Capitolo 36

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«Mi fai fuori? Ah» lo prese in giro l'uomo, «E come faresti mh?» chiese guardandolo negli occhi, «Sono tuo padre, non lo faresti mai.»

«Scommettiamo?» disse Taehyung al suo orecchio, estraendo due pistole dalla cintura e puntandogliele una alla testa e una all'altezza del ventre.

L'uomo rimase leggermente sorpreso, ma poi sorrise ampiamente tentando di abbracciare Tae, che lo fermo appesantendo la presa sulle armi.

«Sei proprio come me, piccolo bastardo.»

«Beh, tale padre tale figlio, no? Ora dimmi come mi hai trovato e come sei evaso» disse in modo aggressivo, mentre Jungkook guardava la scena, pensando a come chiamare la polizia senza attirare l'attenzione dell'uomo.

Il minore si avvicinò lentamente a Taehyung e poggiandogli le mani sulle spalle, gli sussurrò qualcosa all'orecchio, facendo incuriosire e insospettire il padre del ragazzo.

«Tae lascialo. Sei sicuro di quello che stai facendo?» disse Jungkook cercando di far calmare il fidanzato.

«Che cazzo stai dicendo, eh? Sei anche tu d'accordo con questo bastardo?» ringhiò Taehyung verso il più piccolo.

«Lasciami solo con lui, Jungkook.» disse facendo intristire l'altro che provò di nuovo a  dissuaderlo da fare qualcosa di cui avrebbe potuto pentirsi.

«VATTENE CAZZO!» urlò a quel punto tornando a guardare il padre che se la rideva sotto i baffi.

Jungkook se ne andò in lacrime, come previsto, lasciando i due da soli.

«Lo vedi? Sei proprio come me figliolo» disse sorridendo malignamente.

Taehyung si avvicinò lentamente al suo orecchio ed esclamò, «Già, però io sono più furbo.»

E dopo che sorrise, un colpo di pistola spezzò il silenzio.

My Savior | VkookWhere stories live. Discover now