Capitolo 32

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Capitolo 32

- Harry, tesoro. -
Stavo dunque preparando la pappa per Travis visto che era l'ora, quando mia madre entrò in cucina.
Sobbalzai per lo spavento, non mi aspettavo che fosse in casa.
- Uhm, ciao mamma. -
Lei si avvicinò lentamente.
- Sta tornando a casa. - Non mi ci volle molto a capire di chi parlasse, mia sorella Sara non viveva con lei, non più visto che si era iscritta al college con la sua migliore amica e vivevano in un campus.
- Oh, bene. - Le dissi, cercando di non farle notare la mia ansia.
- Quando le ho detto che eri tornato, non stava più nella pelle. Era felicissima, so quanto eravate legati voi due. -
- Ehm sì, mamma. - Non la smettevo di balbettare per il nervoso e dovevo assolutamente andare via da quella conversazione prima che diventasse qualcosa di più. - Scusa, il mio piccolo piange. Devo andare. - Le mostrai il biberon con il latte caldo e lei annuì con enfasi.
- Oh, ma certo! Vai. -
Non so se fu più delusa del fatto che non le avessi chiesto di venire con me da Travis, oppure felice dal momento che la sua famiglia si stava per riunire. Comunque corsi al piano di sopra perché le urla di Travis si sentivano anche ad un miglio di distanza.
Quando entrai in camera, c'era Elsie con in braccio il nostro piccolino, intenta a curlarlo per farlo calmare.
- Amore, ecco il latte. -
Avevo il fiatone e lei lo notò, ridacchiando mentre imboccava Travis.
Un po' di pace.
E fu allora che notai com'era vestita, cioè cosa non avesse addosso.
Il suo corpo grazioso era circondato da un sottile strato di tessuto, un telo da bagno bianco che metteva in risalto le sue curve...
Dei pensieri strani si insinuarono dentro la mia testa e mi leccai le labbra desideroso di voler vedere più pelle nuda possibile.
Ma l'idea che Sara stesse per arrivare fece calmare tutti i miei bollenti spiriti.
Che cavolo.
- Tra poco arriva mia sorella Sara. - Tenni lo sguardo dritto al soffitto. -Avevo un buon rapporto con lei, a differenza di mia madre, ma non parliamo da tanto tempo, sono un po' nervoso.- le confessai, ansioso.
- Sono sicura che andrà tutto bene. Hai superato il primo ostacolo, questo è niente. -
Aveva ragione la mia piccola.
Mi avvicinai a lei e le diedi un bacio dolce sulle labbra.
- Anche io sono nervosa, sai? -
- Credevo di averti fatta rilassare prima, ma se vuoi posso farti sentire meglio.- Mi stavo già togliendo la maglietta...
- Scemo!- Le sorrisi mentre stringevo il suo corpo da dietro.
- Allora perché sei nervosa?-
- Ho paura di non piacere a tua sorella.-
Ma che cazzata.
Chi non adorerebbe Elsie? Quella splendida creatura dolce e bellissima?
- Sul serio? Elsie, mia madre ti adora. Perché mia sorella non dovrebbe? - Fece spallucce, non sapendo cosa dire. Giusto, perché non c'era un motivo logico. Sara avrebbe adorato Elsie, ero sicurissimo che sarebbe andata in questo modo.
- Adesso però vestiti prima che ci ripensi e non ti lasci più uscire da questa  stanza per molte, molte ore. -

Quando sentii mia madre urlare, sapevo già chi era arrivata.
Io ed Elsie scendemmo al piano di sotto raggiungendo Annie in salotto. Sara era già arrivata e la trovai abbracciata a mia madre.
- Harry! - Sara mi notò, sorridendomi felicemente mentre mi avvicinavo a lei con in braccio Travis.
Volevo che conoscesse suo nipote.
- Ciao, Sara. - le dissi, sorridendole a mia volta. Il suo sguardo passò da me al piccolino che si dimenava tra le mie braccia. Era molto inquieto.
- È mio cugino? Mio fratello? Uno scherzo? No, perché se fosse mio nipote, è di pessimo gusto. -
Cosa? Rimasi pietrificato.
- Sara, lui è mio figlio. E ti pregherei di portargli rispetto, è tuo nipote. - l'ammonii serio.
- Io, zia a 18 anni? Non se ne parla! -
La rabbia che sentii verso mia sorella fu talmente tanta da dover chiudere gli occhi e respirare piano affinché mi passasse la voglia di prenderla a schiaffi.
Ma cosa le saltava in mente?
- Cara, porta rispetto. Harry è tuo fratello, e adesso ha una famiglia. Perché ti comporti così?- Mia madre venne in mio soccorso, conoscendomi sicuramente voleva evitare una scenata colossale.
Sara la guardò come se stesse dicendo una stronzata facendole una smorfia. Poi la sua attenzione si spostò nel presentarci la sua migliore amica che ahimè conoscevo molto bene.
Quando ancora abitavo qui, Lisa ci provava spudoratamente con me...ma io l'avevo sempre rifiutata. Ora non capivo perché fosse qui, lei non c'entrava nulla con la nostra famiglia.
- Comunque, lei è Lisa. Ti ricordi vero? - Della finta Barbie che ci ha provato per anni? Era un ricordo che volevo rimanesse tale, ma Lisa mi stava mangiando con gli occhi. Quindi passai in rassegna tutte le mie idee per umiliarla, visto che non aveva neppure l'accortezza di tenere a bada i suoi ormoni, ma l'unica cosa che potesse mettere a tacere sia lei, sia mia sorella, era presentare Elsie.
- Lei è Elsie, mia moglie.-
E fui orgoglioso di annunciarla al mondo intero perché quella meraviglia era mia, tutta mia.
- Be', scusate. -
Sara prese per mano Lisa e la condusse al piano superiore, ignorando apertamente Elsie.
Vidi nei suoi occhi quanto ci fosse rimasta male e i suoi dubbi che avevo messo a tacere poco prima le ritornarono prepotentemente in testa.
- Elsie, scusa mia figlia. Sai, aveva un buon rapporto con Harry, non si parlano da anni, quindi credo sia ferita perché non le ha detto nulla di tutto ciò.-
Elsie annuì in silenzio poi disse: "Scusatemi", ed andò via in giardino.

Tutto quello che non vi ho mai detto 4 | MRS STYLES SERIES Where stories live. Discover now