Capitolo 29

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Capitolo 29 - Mrs Styles 4

-"Resta in macchina, Elsie."- le dissi stranamente calmo. Ero pronto a scoppiare qualora avesse rifiutato.
-"Non puoi impedirmelo."- Elsie aprì lo sportello e scese dalla macchina insieme agli altri. Io feci lo stesso, ma la presi dai fianchi e la spinsi sul sedile posteriore dell'auto con violenza. Ero furioso e arrabbiato, voleva mettere in pericolo non solo la vita di nostro figlio ma anche la sua! Stupida sciocca incosciente! 
-"Non farmi arrabbiare, Elsie. Ti avverto, non sarò calmo la prossima volta che non mi ascolterai."- Elsie annuì spaventata ed io chiusi lo sportello con forza.

Non vuole mai ascoltarmi, cazzo. Non ha capito che questo non è un gioco. Fast è troppo pericoloso per lei, per Travis, per la mia famiglia. Sospiro. Ho appena detto famiglia? Sì, l'ho fatto. Adesso Elsie e Travis sono tutto ciò che ho di più caro al mondo e non permetterei mai a nessuno di fargli del male o di portarli via da me.

Louis rimase accanto a me mentre camminavamo verso quel vicolo cieco dove di solito Fast passava la maggior parte del tempo. Anche io una volta venivo qui prima di incontrare Elsie. Ero un ragazzo strano e con dei fottuti problemi. Avevo iniziato a farmi dei tatuaggi per sembrare più duro di quello che ero e fumavo tutto ciò che Fast ci procurava. Non era un bel periodo per me e questo era un modo per passare le giornate. Fast era lì, ed io stavo al suo gioco. Mi stava bene, punto. Poi inizia a rimorchiare ragazze nelle discoteche e nei pub e me le facevo nel bagno senza pietà. Una diversa ogni sera. Non ricordavo nessun particolare, nulla. Ero così ubriaco che mi addormentavo dove capitava. Un giorno mi svegliai a casa di una bionda, non che mi dispiacesse visto il fisico che si ritrovava, solo che non era il posto per me, mi sentivo fuori luogo e inadatto alla vita che stavo facendo. Iniziarono anche le gare. Adrenalina pura. La preferivo al bere e al fumare. Smisi di fare una cosa e ne presi un'altra altrettanto pericolosa. Ma mi faceva stare bene e continuai per un certo periodo. Vincevo tutte le scommesse e parecchi soldi. Potei permettermi molte macchine e molte moto. A Fast però questo non stava bene. Era lui il capo e il fatto che io avessi superato chi mi aveva creato gli portava molto fastidio. Ecco che iniziarono i problemi, soprattutto dopo la storia con Holder. Quando decisi che Fast era solo un errore nella mia vita, incontrai Elsie in quel bar. Sembrava un angelo caduto dal cielo. C'era qualcosa in lei che mi attraeva. La baciai dopo neanche 50 minuti, incredibile. Era così spaventata dopo che quei tizi volevano farci fuori che si perse in sé. Il suo principe, che poi sarei io, la riportò alla realtà. Forse fu proprio in quell'istante che capii che lei non era come le altre, era diversa, sensibile, fragile. Cambiai anche io, in meglio. Le chiesi un appuntamento. Be', ero così nervoso quella sera. Non avevo mai invitato una ragazza ad uscire e non sapevo come comportarmi. Venni nei pantaloni, che cazzo. Non era mai successo, eppure mentre lei veniva verso di me immaginavo le sue mani sul mio petto, i baci sul collo e il piacere che potevo darle solo io. Era mia, solo mia.
-"Chi non muore si rivede."- la risata squallida di Fast mi distolse dai miei pensieri.
-"Dov'è Travis?"- tagliai corto avvicinandomi a lui. Vorrei spaccargli la faccia e lo farò. Mio figlio e mia moglie non si toccano. Aveva commesso un fottuto errore.
-"Calma, Harry. Facciamo le cose con calma."- rispose tranquillo. Non fece altro che alimentare la mia rabbia. Mi stava provocando e dovevo resistere se volevo rivedere mio figlio vivo.
-"Come hai fatto...?"- non riuscii a finire la frase. La mia voce era rotta dal dolore, dalla rabbia, da tutto. Alzò la mano e mi mostrò due mazzi di chiavi. Lo guardai confuso e lui annuì compiaciuto.
-"Sono le chiavi di casa tua e della tua bella bambolina, Harry. Sarei venuto a prendere tuo figlio da un giorno all'altro."- mi scaraventai su di lui ma Zayn e Louis mi trattennero. Volevo ammazzarlo con le mie stesse mani.
-"Ah, non pensavo fossi già padre e ti fossi sposato così presto. Quando me l'hanno detto sono rimasto sbalordito."- continuò il suo attacco verbale. Guardai in direzione della macchina ed Elsie era molto preoccupata. Giurai di aver visto le sue lacrime.
-"Chi te l'ha detto?"-  Solo io, Elsie e Lucia sapevamo del matrimonio. Louis mi guardava stranito e un po' arrabbiato. Forse perché non sapeva tutta la storia.
-"La tua cara governante...come si chiama? Luna...oh Lucia. Già. Quella povera donna spaventata che mi supplicava di lasciarvi in pace."-  ci pensai un po' su, non tornavo a casa da tre giorni e non avevo avuto notizie di Lucia. Come aveva potuto approfittarsi di una donna debole? Che verme schifoso.
-"Sei un fottuto bastardo!"- urlai. Louis e Zayn continuavano a tenermi per la maglietta. Niall e Liam erano al nostro fianco pronti a combattere se fosse stato necessario. Anche Fast però non era più solo, c'erano due uomini che sembravano Hulk. Deglutii a fatica e sperai solo che Elsie rimanesse nascosta in macchina. Era molto pericoloso anche per noi tutti.  Un pianto. Stavo sentendo un pianto, sempre più forte. Travis comparve da dietro il cassonetto in braccio a...mio fratello. Mio fratello? Oh cazzo. Era d'accordo, era stato lui. Quel fottuto traditore! Si era approfittato di Lucia! Che bastardo.  Lasciai con un gesto brusco la presa di Zayn e di Louis e corsi verso Fast dandogli un pugno in pieno viso. Fast cadde a terra dolorante ma i due giganti non mi colpirono. Stavano aspettando un ordine da Fast, così approfittai per mettere in pratica il mio piano.
- "Liam! Vai!"- gli indicai Jace e lui obbedì ai miei ordini. Iniziò a correre verso di lui e con un bel pugno in pieno viso lo fece barcollare. Prese Travis in braccio e fuggì verso un negozio di tatuaggi che si trovava poco più in là. Conoscevo il proprietario, mio figlio sarebbe stato al sicuro.
Louis e Zayn mi afferrarono per entrambe le braccia e mi fecero arretrare, Niall era ormai accanto a noi ma io non mi fermai.  Iniziai ad agitarmi mentre Fast si rialzava. Rise e sghignazzò mentre dalla sua tasca uscì una pistola e me la puntò al petto. A quel punto mi bloccai.
-"Allora, Harry? Che sensazione si prova a sapere che stai per morire? Mi hai già combinato troppi guai..."- scosse la testa divertito. Non ero preoccupato per me, in realtà non avevo paura. Temevo per Elsie e per mio figlio. Non volevo che crescesse senza un padre, non volevo che Elsie non avesse un marito a supportarla. Non sarebbe stato giusto.
-"Non lo faresti mai..."- risposi convinto. In verità non lo ero per niente, conoscevo Fast, non si sarebbe fatto scrupoli. Spostò la pistola proprio al centro, nel mio cuore ed indietreggiò. Non capii il perché, ma mi fu chiaro quando sentii delle urla disperate provenire alla mia schiena. Elsie corse verso di noi e si posizionò davanti a me proprio quando Fast premette il grilletto. Elsie cadde tra le mie braccia priva di conoscenza. Iniziai ad urlare e a piangere per la disperazione mentre vidi Fast e i suoi allontanarsi nel nulla. Il sangue scorreva velocemente e usai la mia maglietta per tamponare la ferita. Non doveva succedere, non ad Elsie. Dovevo essere io a prendere quel proiettile, non la mia dolce principessa.

Tutto quello che non vi ho mai detto 4 | MRS STYLES SERIES Where stories live. Discover now