Capitolo 18

16.4K 631 21
                                    

ZAYN'S POV

Dopo averle detto la bugia peggiore che le avessi potuto dire mi sento una merda. Avrei potuto averla di nuovo per me, ma come sempre avevo deciso di mettere lei davanti ai miei pensieri egoistici.

<< mi racconti il mio incidente? >>

<< certo... eravamo io e te. Andavamo in centro sulla mia moto. Io ti avevo dato persino il mio casco, pensando che sarebbe servito, ma evidentemente no. É colpa mia  >>

<< oh no, non lo é. Sarebbe potuto succedere a chiunque >>

Si affretta a dire. Sa sempre come fare per rincuorarmi.

<< uno stupido pirata della strada ti ha portata via da me >>       

Aggiungo con la voce rotta dal pianto. Non voglio farmi vedere da lei mentre piagnucolo come una femminuccia, quindi mi asciugo gli occhi con un gesto frettoloso e mi volto dall'altra parte, così che non mi possa vedere.

<< mi dispiace vederti così. Ma io sto bene capito? Ho perso la memoria ma sto bene >>

Intreccia la sua mano alla mia e per un attimo mi sembra di essere ritornato ai vecchi tempi.

<< non so chi tu sia... o cosa eravamo veramente, ma so che non voglio vederti così. Fai star male pure me >>

Sento la sua guancia appoggiarsi alla mia spalla e sospiro. Se fa così non riusciró a trattenermi dal baciarla, molto a lungo.

Restiamo immobili per tantissimo tempo.

Lei con gli occhi smarriti in chissà quali pensieri e io invece smarrito nei ricordi, che mi sembrano così lontani adesso.

<< SIGNORINA LEWIS >>                

Uno strillo ci sveglia dalla bolla incantata in cui ci eravamo rinchiusi.

Sopra le scale anti-incendio una infermiera si sbraccia per farsi notare.

<< beccati >>

Dice Valerie e ride, buttando il cao indietro e socchiudendo gli occhi. Una meraviglia.

<< dobbiamo tornare >>

Le dico e la prendo di nuovo fra le braccia. É ancora troppo debole per camminare da sola.

Risaliamo i gradini e all'apice ci aspetta una donna con le braccia puntate sui fianchi e la faccia rossa.

É piuttosto arrabbiata.

Appoggio valerie a terra e sembra che l'equilibrio sia dalla sua parte.

Poi da vicino riconosco l'infermiera. É Mary.

<< vi ho cercato ovunque! Signorina lei non puoi nemmeno alzarsi dal letto! E tu, sei un incoscente >>

Mi rimprovera prendendomi per il braccio e accompagnandoci dentro.

Ci riposta nella tristezza della camera e noto il sorriso di Valerie e la luce dei suoi occhi spegnersi piano piano.

<< sei fortunato che ti conosco, se no avrei riferito tutto al direttore e tu qui

nemmeno un piede avresti potuto metterci! >>

Si accascia sulla sedia e scuote la testa.

<< siete dei giovani incoscenti >>

Io e Val ci scambiamo uno sguardo complice e restiamo in silenzio.

<< se vi becco un'altra volta a fare una cosa del genere non chiuderó più un occhio >>

Ci avvisa ed esce.

<< Siete dei giovani incoscenti >>

Ripete facendo il verso all'infermiera.

Rido di gusto per questa sua imitazione.

<< credo sia ora di andare >>

Le comunico con dispiacere.

<< ma... sei qui solo da un'ora e mezza?! >>

<< lo so, ma non voglio stressarti troppo. Hai bisogno di tempo con te stessa >>

<< ma io sono sola da ieri >>

<< i tuoi genitori? >>

<< hanno detto che devono lavorare. Torneranno quando mi dimettono >>

<< verró tutti i pomeriggi, te lo prometto >>

Le porgo la mano per suggellare il patto e lei la stringe debolmente.

<< a domani allora >>

Mi dice con gli occhi tristi.

La abbraccio e lei affonda il viso nella mia felpa.

<< non so se tu sei chi dici e se é tutto vero quello che mi hai raccontato ma... mi ha fatto piacere stare con te >>

<< anche io sono stato bene oggi >>

Io sto sempre bene quando sto con lei.

- to be continued -

Ray of Light (sequel of Shadows)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora