Broken [M.yg, P.jm]

5

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Jimin era in piena crisi, il suo migliore amico, nonché ragazzo che gli piaceva, perché si, Min Yoongi gli piaceva e tanto anche,
aspettava un bambino dalla sua fidanzata e la cosa lo stava uccidendo.

Jimin provava dei sentimenti profondissimi per Yoongi, piú profondi di un pozzo, era innamorato di Min Yoongi dalla testa ai piedi.

Prima che la notizia di Byungee facesse capolino, lui osservava dal lontano della sua posizione di "Migliore Amico" il ragazzo che amava con la sua fidanzata, e la sensazione non migliorava, anzi.

Conosceva Yoongi dall'inizio delle superiori, ed era dalla metá del primo anno che Jimin iniziò a nutrire dei sentimenti per il suo hyung. Ed ora però, Yoongi era al penultimo anno, ancora qualche mese e lui avrebbe ricevuto il diploma, fatto domanda per entrare all'Università e ciao ciao Yoongi, ciao ciao a tutto.

L'azzurro per lui era importante, ma Jimin sapeva benissimo che le occhiate, i sorrisi dolci, le mani intrecciate tra i banchi, i messaggi della buonanotte e del buongiorno, gli abbracci carichi di calore e dolcezza, lui da Yoongi non li avrebbe mai avuti,
perché il suo hyung non era gay,
se anche Byungee non fosse entrata nella sua vita, nulla sarebbe cambiato, ma Jimin ci sperava, a quella speranza ci si era aggrapato e la difendeva con le unghie e con i denti.

Il biondo si alzò dal letto, non voleva restare a poltrire lì, anche se la voglia era tanta, di lì a poco sua madre avrebbe rincasato e lui voleva almeno darle una soddisfazione nei suoi riguardi, così decise di lavare le stoviglie; metteva i piatti sotto il getto d'acqua calda, insaponava con la spugna e poi sciacquava e le asciugava con lo straccio, fece così per le posate, le pentole, i mestoli e le ciotoline.

Finì e posò tutto nelle apposite mensole. Il cellulare emise una vibrazione, il biondo lo estrasse dalla tasca dei jeans, notò, contento, che fosse un messaggio da parte di Yoongi, lesse.

Jiminie indovina? Io e Byungee abbiamo deciso di crescere il bambino insieme!

E leggendo quello, Jimin crolló emotivamente, fissava il messaggio sul display, incapace di dire una parola.
Sospirò, si sedette sul divano e si portò le ginocchia al petto.
Aveva gli occhi velati di lacrime, singhiozzó e cercò di soffocare il suo pianto affondando la faccia nelle cosce, tremava ad ogni singhiozzo e provò a lasciarsi andare: <<AAAAAARRRRGGGHHHH!>> Urlò mentre prendeva a pugni il divano su cui era seduto, quella sensazione, quel dolore, era come se qualcuno gli stesse  conficcando nel petto mille coltelli per poi girarli su loro stessi <<Basta! Basta! Basta!>> Continuó ad urlare mentre altri singhiozzi lo scuotevano e iniziò a prendere a pugni un cuscino.

Quando si fermò era a corto di fiato e respirava a fatica.
Guardò un'ultima volta il messaggio, prese la coperta accuratamente piegata sul divano, se la mise addosso e si stese.
Quel messaggio gli sembrava già un addio bello e buono, si addormentó in pochi minuti, cullato dalle braccia di Morfeo.