Capitolo 16

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«JUNGKOOK!», mi fermai all'improvviso udendo quella voce.

Era Tae. Il mio Taehyung.

Aprii gli occhi e lo guardai a lungo, come per constatare che era vero e non era un'allucinazione. «Taehyung! Oh mio Dio, stai bene?» gli urlai buttandogli le braccia al collo e stringendolo in un abbraccio mentre ormai mille e più lacrime mi solcavano il volto.

«Io.. Cosa, Si io sto bene. Ma che ti è successo? Perché piangi?» disse accarezzandomi la schiena con le sue grandi mani e allontanandomi leggermente per guardarmi negli occhi.

Appena vide il mio labbro spaccato, i vari tagli e lividi che avevo sparsi un po' ovunque, potei vedere passargli migliaia di emozioni in volto: rabbia, tristezza, sgomento e shock, per poi concludersi in un'espressione preoccupata e arrabbiata. «Che cazzo è successo? Chi ti ha fatto questo? Stai bene? Andiamo alla polizia e dopo all'ospedale! Merda, non avrei dovuto lasciarti da solo!», disse ormai in preda al panico.

Lo zittii baciandolo e stringendolo forte a me.
«Non è colpa tua, okay?» sussurrai sulle sue labbra. Gli accarezzai il volto asciugandogli con il pollice quelle lacrime che rovinavano il suo bellissimo viso.

«Avrei dovuto proteggerti, te l'avevo promesso! E invece ti ho l-lasciato lì come solo un coglione farebbe conoscendo la situazione, e-e ti ho ritrovato in stato di crisi p-pieno di lividi. T-Ti prego perdonami amore mio!» disse ormai immerso tra le lacrime, tra un singhiozzo e l'altro.

«Stai tranquilla hyung, ti amo e non ti devo perdonare nulla.» dissi lasciandogli un bacio sulla guancia, «Ora andiamo alla polizia, okay?», lo presi le mano intrecciando le nostre dita e guardandolo con un sorriso.

Annuì e andammo mano nella mano, verso stazione di polizia mentre gli spiegavo quello che mi era successo.

My Savior | VkookWhere stories live. Discover now