Capitolo 18

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Capitolo 18 - Mrs Styles 4

-"Che cazzo ho fatto?"- dissi non appena Louis aprì la chiamata. Lo sentii respirare a fatica.
-"Sei un fottuto coglione." - mi ringhiò contro, cercando di rimanere calmo e parlando con voce abbastanza bassa.
-"Sì, sarò sempre un fottuto stronzo, Louis."-
-"È bene che tu lo sappia."-
-"Sai dov'è?"- gli chiesi in un sussurro. Sapevo di averle fatto tanto male.
-"È qui, nel mio appartamento. Onestamente non mi andava di lasciarla vagabondare per la città. L'ho trovata sdraiata sulla strada mentre aspettava qualcuno che la mettesse sotto. Sono molto preoccupato e sono fottutamente incazzato con te. Come hai potuto, COME?! È anche incinta, cristo!"-
-"Io- oddio, non so davvero cosa dire. Io sto arrivando. Sì, vengo lì."-
-"Non ti azzardare, Harry. Non farlo."-
-"È mia moglie, non la tua. Non puoi avere nessuna pretesa su di lei. È mia e dovremmo risolvere il problema."-
-"Non ci provare, sai? Non ci provare! Elsie ha bisogno di stare lontana da tutta la merda che ti circonda. Fa male al bambino, perché lei lo terrà anche senza di te!"-
-"Tu non sei nessuno per deciderlo!"- chiusi la comunicazione e gettai il telefono nel sedile adiacente al mio. Ero già in macchina, pronto ad andare da Louis e fargli il culo. Ero arrabbiato e fuori di me. Dovevamo liberarci di quell'essere e poi sarebbe tutto tornato come prima, sì, perché Elsie mi avrebbe perdonato. Io lo sapevo bene, avevo commesso un grande errore. Potevamo parlare e risolvere la questione. Il fatto che volesse tenere il bambino senza il mio appoggio, mi mise in confusione. Ero certo che Elsie fosse una donna forte, che quel bambino la stava rendendo ancora più tenace di quel che era. Mi infuriai ancora di più, ero sempre più convinto che quel mostro la stesse cambiando. La mia dolce e cara Elsie che aveva sempre avuto bisogno di me, che ero tutto per lei, adesso era una donna. Una donna che sarebbe diventata presto madre e che avrebbe difeso il suo cucciolo anche dalla persona che amava di più al mondo.
-"Louis!! LOUIS! Apri questa maledetta porta!"- Presi a pugni qualsiasi cosa avessi in tiro, non potevo più resistere. Volevo vedere Elsie negli occhi e dirle che mi dispiaceva, che tutto sarebbe tornato come prima. Aspettai qualche altro minuto, fino a quando non sentii Louis aprire la porta e comparire davanti ai miei occhi.
-"Harry, per favore, vai via."- mi disse agitato. Sapevo che Elsie era lì, oltre quelle mura.
-"Voglio solo vederla, Louis."-
-"Anche se lei volesse vederti, io non te lo permetterei per nessuna ragione al mondo. È instabile, stava quasi per uccidersi ieri sera."-
-"Voglio. Vederla. Ora."- ringhiai prendendo Louis dalla maglietta. I nostri visi erano a pochi centimetri e potei sentire il suo battito accelerare. Non era spaventato, anzi. I suoi occhi mi intimarono di tornare sui miei passi e di non creare una discussione inutile. Era pronto anche a prendermi a calci in culo se avessi alzato anche solo una mano contro di lui.
-"Amico, ti prego. Non farle questo."- mi supplicò Louis quando lo lasciai andare. Sembrò rassegnarsi al fatto che non volessi mollare la presa. Era consapevole del fatto che io tra qualche secondo sarei corso da Elsie. E così feci. Superai Louis e gli diedi uno strattone alla spalla per entrare. Elsie era in camera sua, con le mani in grembo e degli occhi pieni di paura. Era spaventata da me per la prima volta in tutto il tempo che ci siamo conosciuti. Lei aveva paura che io potessi fare del male al suo bambino. Era sicura che non l'avessi toccata neppure con un dito, sapeva quanto l'amassi. Doveva ricordarlo per forza. La fissai ancora per un po' e mi salì di nuovo la rabbia. Vedere quelle mani proteggere quel mostro che cresceva dentro di lei mi fecero scattare una reazione che non avrei mai voluto accadesse.
-"È stato un errore."- Feci una pausa. -"Un fottuto errore, Elsie. Vorrei che non tu fossi mai nata."- I suoi occhi si riempirono di lacrime e non mi importò averle fatto del male per la seconda volta nel giro di 24 ore. Mi girai e le diedi le spalle, andando via di lì. Spezzandole di nuovo il cuore.

Fanculo.
Ho fatto bene a trattarla male.
Lei merita di essere trattata male!
È incinta di un figlio che non voglio!
Ma Dio, perché questo senso di colpa mi lacera il petto?
Perché la notte non dormo?
Perché sogno sempre Elsie, la sua pelle, la sua voce?
Perché nonostante quello che ho fatto lei continua a ripetere di amarmi?
Finirò per diventare pazzo se continuo in questo modo.
Ho bisogno di una distrazione, magari bionda, magari con quel bel sedere che si ritrova. Magari di nome Jess.

Tutto quello che non vi ho mai detto 4 | MRS STYLES SERIES Where stories live. Discover now