XXIV

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Irama
Fumo una sigaretta dopo l'altra, seduto sul marciapiede del cortile dell'albergo. Aspiro del fumo, ripenso al discorso che mi è stato fatto poco tempo fa. Butto via dalla mia bocca l'aria grigia, immagino Mirko che picchia Diana o che frusta Iris. Ascolto attentamente il ticchettio della suola delle mie Vans sul cemento, cerco di capire o di farmi delle idee su chi possa essere la 'spia'. Ho talmente tanti pensieri nella mia mente, che mi sembra esplodere in piccoli frammenti. I miei pensieri mi uccidono sempre di più, ogni attimo che passa e che passo seduto sulle mattonelle fredde. Se mi guardo indietro, posso ricordarmi della mia adolescenza spensierata e serena. Mai e dico mai mi sarei aspettato dalla vita un destino del genere. Sono talmente colmo di pensieri ed emozioni contrastanti nella mia mente, che non riesco a reagire. Un po' di cenere si separa dalla sigaretta, mentre un soffio di vento fresco si infila tra il mio ciuffo dorato, spostando di qualche metro la polvere grigia. Osservo interessato il tutto. Quest'ultima si poggia sui lacci bianchi di un paio di Converse blu. Sposto lo sguardo, poi mi capacito di quello che ho visto. Delle Converse? Ritorno con lo sguardo in quel punto, alzando piano le pupille per poter trovarmi davanti una Carmen che mi sorride dolcemente. La guardo mentre si avvicina. Si abbassa per sedersi, ma la fermo subito -Voglio stare da solo.- le parlo senza guardarla, senza essere troppo freddo. Stiamo zitti per attimi che sembrano infiniti -So che non lo vuoi davvero.- dolcemente si siede accanto a me, posandomi un braccio intorno alla spalla -Ehi.- sussurra lentamente, passandomi una mano sulla schiena. Sospiro e mi volto verso di lei, aspettando che continui a parlare -Cosa sta succedendo Ira? Non sei più la persona che ho conosciuto qualche mese fa, quel ragazzo solare e divertente che aveva sempre un sorriso sulle labbra e che lo faceva spuntare anche a tutti gli altri. Che fine ha fatto quel ragazzo che al posto di respingermi come ora, mi prendeva in braccio e mi faceva accarezzare i suoi cap...- la blocco subito -Okay hai reso l'idea. È giusto che ti debba delle spiegazioni, magari in un altro momento.- cerco di liquidarla, ora non è proprio il momento adatto per affrontare questa situazione. Si morde il labbro carnoso, mentre guarda per terra -No, ora.- afferma decisa. Ha bisogno di spiegazione e anche io, fossi in lei, le vorrei seduta stante. Prima glielo dico, meno tempo ho questo peso sullo stomaco. Uno dei tanti. Inizio a spiegare -Allora...-  mi siedo meglio sulla superficie piatta e umida -Io ti ho sempre vista come un'amica e niente di più. E ti vedrò sempre così, Carmen. Perché, sembra strano che esca dalla mia bocca, il mio cuore appartiene ad un'altra ragazza e...- apre bocca -Iris.- dice duramente -Si. Iris.- sorride amaramente -Come può una ragazza che conosci da una settimana circa averti rubato il cuore? Spiegamelo perché davvero non lo capisco.- mi guarda, rabbiosa, allargando le narici. Mi inumidisco le labbra -È proprio questo il punto. Io ed Iris ci conosciamo da prima che lei entrasse nel programma. Da molto prima. E questo lo sanno solo i miei amici più stretti. Però poi ci siamo lasciati. Per favore non chiedere il motivo perché sono fatti nostri, non per essere sgarbato però...- mi gratto il mento, la bionda mi guarda stupita -Ah. Mh ascolta ma se vi siete lasciati per motivi vostri e che non voglio assolutamente sapere per rispettare la vostra privacy, non potresti provare a dimenticarla? Come si dimentica una ragazza? Con un'altra ragazza migliore.- mi sorride, puntandosi l'indice contro il petto. Ma guarda un po' questa oh! Ma chi si crede di essere? Di certo non la ragazza che voglio al mio fianco, perché persone così egocentriche e vanitose non fanno proprio per me. Ma in realtà non fanno per nessuno, questo genere di carattere non andrebbe bene a nessuno. Chi porterebbe vivere con una persona così sfacciatamente egoista da arrivare al punto di bastarsi da sola? Perché le persone come Carmen possono sembrare le persone migliori del mondo, ma sono talmente innamorate di loro stesse che non potrebbero mai amare una persona che invada i loro spazi, che distolga per un po' l'attenzione su di loro. Le persone come Carmen non cambieranno mai, o forse lo faranno solo quando si accorgeranno di essere sole, sole con la propria vanità. Ma non ho l'umore giusto per muovere la lingua a suon di pensieri. È già abbastanza se le sto parlando con tranquillità -Abbiamo deciso di riprovarci.- mi esce solo. I suoi occhi mi guardano in modo torvo, lasciando trapelare quel pizzico di odio che si nota sempre in lei. Ormai non credo neanche di piacerle più. Magari non le sono mai piaciuto. La sua è semplice ossessione e possessione nei miei confronti. Scie bagnate le solcano il volto, causandomi la reazione mentale di alzare gli occhi al cielo. Un altro singhiozzo alla mia destra -Voglio capire solo una cosa. Una sola, Ira.- alza l'indice indicando il numero. Annuisco appena per farla sfogare e continuare a parlare -Perché diavolo avevi un feeling con me, chiamiamolo così, quando in verità tu amavi e continui ad amare Iris? Perché mi trattavi come più di un'amica quando lei non c'era? Se fosse rimasta lì dove stava, te lo garantisco, tu saresti stato mio da lì a poco. E so che ora penserai che sono pazza, che non ragiono dalla rabbia, che sono solo gelosa. Ma la verità è questa e ne sei consapevole anche tu, in fondo. Quindi non solo ti sei comportato male nei suoi confronti ma anche nei miei. Siamo ragazze, siamo donne, siamo umane anche noi! Non possiamo essere trattare così, capito? La mammina non te lo ha mai insegnato? Io non conosco Iris, ma sono abbastanza intelligente da capire che come sto soffrendo io, ha sofferto lei. Dovresti solo vergognarti perché con i sentimenti degli altri non si scherza e non si gioca. Mi fai schifo.- Mi rivolge un ultimo sguardo disgustato e sento il rumore delle sue Converse muoversi sulla breccia. Finisco la mia sigaretta, quando sento un rumore. Mi giro verso la fonte del suono. Un cespuglio. Aguzzo lo sguardo, c'è qualcuno, ma non faccio in tempo a capire chi sia che scompare nel nulla.

Nel mare dove non si tocca {IRAMA}Où les histoires vivent. Découvrez maintenant