Capitolo 18

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«Sei proprio uno stronzo bastardo!» ringhiò mio padre prendendomi per la maglia, ed arrivando ad un centimetro dal mio volto appena l'agente ci lasciò soli.

«Lo lasci immediatamente prima sia costretto ad alzare le mani signor Jeon. Non ho intenzione di ripeterlo.», disse Tae in tono pacato cercando di mantenere la rabbia, contrapponendosi tra noi due e poggiando una mano sul suo petto per scansarlo.

«E tu sei un padre di merda. Ma che ci possiamo fare? Assolutamente niente. E ora lasciami prima che cominci ad urlare, in una stazione di polizia, che stai cercando di uccidermi.» gli dissi acido, prima che mi lasciasse e se ne andasse da un'altra parte con mia madre.

Appena se ne andò mi buttai tra le braccia di Tae, mentre lui mi cominciò ad accarezzare i capelli e la schiena stringendomi a lui e sussurrandomi che sarebbe andato tutto bene.

«Piccolo stai tranquillo. È tutto finito adesso, okay?» disse dandomi un bacio sulla fronte, di conforto.

«S-scusa Tae, p-per colpa mia sei stato c-coinvolto in questa situazione..» dissi porgendogli le mie più sincere scuse.

Mi sentivo veramente in colpa. Lui mi ha salvato, non una ma ben due volte, mi ha fatto provare cose che non ho mai provato prima, mi ha dato un posto dove stare, delle braccia in cui rifugiarmi, mi ha dato il suo amore e per colpa mia è stato preso di mira dal mio pazzo padre squilibrato.

«Jung fottuto Kook, guardami.»

My Savior | VkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora