Capitolo 15

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Capitolo 15 - Mrs Styles 4

Qualsiasi cosa stava pensando Elsie in quel momento, be' volevo davvero saperlo. I suoi occhi erano fermi sulla strada, mentre mano nella mano camminavamo lentamente. Il sole risplendeva in cielo, nonostante questo freddo che penetrava nelle ossa. Lei era così coperta che a stento riuscivo a vedere solo i suoi occhi grigi, profondi chissà quanti chilometri. Era la prima volta che mi facevo vedere in giro con una ragazza, la mia ragazza. Elsie era un po' a disagio e lo notavo, soprattutto perché la gente ci guardava stranamente, come se uno come me non avesse scampo, come se fossi condannato ad una vita sporca e distruttiva, senza nessuno accanto. Eppure lei mi aveva accettato, con tutti i miei difetti e mi piaceva molto il modo in cui i suoi occhi facevano l'amore con i miei quando mi guardava. Anche io avevo un angelo che avrebbe fatto di me, il suo.

Le strinsi ancora di più la mano, cercando di attirare la sua attenzione. Ma non fece nulla, e non si lamentò neppure. Era così assorta nei suoi pensieri che non riuscivo a tirarla via da lì.

-"Stai bene?"- Le mie parole la fecero svegliare, portandola da me. Lei annuì, facendomi mezzo sorriso, che non era vero. Avevo imparato a distinguere i suoi sorrisi, e questo era uno di quelli che urlavano Sono Triste.
-"Senti freddo?"- Ritentai, poco sicuro. Lei scosse la testa. Si stava chiudendo a riccio, lasciandomi fuori, al gelo, o forse al caldo visto l'inverno che aveva dentro.
-"Elsie, non mi inganni. Tu non stai bene." - Piantai i piedi a terra e mi fermai, di colpo. Il suo corpo fece dei passi in avanti per poi ritornare indietro, come una molla. Girai il mio corpo verso di lei, faccia a faccia. C'era terrore nei suoi occhi e quella fottutissima insicurezza che mi mandava in bestia. Di che cosa aveva paura?
-"Perché?"- Dissi duramente. Lei mi fissò, confusa. "Perché hai paura? Io non andrò via, e lo sai. Proprio ieri ho accettato di sposarti. Sono tuo, Elsie. Per sempre, tuo."- Erano le parole più belle che avessi mai detto ad una donna, la mia donna, l'unica donna della mia vita.
-"Tu scapperai, Harry. Sei uno spirito libero. Appena la paura si impossesserà di te, mi lascerai."- Terrore. Era tutto ciò che il tremore del suo corpo mi invitava a cogliere. Così l'abbracciai, facendole sentire tutto il mio calore.
-"Cosa posso fare per farti cambiare idea?"- Le sussurai con voce roca.
-"Nulla, questa paura non mi abbandonerà mai. Mi fa male il petto, Harry. Hai fatto l'amore con me, ma chi mi dice che tu non mi abbia solo usata? Chi mi assicura che ci sarai per sempre?"-
-"Posso alleviare il tuo dolore, piccola. Fino a non farti sentire più nulla, se non il mio amore per te."- La sentii piangere, dolcemente. -"Adesso vieni con me, voglio sposarti, ora, in questo preciso istante. Prendiamo un cambio, la macchina e partiamo. Alla prima città in cui arriveremo e che ci piacerà, ti sposerò."- Era la promessa più eterna che potessi fargli. 

Prima di partire, mi fermai in una piccola gioielleria della città. Non potevamo sposarci senza anelli, e poi volevo renderla felice e comprarle un anello di fidanzamento con una pietra enorme.
-"Resta qui."-
-"Voglio venire con te!"-
-"Elsie, no. Aspettami qui, torno subito."- Così entrai in gioielleria e chiesi al commesso di farmi vedere l'anello più bello che avesse. Non mi importava il prezzo, doveva meritare il posto in quelle dita splendide di Elsie. Lo trovai subito, sta lì a fissarmi come se mi stesse aspettando da tutta la vita.
-"Lo prendo."- risposi deciso.
-"Deve essere davvero tanto speciale questa ragazza."-
-"Esattamente, adesso è in macchina e mi sta aspettando. Dobbiamo sposarci tra poche ore. Quindi per favore, preparami anche le fedi. Ho fretta."-

Il nostro viaggio fu piuttosto breve. Alla prima chiesetta che vidi, fermai l'auto e feci scendere Elsie. Il fatto era che non stavo scherzando. Facevo sul serio ed Elsie era stupita di tutto ciò. Quella chiesetta mi sembrò l'ideale per noi due, era piccola ed intima. Avevo anche fretta di sposarla, vedere la tristezza sul suo viso mi mandava in bestia. Lei doveva essere felice con me, in ogni istante della giornata. Infatti non litigavamo spesso, lei era molto paziente con me e quando mi prendevano quei 5 minuti di pazzia sapeva come comportarsi. L'amavo anche per questo, Elsie sapeva quando doveva fermarsi, quando doveva lasciarmi solo a pensare, quando avevo bisogno di lei. Elsie era la mia metà. Quindi sì, nonostante fossi agitato e l'idea del matrimonio mi spaventava a morte, volevo che diventasse mia moglie. Finsi che ci fossimo persi, che non avevo visto quella chiesetta, volevo farle una sorpresa.
-"Credo che ci siamo appena persi. Siamo in mezzo al nulla e non vedo più la strada, è ricoperta di troppe erbacce."- dissi, cercando un modo per uscire di lì. Elsie dormiva profondamente e non avevo voglia di svegliarla. Meritava il giusto riposo e anche un po' di serenità. Il suo sorriso ultimamente era un po' spento, eppure ero convinto che le si riaccendeva ogni volta che stava sola con me. L'avevo capito già da molto tempo che si era molto affezionata a me a tal punto da considerarmi la sua unica famiglia. In effetti ero tutto ciò che lei aveva. Se lei era innamorata di me, il sentimento era reciproco. Mai al mondo mi ero legato così completamente con una ragazza. L'amavo. L'amavo sul serio. Certo, questo sentimento mi spaventava parecchio perché era più grande di tutto l'universo. Avevo paura di me stesso e del mio amore per lei.
Guidai fino in fondo, sperando di trovare una via d'uscita. Ma quando la vista davanti a me si aprì, c'era solo una piccola chiesetta in mezzo al nulla che apparve ai miei occhi. Era molto affascinante. Mi sentivo attrarre a lei da una forza invisibile che non riuscivo a contenere.
-"Elsie, piccola svegliati."- la scossi piano, cercando di non farle male.
-"Siamo arrivati?"- chiese, con la voce ancora impastata dal sonno.
-"Uhm, quasi. Direi che ci siamo persi."- La vidi scattare immediatamente e sbattere la testa contro il finestrino.
-"Oh, che male!"- urlò.
-"Piccola, stai attenta!"-
-"Harry! Ci siamo davvero persi? Non posso lasciati un attimo da solo!"-
-"Scusa, ho perso il senso dell'orientamento."- Elsie mi lanciò un'occhiata omicida, ma io mi avvicinai a lei e la bacia dolcemente.
-"Ti amo, lo sai?"+ le sussurai sulle labbra. Lei annuì e riprese a baciarmi. - "Ti amo tanto."- disse qualche minuto dopo.
-"Penso che dovremmo entrare, Elsie. Magari qualcuno può darmi delle indicazioni."- Lei acconsentì. Ci staccammo dall'abbraccio e scendemmo dalla macchina. La presi per mano e insieme andammo verso la chiesetta. Entrai come se nulla fosse, così disinvolto e senza paura, ma le gambe mi tremavano ed ero in ansia. Avevo arrotolato le maniche della camicia che portavo e i miei tatuaggi erano ben visibili. Non mi preoccupai di nasconderli, Elsie stava sposando me, con tutto quell'inchiostro sulla pelle, con i miei difetti e le mie paura, con la mia ansia e la mia gelosia. Lei non si vergognava di me, anzi mi metteva sempre in mostra come se fossi la cosa più bella del mondo.
-"È proprio bello qui."- disse dolcemente. Le sorrisi, stringendola a me.
Quando entrammo, ci fu un signore anziano ad accoglierci. Era il custode della chiesa.
-"Ragazzi come voi si vedono raramente da queste parti."- disse venendoci incontro.
-"Ci scusi ma ci siamo-"- iniziai a dire..ma il prete corse subito verso di noi interrompendoci.
-"Oh, finalmente siete arrivati! È da circa mezza giornata che vi aspetto!"- Cosa? -"Jack, loro sono i ragazzi che stavamo aspettando. Ricordi? Quelli che volevano sposarsi!"-
-"Oh sì! Ma non erano diversi? Mi sembra che loro due non assomigliano a quelli che erano venuti per il matrimonio."-
-"Siamo noi! Abbiamo solo cambiato acconciatura e siamo vestiti in modo casual."- Ma che cazzo stavo dicendo? Stavo per farlo sul serio, sì.
-"Bene, allora andiamo subito sull'altare! Via con le promesse!"- Elsie mi guardò in modo strano, come per dire se fossi un pazzo o cosa. La mia stretta sulla sua mano si intensificò. Volevo che fosse mia. Mia davvero.
-"Sei sicura?"- le chiesi. Le stava per rispondermi ma Jack si intromise.
-"Oh, andiamo ragazzo! Non dirai mica sul serio? Le si legge negli occhi che è pazza di te."- Rise -"Credo che lo sarà per tutta la vita. Siete davvero bellissimi insieme. Vi vedo già vecchi mano nella mano."-
-"Lo voglio, solo se tu lo vuoi."- Rispose lei, decisa. -"Davvero."-
-"Allora sposiamoci."- La presi per mano e la condussi verso il prete che ci stava aspettando impaziente.
-"Bene, ditemi i vostri nomi."- disse.
-"Harry Styles ed Elsie White."- Risposi.
-"Okay, iniziamo con te Harry. Dille la tua promessa."- Inghiottii il grappo in gola e cominciai.
-"Non sono preparato per questo, non lo sono mai stato. Tu lo sai bene, mi conosci meglio di chiunque altro. Ma Elsie White, voglio che tu sia mia per sempre e voglio vivere ogni giorno con te."- I suoi occhi brillavano dall'emozione, riuscivo a sentirla tremare visto che le sue mani erano strette alle mie.
-"Elsie White, tocca a te."-
-"Non riesco a..a dire una frase completa. Tu mi sorprendi sempre Harry Styles, voglio farmi sorprendere tutti i giorni della mia vita. Voglio te."- La baciai, senza sentire le parole del prete, senza scambio di anelli. La baciai perché era questo gesto magico che avrebbe consolidato il nostro amore in eterno.
-"La gente e i suoi pregiudizi."- Sospirò Jack quando ci staccammo.
-"In quale parte del mondo finiremo se andrà ancora così?"- Scosse la testa. -"Anche i bravi ragazzi hanno dei tatuaggi, e tu, Harry, sei un bravo ragazzo. Ama la tua sposa ogni giorno come se fosse l'ultimo e non permettere mai a nessuno di distruggere il vostro amore. Proteggila dai mali del mondo, e abbi fiducia in lei."- Disse questo e ci salutò, scomparendo tra alcuni alberi in cui la chiesa era racchiusa. Sembravano delle braccia che la proteggevano. A quel punto presi gli anelli in tasca e ce li scambiammo, era stata un matrimonio un po' strambo e fuori dalla norma, eppure era sincero e leale. Diedi un altro bacio ad Elsie e poi la presi in braccio in stile sposa, adagiandola sul sedile della macchina.
-"Sei mia!Mia, mia mia!"- Dissi felice. Poi aprii il finestrino ed iniziai ad urlare.
"ELSIE È MIA. MIIIIAAA. MIA!" Risi, raggiante, ma c'era qualcosa dentro di me che mi rendeva strano, qualcosa di cui più avanti mi sarei pentito amaramente.

Tutto quello che non vi ho mai detto 4 | MRS STYLES SERIES Où les histoires vivent. Découvrez maintenant