Capitolo 12

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ZAYN'S POV

Resto in ospedale per una settimana. E ogni pomeriggio, dalle tre alle quattro mi infilo nel reparto di Valerie e sto con lei. Passo un'oretta a parlarle, le racconto i sogni che faccio, come sto e quello che potremo fare una volta che si sveglierà. Le stringo la mano e le accarezzo il volto, pallido e delicato.

Qualche volta le lascio anche dei baci leggeri sulle sue labbra, ma non sentire alcuna reazione mi rende triste. Cerco sempre di trattenere le lacrime ma a volte non riesco.

É una settimana che sta in coma, senza dare alcun segno di miglioramento.

Una volta ho visto anche i suoi genitori, ho riconosciuto subito sua madre.

Una donna magrina e pallida. La fotocopia di Valerie. Ha anche la sua stessa camminata e il modo di porsi. Sempre educato, sempre discreto.

Loro non sanno chi sono ovviamente. Ma conto di parlarci un giorno, magari quando Valerie si sveglierà e mi vorrà presentare alla famiglia.

.

<< ciao Zayn >>

Mia madre mi saluta calorosamente.

<< ho parlato con i medici e hanno detto che sei libero, puoi tornare a casa >>

Sembra raggiante, ma io invece sono demoralizzato. Devo lasciare la mia ragazza qua da sola, non la potró più venire a trovare tutti i giorni.

<< non sei felice? >>

<< Valerie resterà qui... promettimi che verremo a trovarla tutti i giorni >>

<< Zayn io... non credo di riuscire a portarti ogni giorno qui >>

<< posso chiedere a Louis o... a papà >>

Annuisce accondiscendente e mi da una mano a scendere dal letto.

Mi vesto e firmo le ultime carte per la dimissione.

A malincuore esco dall'edificio girgio e imponente, mi guardo indietro e mando con la mano un bacio a Valerie.

"Torneró presto" le prometto.

Appena torno a casa trovo le mie sorelle davanti alla porta, con dei sorrisi stupendi. Mi abbracciano e mi fanno mille domande.

<< come sta Valerie? >>

<< é in coma dall'incidente >>

Mi fa male dirlo, perché solo ora lo realizzo davvero. Lei é in coma per colpa mia. Avrei potuto guardare meglio ed evitare la macchina.

Forse se fossimo partiti un po'   prima... oppure un pochino dopo.

Oppure avrei dovuto assicurarmi che il casco fosse abbastanza rigido per proteggerla.

Nei giorni seguenti continuo a    lacerarmi con i "se" e con i "ma", perdendo il sonno ogni notte.

*un paio di giorni dopo*

<< mamma, puoi accompagnarmi da Valerie? >>

Le chiedo alzandomi dal divano con fatica. Prendo le stampelle accanto a me e mi dirigo in cucina.

<< tesoro, non posso adesso. Devo sistemare la casa e tra un po devo andare a portare Safaa a danza. Scusami tesoro >>

Mi accarezza la guancia dolcemente e mi guarda con dispiacere. So che vorrebbe fare di più per me, ma fa gia troppo.

Ray of Light (sequel of Shadows)Where stories live. Discover now