XXXI

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(Sì, quella in foto sono io :))

Narratore esterno

Iris si arrotola tra le coperte bianche del suo scomodissimo letto, mentre piccoli raggi di sole picchiettano caldi e lucenti sul suo viso assonnato, spuntando dai fori delle tapparelle che ha dimenticato di chiudere completamente ieri sera.
Si rigira nel letto, godendosi la luminosità della giornata e ripensando alla sua prima vera volta. Un sorriso spunta involontariamente sulle sue labbra gonfie e rosate.
Alza la schiena dal letto, sedendosi sulle lenzuola bianche e consumate, si stiracchia e volge lo sguardo verso il comodino di legno di quercia. Aggrotta le sopracciglia, notando un bigliettino azzurro, accanto ad un vaso di vetro con all'interno una rosa rossa e un girasole. All'istante Iris rammenta del fiore preferito di Fil, ovvero la rosa, e di quando lei gli aveva raccontato delle lunghe vacanze d'estate che passava con sua madre in una villetta sperduta nel bel mezzo di un grande campo di girasoli. Rimane sorpresa appena si rende conto che al ragazzo non sfugge niente, ma ancor di più capendo che quei due fiori rappresentano la loro unione. E lui gliel'ha voluto dimostrare. Si avvicina ai fiori, sfiorandone ogni petalo, poi abbassa lo sguardo sul bigliettino e ne riconosce la scrittura disordinata di Irama. Lo prende in mano e ne legge il contenuto: "Ti amo è una frase troppo banale da dirti ed io non sono un tipo banale, perciò voglio che tu ricorda per sempre quello che sto per scriverti.

IL BUIO E LA LUCE SONO INTRECCIATI TRA DI LORO E SOLO UN GIORNO, FORSE, CAPIREMO CHE SONO LA STESSA COSA."

La ragazza dai lunghi capelli scuri e boccolosi legge e rilegge una decina di volte la frase in stampatello, imparandola per bene, incidendola nella mente, per paura che scappi via dalla sua memoria.
Gira il foglietto colorato e nota un'altra dedica: "Però qualche volta essere banali non è negativo quindi...TI AMO."
Iris sorride, trattenendo le lacrime per l'emozione. Ha sempre saputo di essere molto sensibile, ma per lei è positivo riuscire ad esternare le proprie emozioni, dopo tutto quello che le è successo.
-Ris! Buongiorno, guarda chi c'è!- l'atmosfera sentimentale viene rovinata dalla voce squillante di Lori, che di solito a prima mattina non è il massimo, ma oggi Iris è felice e le va benissimo una sua visita appena sveglia. Lei lo abbraccia senza un motivo preciso, causando una reazione sorpresa da parte del ragazzo con il ciuffo nero. Lei lo attira di più vicino a sè e lui l'abbraccia forte. Oltre la spalla di Lori, Iris nota tre ragazzi e subito si sacca dalla stretta -Ragazzi! Buongiorno a tutti voi.- sorride a trentadue denti, avvicinandosi al gruppetto. Abbraccia Zic, scompigliandogli i capelli -Da quanto tempo!- lui le accarezza la schiena -Hai ragione.- le fa la linguaccia e lei ricambia, come suo solito. Va dall'altro ragazzo -Biondino, anche tu mi sei mancato tanto.- lo stringe a sè e gli stuzzica il naso, provocando una sua risata. Davvero contagiosa, fra l'altro. Irama dietro di loro aspetta di stringerla fra le sue braccia. Lei lo raggiunge e lo bacia inaspettatamente. Si avvicina all'orecchio, scostandogli una piuma -Ti amo anch'io.- lei osserva il suo ghigno, lui osserva il suo sorriso innocuo ed innocente. Entrambi con gli occhi che brillano.
-Non vorrei rovinare il momento ragazzi, ma ho una fame.- afferma Simo, strofinandosi una mano sull'addome. Ridono tutti assieme -Sì, anche io. Che ne dite di fare colazione in mensa?- parla Iris.
Zic si aggiusta i capelli -Io in realtà devo correre da Vale, che non sta bene a causa della gravidanza e devo comprarle una medicina. Solo che ho bisogno di un passaggio.- lui guarda Biondo -Non se ne parla, ho troppa fame, potrei anche svenire qui sul pavimento se non metto immediatamente qualcosa sotto i denti.-
Lori interviene subito -Non vi preoccupate. Ti riaccompagno io Zic, tanto ho già mangiato.- i ragazzi annuiscono e Iris saluta uno dei suoi più cari amici, chiedendogli di aggiornarla sulla gravidanza e salutarle Vale.
-E rimasero in tre.- borbotta Irama, divertito.
Biondo gli tira un'occhiataccia -Non mi va di fare il terzo incomodo, lo faccio solo per la tua fidanzatina.-
Iris fa un finto colpetto di tosse -Ci sono ancora.- sventola una mano -Comunque mi lavo e mi vesto velocemente e poi andiamo a mangiare.- si avvia in bagno sentendo la voce di Biondo urlarle di sbrigarsi che la sua pancia chiede pietà.

[...]

-Non mi dire! E poi che ti ha detto?- domanda Irama con la bocca piena.
-Niente, cosa doveva dirmi? ho chiesto scusa per aver rotto la lavastoviglie.- Biondo racconta ai suoi due amici l'episodio della conoscenza dei genitori di Emma, che non è andata a buon fine. Ma poi si sono ricreduti.
Dopo un lungo periodo di silenzio imbarazzante, Biondo apre bocca.

[...]

Irama tiene stretta la mano di Iris tremolante e quasi svenuta nella barella, mentre gli infermieri gli riferiscono del trapianto di cuore. Il ragazzo sbianca improvvisamente, non poteva perderla, non poteva perdere, non di nuovo. Si stacca dalla presa della ragazza e segue un'infermiera per farsi fare un esame del sangue. Dopo ciò corre verso la sua macchina e decide di fare un giro per calmarsi un po'. I suoi pensieri però non lo aiutano affatto, spingono nella sua mente e lui spinge sull'accelleratore. Pensa al fatto che Iris ha sempre sofferto di cuore, invece non le avevano mai diagnosticato nulla se non un misero attacco di panico o di ansia. Pensa anche che lei ha bisogno di un nuovo cuore per sopravvivere e che ha avuto quest'altro attacco per colpa di Biondo. Irama non può credere che sia stato lui a pugnalarli. Biondo, la spia. Spinge più forte finché non sente il vento, che entra dal finestrino aperto, arrivargli forte sul viso. Sballa con la macchina mentre un camion gli arriva contro. Filippo vede tutto bianco, poi nero.

[...]

Iris

Sono viva. E questo grazie alla persona che più amo, Fil. Lui ha fatto quell'incidente stradale che lo ha portato in fin di vita. Lo hanno ritrovato subito e portato immediatamente all'ospedale. Grazie alle analisi del sangue fatte quel giorno, i dottori hanno scoperto che era compatibile con il mio. Lui non si sarebbe salvato, ma ha deciso di salvare me. Per questo non dirò mai "sono viva, ma preferirei non esserlo e stare lassù con lui". Perché lui ha voluto farmi vivere. E la vita è la cosa più importante che abbiamo, anche se sembra che vada tutto male, c'è sempre una luce in fondo al tunnel. Ora ho il suo cuore che batte nel mio petto e martella ogni volta che pronuncio queste parole: IL BUIO E LA LUCE SONO INTRECCIATI TRA DI LORO E SOLO UN GIORNO, FORSE, CAPIREMO CHE SONO LA STESSA COSA

Nel mare dove non si tocca {IRAMA}Where stories live. Discover now