XXIX

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Iris
Entro dentro, facendomi largo tra le persone sudate e mi avvio verso le luci sgargianti: il bar. Un ragazzo alto, moro e con un accenno di barba si diverte a preparare i cocktail -Un sex on the beach.- richiedo, urlando per cercare di sovrastare la musica. Questo drink mi ricorda Micaela. Lo beveva sempre, quando poteva o meglio quando riusciva a portarselo sul posto di lavoro, diciamo così. Non le ho mai dato la soddisfazione di assaggiarne, quindi oggi lo farò. Afferro tra le mani il bicchiere freddo contenente un liquido tendente all'arancione, con spruzzi rossi e gialli. Appoggio le mie labbra truccate di marroncino sulla cannuccia e prendo un lungo sorso. Sento l'alcool scivolare giù per la gola, lasciandomi un effetto fresco e pungente. Non male. Sto per prendere un altro sorso, ma una mano si poggia ferrea sul mio braccio e una voce roca e familiare mi parla da dietro le spalle -Dobbiamo parlare.- mi volto e i capelli biondi e cespugliosi di Zic mi guidano verso una stanza dai divanetti in camoscio. Io continuo a sorseggiare il mio drink mentre lui mi fa segno di sedermi su uno di essi. Obbedisco e lui fa la stessa cosa -Senti sarò diretto con te.- annuisco, non sapendo assolutamente cosa aspettarmi, odio quando le persone mi devono parlare di qualcosa di apparentemente importante ed io ne sono nella totale oscurità. Si alliscia una ciocca di capelli biondi e gonfi -Mi piace una ragazza e...- la curiosità avanza dentro di me. È uno degli amici più cari e sinceri che ho incontrato qui dentro e sono felice che si apra con me. Lo incito ad andare avanti con il suo discorso con un cenno del capo -E questa ragazza è Valentina.- la mia espressione rimane uguale fino a quando lui non si spiega meglio -Valentina la ballerina, Valentina che è qui con noi ad Amici. Quella che sta ballando come una matta lì fuori.- indica la pista da ballo, dietro le mie spalle. Spalanco gli occhi. Mi stanno uscendo fuori dalle orbite? Mi sarei aspettata tutto fuorché questo. Sono troppo amici per averlo mai potuto minimamente sospettare. Mi metto a ridere e lo abbraccio forte. Ride con me e mi allontana leggermente per guardarmi negli occhi -A cosa lo devo?- aggrotto le sopracciglia e lui mi sorride dolcemente. Si inumidisce le labbra -L'abbraccio. A cosa lo devo?- continua a sorridere. Mi ritorno a sedere -Ci deve essere per forza un motivo?- ritorno improvvisamente seria. Non so perché. Assume un'espressione preoccupata -Nono per carità, è solo che... c'è qualcosa che non va, Iris?- nota, apprensivo. Pazzesco come questo ragazzo in pochi mesi già mi conosca così bene, capisca i miei sentimenti e le mie espressioni. Anche quando sono totalmente indifferente. Lui si giustifica, parlando di occhi e di come, grazie ad essi, lui riesca a capire ogni mia sfaccettatura. È un tratto di lui che invidio notevolmente, perché io non ci sono mai riuscita, a leggere gli occhi. Dev'essere una sensazione importante, perché in fondo è come avere il potere di leggere nella mente delle persone. Ti senti potente a poterle mettere a nudo con le tue capacità. Come un flash, mi appaiono gli occhi di ghiaccio di Irama. Non so realmente cosa mi prenda, ma scoppio a piangere. Non qualche lacrima o qualche singhiozzo. Proprio un pianto disperato. Zic non parla, mi poggia una mano sulla mia e lo apprezzo molto. Sa che in momenti come questi le parole non bastano, non sono abbastanza, non sono adatte. Continua a carezzarmi il dorso della mano con il suo pollice -So che non è il momento adatto, ma ho bisogno di sapere cosa ti succede. Perché per me sei speciale e non ce la faccio a vederti così.- dice tutto lentamente e quietamente. Mi asciugo una lacrima che mi dava una sensazione leggera di prurito e rispondo sottovoce -Io sono felice che ti piaccia Valentina. Sono felice che me lo abbia confessato, davvero. Che sia chiaro. Ma,- mi blocco e lui continua per me -Ma c'è qualcosa che non va. Cos'è successo? Che ti ha fatto?- parla come se sapesse. Corrugo la fronte -Di chi parli?- alza gli occhi al cielo con un sorriso sghembo -Andiamo Iris, non fare la finta tonta. Irama, parlo di lui.- sono sempre più convinta che lui legga i miei pensieri come se li avessi scritti di rosso sulla fronte -Come sai che si tratta di lui?- è così buffo che io non capisca mai come lui possa sapere certi dettagli? -Beh...non siete venuti insieme e, per giunta, hai il trucco tutto sbavato.- tolgo la mano dalla sua per afferrare il cellulare e darmi un'occhiatina -Non potevi avvisarmi prima?- mi giro verso di lui, con uno sguardo da rimprovero. Cerca di imitare una faccia da angioletto, ma mi viene solo da prenderlo a schiaffi -Sei sempre bella.- imito il gesto del vomito e lui ridacchia, prendendo un sorso dal mio bicchiere, finendolo. Alzo un sopracciglio -Ci facciamo un giro di shottini?- propone con occhi illuminati. Tentenno un po' e Zic se ne accorge -Ma chi se ne frega Iris! La vita è una sola, divertiti! Se non lo fai ora, quando?- non me lo lascio ripetere due volte che mi ritrovo già al terzo giro. Non reggo per niente l'alcool. Quindi lascio libera immaginazione a come può essere andata a finire. Ci scivolano altri bicchierini tra le mani ed arriviamo entrambi al sesto shottino superalcolico, completamente sballati. Allontano il bicchierino vuoto dalla mia figura -Okay basta, credo possa andare bene.- avviso il mio amico, ridendo insieme a lui tra una sillaba e l'altra. Alza un pollice in su e continuiamo a dire e fare cavolate con tanta leggerezza mai provata prima, finché lui non propone di andare a ballare un po'. Non mi reggo in piedi ma ho come delle ali sulle caviglie che fanno tutto per me senza che io ne abbia la piena consapevolezza. Ci muoviamo come pazzi scatenati in mezzo alla folla, incuranti degli sguardi confusi e sconvolti delle persone attorno. Qualcosa la capisco, so quello che sto facendo e so delle mie azioni. Semplicemente non le comando io, ma l'alcool. Come se vivessi la mia vita in terza persona. Zic mi fa cenno di guardare più in là tra la gente e noto Valentina ed un ragazzo a me sconosciuto baciarsi. E non castamente. Scene terribili riaffiorano nella mia mente ma le caccio subito via. Zic si avvicina e mi urla nell'orecchio -Devo farla ingelosire, scusa.- non ho il tempo materiale di comprendere le sue parole che mi ritrovo le sue labbra sulle mie, unite da un bacio molto rude. Mi stacco subito e mi allontano dal ragazzo, quasi inciampando sui miei stessi piedi. Alzo lo sguardo e mi rendo conto che qualcuno ha guardato tutto. E ora affermerà ancora di più quello che mi ha detto prima.

EHII🏹
Il libro sta per finire, mancano due o tre capitoli all'incirca quindi PREPARATEVI, perchè saranno molto intensi. Alla fine del libro vi annuncerò alcune novità🤩💗

Nel mare dove non si tocca {IRAMA}Where stories live. Discover now