Capitolo 15

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VALERIE'S POV

Risalgo un tunnel di luci.

Verde.

Rosso.

Giallo.                 

Viola.

Arancione.

E poi... luce. Spalanco gli occhi e un mondo offuscato si presenta davanti a me. Sbatto le palpebre confusa.

Sono in una stanza asettica e triste. Ma non triste come quando ti muore il cane. Triste come chi non ha visto altro che drammi nella sua vita, rassegnata insomma.

Un macchinario emette un rumore stridente che i miei timpani non riescono a sopportare.

Ho un sacco di tubicini che fuoriescono dalle mie braccia. Attaccati ad alcune sacche con dei liquidi strani. Ma cosa mi é successo?

Poi vedo un ragazzo.

Alto, capelli scuri e occhi nerissimi. La pelle olivastra coperta da intricati tatuaggi. É in piedi davanti al mio letto e mi guarda con due occhi sbarrati.

<< Valerie finalmente ti sei risvegliata >>

Escalama con la voce rotta dall'emozione. Poi si avvicina a me, fino a quando i nostri volti sono a pochi centimetri.

Sta per baciarmi.

<< ma che diavolo stai facendo? >>

Gli dico appoggiando una mano sul suo petto e allontanandolo da me.

Lui mi fissa con uno sguardo interrogativo.

Ma guarda tu questo qua. Manco lo conosco e mi vuole baciare. E soprattutto... cosa ci fa nella mia stanza?

<< Valerie.. che hai? >>

<< chi é Valerie? >>

Vuoi vedere che ha pure sbagliato stanza. Che idiota.

<< sei... sei tu >>                         

Lo guardo strabuzzando gli occhi. Lo saprei se fossi io.

Mi lascio prendere il polso tra le sue mani, sono ruvide e il suo tocco mi provoca un brivido, poi lo ruota verso il mio viso. Ho un braccialetto di plastica con scritto

VALERIE LEWIS - 13/02/1998

<< oh... allora sono io... >>

Ho la mente confusa. Chi sono io?

Poi un improvviso malditesta mi fa contorcere dal dolore. Sembra che esploda qualcosa nella mia testa.

ZAYN'S POV

<< INFERMIERA, INFERMIERA >>    

Urlo per il reparto e arriva finalmente qualcuno. Comincio a spiegare tutto con parole confuse, veloci e impossibilo da capire.

Il mio cervello non sta ragionando.

Valerie non mi riconosce. E non riconosce nemmeno più se stessa. Ed ora si era accasciata su un fianco tenendosi la testa fra le mani.

<< giovanotto, calmati un attimo. Spiegati meglio >>

L'infermiera mi appoggia una mano sulla spalla, comprensiva.

<< Valerie si é svegliata. La ragazza in coma, nella 34. Non si ricorda niente e adesso ha qualcosa che le fa male ma non so cosa >>

Riprendo fiato solo alla fine della frase ed a passo spedito ci dirigiamo entrambi nella camera.

Valerie si lamenta ancora.

<< ehi, cos'hai? >>

Le chiede l'infermiera avvicinandosi al suo volto.

<< le testa >>

Riesce solo a dire con voce strozzata.

Mi passo una mano fra i capelli e li stringo in pugno.

Cazzo.

Non puo essere.

Non puo aver dimenticato tutto.

"Sarà solo momentaneo vedrai, sarà solo momentaneo", mi ripeto in testa.

<< respita Valerie, respira >>

Sento l'infermiera che le da delle dritte per diminuire il dolore e poi mi guarda << vai a chiamare un medico. E i suoi genitori >>

Mi ordina autoritariamente. Allora io obbedisco e corro fuori dalla stanza. Fermo il primo medico che incontro e in preda al panico gli descrivo la sitiazione.

<< ok, adesso ci pensiamo noi >>

Mi dice cercando invano di rincuorarmi.

Resto in mezzo al corridoio. Immobile. Con le braccia che penzolano inermi lungo i miei fianchi.

La mia Valerie non si ricorda più di me. Non si ricorda tutto quello che abbiamo passato insieme.

Niente di niente.

Mi sento morire.

E se adesso non ne vorrà sapere più nulla di me?

E se adesso capisse davvero che non sono il ragazzo perfetto come mi aveva sempre descritto prima?

La mia vita non avrebbe avuto più alcun senso senza il suo sorriso ad illuminarla.

Poi mi risveglio da questo pensieri estramamente egoistici e chiamo i suoi genitori.

<< ciao Zayn >>

<< buongiorno signora. Valerie si é svegliata poco fa, così d'improvviso >>

Silenzio dall'altra parte della cornetta. Poi sento un tonfo e Ann che urla. 

<< nostra figli si é risvegliata >>

La immagino abbracciata al marito e con le lacrime agli occhi.       

E mi sento una merda per l'altra parte notizia che gli devo dare. Quella meno bella. Quella che li distruggerà.

<< scusa Zayn. Ho fatto cadere il telefono... Come sta? >>

Mi chiede con voce eccitata.

<< lei... ecco... ha perso la memoria. Non si ricorda di me e di come si chiama lei. Niente.  >>

Avevo ripetuto in me un discorso per prepararla alla notizia e attutire il dolore, ma non ci ero riuscito.

Non ero mai stato bravo con i giri di parole.

Ancora silenzio. Ma sta volta niente strilli di gioia. Niente abbracci stretti e gioia condivisa. Solo una grande amarezza.

<< arriviamo subito >>

Dice e chiude la telefonata bruscamente.

Infilo di nuovo il telefono in tasca e piango. Le lacrime cadono sulle mie guance copiosamente, senza che posso fare niente per bloccarle.

Non singhiozzo nemmeno. Non me ho più la forza.

Questo mese era stato il più orribile della mia vita ed ora ero arrivato al culmine.

- to be continued -

Ray of Light (sequel of Shadows)Where stories live. Discover now