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Jimin venne portato fuori casa poco dopo, Yoongi era euforico e nervoso allo stesso tempo. Erano arrivati alla stazione della metropolitana, convalidato il biglietto ed ora aspettavano il treno sul binario 7 delle 15:19.

<<Non pensi che gli altri si possano arrabbiare se scoprono che hai chiesto solo a me di accompagnarti?>> Chiese Jimin mentre si dondolava sui talloni, non voleva stare lì, per quanto amasse stare in sua conpagnia, trovarsi lì ed aiutarlo a scegliere qualche gioco per il bambino gli faceva pizzicare gli occhi e singhiozzare il cuore.

<<Stai tranquillo Jimin, i ragazzi non si faranno problemi su questo, lo sanno che siamo molto legati>> sorrise Yoongi, Jimin pensò che non ci fosse niente di più bello.

Legati. E da cosa? A Jimin piaceva pensare che lui e Min Yoongi fossero legati dal filo rosso del destino, è una storia cinese diffusa in Giappone, la tradizione vuole che ci sia un filo rosso legato al mignolo della mano sinistra e che tenga in contatto due persone destinate ad incontrarsi, la propria anima gemella.

Gli piaceva quella storia, credeva nel destino e non nelle coincidenze.

Il treno arrivò alle tre e diciannove precise, i due salirono velocemente sul mezzo e rimasero in piedi dato che non c'erano sedili liberi.

Erano l'uno davanti all'altro, il treno correva sui binari e Jimin guardava incantato i palazzi lucenti che si ereggievano davanti ai suoi occhi, sembravano capaci di toccare il cielo.
Yoongi si spostò un pò per fargli osservare meglio la città dal finestrino, <<Grazie>> sussurrò il biondo.

<<Come sta' Byungee?>> Chiese Jimin, voleva riempire quel silenzio che si era creato, voleva sentire la sua voce.
<<Sta' bene, stasera la raggiungo a casa di sua nonna, così conosco il resto della sua famiglia>> rispose entusiasta l'azzurro. Jimin annuii, era un gesto meccanico, ormai.

Il treno si fermò, <<È la nostra fermata>> disse Yoongi, camminò verso gli scalini per scendere dal treno, Jimin era dietro di lui, si ritrovarono poco lontani dall'uscita della stazione che brulicava di persone, il biondo tirò fuori dalla tasca del giubbino una mascherina antigas nera, portò gli elastici dietro le orecchie ed ecco che si era mimetizzato tra la folla di persone, Yoongi si girò verso di lui, le persone spingevano per avanzare ed uscire "Volete separarci anche voi?!" Pensò sconvolto Jimin, non voleva separarsi da lui, pian piano la folla avanzò, Jimin faticava a vedere i capelli azzurri del suo hyung, Yoongi si era girato, gli voltò le spalle, escludendolo da una storia di cui non aveva avuto possibilità di essere protagonista.

Aveva bisogno di piangere, di urlare in faccia a Yoongi quanto gli facesse stare male, quanto stesse perendo e quanto stesse rimuginando sulle sue azioni passate. Voleva che Yoongi vedesse il suo dolore.

<<Yoongi! Yoongi!>> Urlò mentre si faceva largo tra la folla, non c'era, l'aveva abbandonato <<Yoongi dove sei?>> Urlò ancora, la folla si stava dissolvendo, lo lasciavano indietro.
<<Non lasciarmi... >> sussurrò con voce spezzata, singhiozzò, abbassò la mascherina sotto al mento, lacrime al sapore di delusione gli bagnarono le guance, fuori alla stazione faceva freddo.

Si sentì afferrare la mano, era Yoongi. Gli sorrise <<Jimin! Ti stavo cercando...>> il biondo si fece largo fra le braccia del suo hyung e strinse le sue attorno al busto di lui, per poi allacciare le mani dietro la sua schiena.

Pianse, bagnò la felpa di Yoongi, pianse mentre sentiva il suo cuore battere forte.
Faceva male amare Min Yoongi, faceva malissimo.

Broken [M.yg, P.jm]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora