -
- "Non so cosa accadrà, so solo che ho bisogno di soldi e adesso potrò pagarti l'affitto." -
- "Non li voglio quei soldi, Harry." -
- "Allora mi troverò un altro lavoro, ma per ora devi prenderli." -
- "Harry, promettimi che smetterai adesso che sei ancora all'inizio." -
- "Promesso." - Alla fine non mantenni la promessa fatta, continuai a vedere Fast e a correre per lui, diventando più avanti il suo braccio destro.

Tutto quello che non vi ho mai detto 4 | MRS STYLES SERIES Where stories live. Discover now